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22 Novembre 2024 03:01

“Marchette dell’informazione” o conflitti d’interesse della politica ?

Giovedì 18 settembre, si è tenuta una conferenza stampa in “Fiera del Levante”, in cui l’assessore regionale alle Risorse Agricole Fabrizio Nardoni e l’associazione “Officine Taranto”hanno presentato un progetto sperimentale per la valorizzazione degli asini di razza martinese, allevati nella masseria Russoli di Crispiano, in cui è stato richiesto il coinvolgimento di Amiu (all’incontro con la stampa ha partecipato anche il suo presidente Federico Cangialosi), la società  pubblica “leader” nel 2013 in Puglia per le proprie perdite (10 milioni)  sui 30 totali di tutte le società regionali messe insieme.

CdG amiu TALa ricapitalizzazione dell’Amiu rappresenta il maggiore fallimento  dell’amministrazione comunale che anni fa prometteva di risanare l’azienda – diceva lo scorso dicembre 2013 il consigliere comunale Giampaolo Vietri capogruppo di Forza Italia  in un’intervista (leggi qui)  oggi invece si prelevano 20 milioni di euro dalle tasche dei tarantini, impegnando anche i bilanci successivi, per scongiurare l’interruzione di tutte la attività della società partecipata e le relative conseguenze sociali ed occupazionali. Vengono dunque al pettine tutte le questioni emerse in questi anni come le consulenze esterne, agli affidamenti diretti in assenza di bandi di gare e tutte le attività aggiuntive che quest’amministrazione ha trasferito all’azienda andando a pregiudicare irrimediabilmente la condizione funzionale ed economica della società. A tutto ciò  – continua Vietri – si è posto rimedio con una ricapitalizzazzione d’urgenza che, utilizzando per far presto le paure dei lavoratori, ha messo a riparo il sindaco il quale, in qualità di rappresentante del socio unico, in caso di fallimento dell’azienda avrebbe dovuto rispondere di danno erariale dinanzi la Corte dei Conti per non aver esercitato il controllo analogo previsto per legge sulle società a capitale pubblico. Discutibile è inoltre la legittimità della ricapitalizzazzione. Infatti  – conclude il capogruppo di Forza Italia – l’art. 6, comma 19, del DL.78/2010 vieta tale possibilità alle società che abbiano fatto registrare passività per tre esercizi consecutivi come l’azienda Amiu ha fatto per gli anni 2008, 2009 e 2010 e nonostante si affermi la legittima dell’atto alla luce dell’attivo di bilancio del 2011 va detto che lo stesso è stato raggiunto, come denunciato dal collegio sindacale, grazie ad un artificio contabile poichè furono stornati accantonamenti dal fondo rischi relativi al contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per evitare all’Amiu una copiosa perdita che si è poi verificata nell’anno 2012″

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L’idea annunciata, è utilizzare questi animali per la raccolta differenziata in Città Vecchia, a Taranto.  Naturalmente, ora è necessario verificare la fattibilità di questo tipo di raccolta, valutarne le criticità gestionali e l’incidenza economica. Resta fermo il suo valore simbolico, segno della grande attenzione che si sta prestando per tutto quello che accade in Città Vecchia. L’Amiu ha annunciato che collaborerà attivamente con “Officine Taranto” per valutare gli esiti della sperimentazione. Quello che nessuno dei giornalisti presenti alla conferenza stampa, forse troppo impegnati a non confondersi con gli “asini”, ha scritto e raccontato è l’insolita compartecipazione fra l’assessore regionale all’ agricoltura e le Officine di Taranto è che fanno riferimento alla stessa persona !!!

Una casualità…. o uno dei tanti conflitti d’interesse che contraddistinguono l’azione cosiddetta “politica” di Nardoni ? La risposta la lasciamo a voi…..

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