La riforma della legge elettorale con la necessità di avere due sistemi omogenei di voto tra Camera e Senato per andare a votare, ma anche lavoro, crescita e sicurezza. Questi i passaggi fondamentali chiave del discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella.
Un discorso che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha commentato come “riferimento per l’azione di governo”. Il segretario del Pd Matteo Renzi ha espresso telefonicamente al Presidente della Repubblica l’apprezzamento e la piena condivisione per il “bel discorso di fine anno, in particolare sui temi del lavoro, dei giovani, dell’immigrazione, del senso di comunità, del sostegno alle popolazioni colpite dal sisma e nel ricordo dei ragazzi uccisi all’estero e nella citazione dei marò tornati in Italia e dell’entusiasmo di Bebe“. Il leader del Pd condivide totalmente, inoltre, le parole di Mattarella sulla situazione politica italiana e sulle priorità del l’agenda istituzionale.
Ecco in sintesi il discorso del capo dello Stato :
CRESCITA – La crescita è in ripresa, ma è debole. Il suo impatto sulla vita di molte persone stenta a essere percepito. Va ristabilito un circuito positivo di fiducia, a partire dai risparmiatori, i cui diritti sono stati tutelati con il recente decreto-legge.
CORRUZIONE – Essere comunità di vita significa condividere alcuni valori fondamentali. Questi vanno praticati e testimoniati. Anzitutto da chi ha la responsabilità di rappresentare il popolo, a ogni livello. Non vi sarà rafforzamento della nostra società senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata etica dei doveri. La corruzione, l’evasione consapevole degli obblighi fiscali e contributivi, le diverse forme di illegalità vanno contrastate con fermezza.
FEMMINICIDIO – Un’altra grave ferita inferta alla nostra convivenza è rappresentata dalle oltre 120 donne uccise, nell’anno che si chiude, dal marito o dal compagno. Vuol dire una vittima ogni tre giorni. Un fenomeno insopportabile che va combattuto e sradicato, con azioni preventive e di repressione.
LAVORO – Il problema numero uno del Paese resta il lavoro. Nonostante l’aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini. Combattere la disoccupazione e, con essa, la povertà di tante famiglie è un obiettivo da perseguire con decisione. Questo è il primo orizzonte del bene comune.
LEGGE ELETTORALE – Non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra. Ma chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge. Queste regole, oggi, non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale. L’esigenza di approvare una nuova legislazione elettorale mi è stata, del resto, sottolineata, durante le consultazioni, da tutti i partiti e i movimenti presenti in Parlamento.
NO ALL’ODIO COME STRUMENTO DI LOTTA POLITICA – Vi è un altro insidioso nemico della convivenza, su cui, in tutto il mondo, ci si sta interrogando. Non è un fenomeno nuovo, ma è in preoccupante ascesa: quello dell’odio come strumento di lotta politica. L’odio e la violenza verbale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossicandola. Il web è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi.
Le prove generali del videomessaggio dal Quirinale
TERREMOTO – Un pensiero di sostegno va rivolto ai nostri concittadini colpiti dal terremoto, che hanno perduto familiari, case, ricordi cui erano legati. Non devono perdere la speranza. L’augurio più autentico è assicurare che la vita delle loro collettività continui o riprenda sollecitamente. Ovunque, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nel ritrovarsi insieme. Ricostruiremo quei paesi così belli e carichi di storia. Ci siamo ritrovati tutti nel sostegno alle popolazioni colpite e nell’apprezzamento per la prontezza e l’efficacia dei soccorsi. Alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia, ai nostri militari, ai tanti volontari esprimo la riconoscenza del Paese. Il loro operato è oggetto dell’ammirazione internazionale.
TERRORISMO E IMMIGRAZIONE – Dopo l’esplosione del terrorismo internazionale di matrice islamista, la presenza di numerosi migranti sul nostro territorio ha accresciuto un senso di insicurezza.E’ uno stato d’animo che non va alimentato, diffondendo allarmi ingiustificati. Ma non va neppure sottovalutato. Non rendersi conto dei disagi e dei problemi causati alla popolazione significa non fare un buon servizio alla causa dell’accoglienza. L’equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta e inaccettabile, ma devono essere posti in essere tutti gli sforzi e le misure di sicurezza per impedire che, nel nostro Paese, si radichino presenze minacciose o predicatori di morte. Anche nell’anno trascorso, le nostre Forze dell’ordine e i nostri Servizi di informazione hanno operato con serietà e competenza perché, in Italia, si possa vivere in sicurezza rispetto al terrorismo, il cui pericolo esiste ma si cerca di prevenire.
RAPPORTO CON L’UE – Dall’Unione ci attendiamo gesti di concreta solidarietà sul problema della ripartizione dei profughi e della gestione, dignitosa, dei rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo.
LE CITAZIONI – Giulio Regeni, Valeria Solesin, Fabrizia Di Lorenzo ma anche Bebe Vio (“come non ricordare il suo entusiasmo travolgente“) e i due Marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone. Sono queste alcune delle persone citate nel discorso del presidente. Tra gli altri anche i bambini della scuola dell’Infanzia di Acquasanta Terme, nominati in chiusura del discorso. “Ho ricevuto in dono un disegno – dice Mattarella – che ritrae la loro scuola. Vi è scritto: “La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune”. Vorrei concludere facendo mio questo augurio, e rivolgendolo a ciascuno di voi, perché i sogni dei bambini possono costruire il futuro della nostra Italia.“
I COMMENTI AL DISCORSO DI MATTARELLA – “Il messaggio del Presidente della Repubblica sarà un punto di riferimento per l’azione delle istituzioni nel 2017. Le parole di Mattarella sono per noi del governo fonte di ispirazione e di incoraggiamento nel lavoro che ci attende“. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha commentato il discorso di fine anno del capo dello Stato.
“Il Presidente – sottolinea Gentiloni – ha sottolineato lo spirito di comunità che deve animare l’impegno per il lavoro, in particolare dei giovani, per la sicurezza, per la difesa del risparmio, per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Il messaggio del Capo dello Stato ha detto parole chiare e di grande equilibrio sul tema dell’immigrazione. Con forza particolare, il Presidente ha richiamato chi ha responsabilità pubbliche all’etica dei doveri e al rifiuto dell’odio e della contrapposizione. Insomma, le parole di Mattarella sono per noi del governo fonte di ispirazione e di incoraggiamento nel lavoro che ci attende“, afferma il premier.
Grasso, partire da condivisione valori – “Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci ricorda, nel suo messaggio di fine anno, che il tessuto sociale del nostro Paese è pieno di energie positive. E ci invita ad usare pienamente queste energie, insieme al senso diffuso di comunità che costituisce la forza principale dell’Italia, per reagire alle difficoltà e alle emergenze. Che si tratti della ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto o della lotta al terrorismo, del contrasto della corruzione o dell’impegno per dare una risposta alle tante domande sociali del nostro Paese, ogni nostra azione deve partire dalla condivisione di valori fondamentali, praticati e testimoniati ogni giorno“. Lo afferma il presidente del Senato Pietro Grasso.
Boldrini, discorso di verità all’Italia e alla politica – “Il messaggio del Presidente Mattarella è un discorso di verità all’Italia e al mondo politico. Indica con nettezza l’attenzione da riservare alle popolazioni colpite dal terremoto; sottolinea con forza che disoccupazione e povertà sono i problemi più importanti ai quali deve far fronte il Paese. Perché la ripresa resta insufficiente e troppe disuguaglianze, a partire dalla condizione del nostro Sud, lacerano il tessuto sociale. Una comunità nazionale – ci ricorda il Presidente – non deve rassegnarsi al fatto che alcuni cittadini abbiano minori diritti e minori garanzie. Ma il Presidente mette in rilievo anche le molte energie positive e le risorse sulLe quali il nostro Paese può contare“. Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha commentato il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Mattarella.