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21 Novembre 2024 22:28

MAFIA, ESTORSIONI E DROGA A BARI: 26 ARRESTI DEI CLAN

L'inchiesta ha ricostruito i metodi e i sistemi adottati dal clan Strisciuglio per l'approvvigionamento dello stupefacente, di armi ed esplosivi, in alcune occasioni utilizzati per azioni intimidatorie sul territorio finalizzate alla riscossione del 'pizzo' ai cantieri edili. TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI

di REDAZIONE CRONACHE

Dopo la sentenza di condanna definitiva, nell’ambito del processo “Agorà” che riguarda fatti risalenti agli anni 2013-2015 per i reati di associazione mafiosa, estorsione, armi, traffico di droga e tentato omicidio i Carabinieri di Bari hanno eseguito 26 ordini di carcerazione nei confronti di altrettanti mafiosi del “clan Strisciuglio” di Bari. All’alba di oggi a seguito di un’operazione che ha visto impegnati oltre cento militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, con il supporto di un elicottero del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno sono scattate le manette per 15 imputati, due agli arresti domiciliari, mentre per gli altri 11 i provvedimenti sono stati notificati in carcere.

I giudici della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza dell’11 marzo, hanno dichiarato inammissibile il ricorso proposto dai difensori dagli imputati, confermando quindi la decisione della Corte d’Appello di Bari che, il 15 luglio 2019 riformando la sentenza del 20 dicembre 2017 emessa dal Gup di Bari, aveva riconosciuto gli stessi responsabili dei delitti contestati, a vario titolo, di “associazione per delinquere di tipo mafioso”, “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”, “estorsioni”, “possesso di armi” e “tentato omicidio”“

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Dda di Bari, hanno accertato che il clan, agli ordini di Sigismondo Strisciuglio (condannato a 14 anni di reclusione), fratello del boss Domenico detto “Mimmo la luna” gestiva i traffici illeciti, soprattutto spaccio di droga, nei quartieri baresi Libertà, Bari Vecchia, San Girolamo, Carbonara, Santo Spirito e San Pio e nei paesi limitrofi di Adelfia e Bitonto, ingaggiando in alcuni casi minorenni.

La condanna più alta, a 20 anni di reclusione, è stata inflitta nei confronti del boss Leonardo Campanale. Tra gli imputati destinatari del provvedimento ci sono anche Luigi Milloni, condannato a 16 anni, ed Eugenia Prudente la moglie di Sigismondo Strisciuglio (unica donna imputata) condannata a 5 anni di reclusione per aver portato al marito detenuto in carcere della droga .

L’inchiesta ha ricostruito i metodi e i sistemi adottati dal clan Strisciuglio per l’approvvigionamento dello stupefacente, di armi ed esplosivi, in alcune occasioni utilizzati per azioni intimidatorie sul territorio finalizzate alla riscossione del ‘pizzo’ ai cantieri edili.

Ecco i nomi dei 26 arrestati con le relative condanne:

Amore Arturo, 2 anni e mesi 8 di reclusione;

Campanale Leonardo, 20 anni di reclusione, già detenuto;

Carone Nunzio, 8 anni di reclusione, già detenuto;

D’Alterio Salvatore, 4 anni e 8 mesi di reclusione, già detenuto;

Dannmicco Francesco, 6 anni e 8 mesi di reclusione;

De Feo Nicola, 5 anni di reclusione;

De Felice Vito, 5 anni di reclusione;

Di Cosimo Giovanni, 8 anni di reclusione, già detenuto;

Grosso Vincenzo, 8 anni di reclusione;

Lambiase Francesco, 6 anni e 8 mesi di reclusione;

Lorusso Leonardo, 6 anni e 8 mesi di reclusione;

Martinelli Vincenzo, 2 anni e 8 mesi di reclusione;

Melchiorre Lorenzo, 8 anni di reclusione, già detenuto;

Milloni Luigi, 16 anni di reclusione , già detenuto;

Milloni Sabino, 6 anni e 8 mesi di reclusione;

Mineccia Alessio, 7 anni e 4 mesi di reclusione;

Navarra Domenico, 6 anni e 8 mesi di reclusione;

Padolecchia Giuseppe Davide, 6 anni e 8 mesi di reclusione, già detenuto;

Prudente Eugenia, 5 anni di reclusione;

Scavo Filippo, 7 anni e 4 mesi di reclusione, già detenuto;

Strambelli Giovanni Dario, 6 anni e 8 mesi di reclusione;

Strisciuglio Sigismondo, 14 anni di reclusione, già detenuto;

Strisciuglio Vincenzo, 7 anni e 4 mesi di reclusione;

Teseo Giovanni, 6 anni e 8 mesi di reclusione, già detenuto;

Volpe Diego, 7 anni e 4 mesi di reclusione, già detenuto;

Volpe Nicola, 7 anni e 4 mesi di reclusione.

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