Si allungano i tempi sulla manovra al Senato. Il Governo e la maggioranza miravano a chiudere ed approvarla entro domani sera ma l’approvazione definitiva alla legge di bilancio è slittata al 29 dicembre. Il documento redatto dal Mef (indispensabile per aprire la sessione di bilancio e dare il via all’iter al Senato) era atteso per il primo pomeriggio. È arrivato invece alle 17. Ritardo che ha scatenato le proteste delle opposizioni. Partito democratico, Azione-Italia viva, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 stelle hanno occupato i banchi della commissione Bilancio per chiedere al presidente Ignazio La Russa di convocare una nuova capigruppo e rimandare l’approdo della manovra in Aula, fissato inizialmente all’ora di pranzo di oggi con ok definitivo previsto per le ore 20.
Esulta insieme alla sinistra anche il Terzo Polo (Italia Viva ed Azione) , in prima linea nell’attacco alla maggioranza di governo. Ad annunciare la decisione presa dalla conferenza della capigruppo iniziata poco prima delle 18.30 è stata la renziana Raffaella Paita, presidente del gruppo di Azione-Italia viva: “Grazie alla nostra tenacia e insistenza la manovra arriverà in Aula il 29” scrive su Twitter pubblicando anche una foto dell’occupazione. “Una magra consolazione forse ma per lo meno avremo più tempo per esaminarla” spiega. Ed è proprio la foto pubblicata della protesta tra i banchi della Commissione Bilancio da parte dei membri dell’opposizione l’immagine simbolo della giornata ad alta tensione.
L’Aula del Senato darà il suo via libera alla fiducia e al provvedimento verso mezzogiorno, con circa 16 ore di ritardo rispetto al previsto. Le opposizioni hanno ottenuto più tempo per esaminare in commissione la relazione tecnica e il testo varato all’alba di sabato scorso dalla Camera. Un testo “blindato”, che comunque vogliono discutere.
La richiesta dell’opposizione è stata accolta da una seconda Conferenza dei presidenti dei gruppi, “all’unanimità” ha sottolineato il presidente del Senato Ignazio Larussa . I partiti che non appoggiano il governo cantano vittoria ed escludono che il nuovo ritardo possa portare il Paese all’esercizio provvisorio. L’Aula del Senato inizierà dunque la discussione generale oggi alle 10. Al termine, alle 18,30 circa, il governo porrà la questione di fiducia sul testo approvato dalla Camera. Le dichiarazioni di voto inizieranno invece alle 9 di domani. Seguirà la votazione per appello nominale sulla fiducia e il voto finale. Il via libera definitivo è atteso per le ore 12 in sostanziale coincidenza con la conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni.