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22 Novembre 2024 06:47

Mafia & Politica. A Trapani la procura chiede il soggiorno obbligato per il sen.D’Alì candidato sindaco

Notificato un atto della Dda che sostiene la sua "pericolosità sociale" al senatore di Forza Italia, in corsa per fare il sindaco che vola a Roma da Berlusconi. Sarà discusso in udienza a luglio. Il Senatore D'Alì era stato assolto in appello nel settembre scorso, dall'accusa di "concorso esterno in associazione mafiosa" per la contestazione di fatti avvenuti dopo il 1994.

ROMA – La direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto l’applicazione della misura cautelare del soggiorno obbligato nei confronti di Tonino D’Alì senatore di Forza Italia . Il provvedimento è stato notificato ai difensori del senatore,  gli avvocati Gino Bosco, Stefano Pellegrino e Arianna Rallo, e verrà discusso in udienza che si svolgerà a luglio davanti al Tribunale .

L’atto è stato notificato nel pomeriggio di ieri , qualche ora dopo la chiusura delle liste per le elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Trapani, dove il senatore di Forza Italia è candidato sindaco. Ma ora la sua permanenza nella campagna elettorale è a rischio: D’Alì stamattina è volato a Roma per confrontarsi con il commissario regionale di Fi Gianfranco Micciché e con i vertici del partito. Probabilmente incontrerà anche Silvio Berlusconi.

Il Senatore D’Alì era stato assolto in appello nel settembre scorso, dall’accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa” per la contestazione di fatti avvenuti dopo il 1994. Per gli anni precedenti, invece, i reati riconosciuti si sono prescritti. Come avvenuto già in altre circostanze, la Procura di Trapani per sostenere la sua pericolosità sociale ha scelto di avvalersi degli indizi carico dell’imputato, richiedendo la misura del soggiorno obbligato a Trapani. Una vera e propria bufera politico-giudiziaria che esplode a 25 giorni dalle elezioni.

Il senatore D’Alì ha reagito con durezza   annunciando la decisione di “sospendere la campagna elettorale”  dichiarando “La persecuzione giudiziaria continua! Due volte assolto e nuovamente aggredito!   Ieri, dopo appena un’ora dalla chiusura della presentazione della mia candidatura e delle liste per l’elezione a Sindaco di Trapani, con tempistica cadenzata in maniera da precludere ogni alternativa, ho ricevuto una assolutamente imprevedibile ed ingiusta proposta di misura di prevenzione per obbligo di soggiorno nel comune di residenza da discutere nel prossimo mese di luglio”.

“Al di là degli aspetti e degli esiti giudiziari per me certi  – aggiunge  D’Alì –  nella riaffermazione della mia colpita dignità, ma purtroppo anche nella lungaggine di un già patito calvario, il messaggio è inequivocabile: al di fuori del percorso elettorale democratico qualcuno vuole e può far sì che io non possa impegnarmi come sindaco nel far diventare Trapani la città civile ed all’avanguardia per la quale ho sempre disperatamente lottato.

“Quella Trapani del futuro già entrata nei sogni dei Trapanesi appena pochi giorni dopo l’inizio della mia campagna elettorale. Il continuo attacco alla mia dignità – continua D’Alì – dovrebbe allarmare tutti, solo chi ha interesse a non vedere e capire può non chiamarlo una persecuzione che non trova la fine neppure dopo le sentenze di assoluzione. Persecutori e detrattori di un innocente da un lato, avversari senza speranza e adusi alle vie traverse dall’altro, ansiosi del potere in questa mortificata città potranno forse gioirne, e, se mai dovessero averne il consenso, si accomodino pure”

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