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27 Dicembre 2024 13:58

Maxi operazione della Polizia di Stato nei confronti del clan Mallardo e dei cosiddetti “scissionisti”

E’ in corso di esecuzione altresì un sequestro preventivo di beni, unità immobiliari, società operanti in vari settori, veicoli e rapporti bancari tutti riconducibili al clan per un valore stimato intorno ai 50 milioni di euro. I VIDEO DELL'OPERAZIONE

ROMA – Alle prime luci dell’alba di questa mattina , è scattata una maxi operazione della Polizia di Stato nei confronti del clan Mallardo e dei cosiddetti “scissionisti”. Gli operatori dello SCO il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e Firenze stanno eseguendo misure cautelari, emesse dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di diverse persone, responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, della violazione della normativa sulle armi, di riciclaggio e di intestazione fittizia di beni. Tra queste c’è il capoclan Francesco Mallardo e suo cognato, Liccardo Antimo, dipendente del Comune di Giugliano in Campania. Arrestati due imprenditori mentre un consigliere comunale di Giugliano, Comune in provincia di Napoli, è indagato.

 

 

E’ stato eseguito un sequestro preventivo di rapporti bancari svariati milioni di euro tutti riconducibili al clan Mallardo , di 59 immobili e nove società tra il Giuglianese e la Toscana riconducibili al clan , società operanti in vari settori, veicoli e per un valore stimato intorno € 50.000.000,00.  Il ritratto dell’ “Alleanza di Secondigliano che emerge dall’ultima inchiesta della Dda di Napoli che ha portato oggi a diciannove arresti, evidenzia un grande potere del clan camorristico sempre forte,  potente e compatto, senza defezioni e nessun pentito nelle fila degli affiliati che contano, in grado di rivelare nella fitta trama di interessi e intrecci illeciti,  le coperture, i tanti soldi che giravano.

Francesco Mallardo il “capoclan” dell’ Alleanza di Secondigliano
Secondo gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Napolinon è solo camorra di Giugliano, è camorra che controlla tutta la città di Napoli. È mafia vera e propria“. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli guidata dal procuratore capo Giovanni Melillo e dalla Dda coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno rivelato e scoperto  come il boss Francesco Mallardo, nonostante sia detenuto, non abbia minimamente mai perso il controllo sull’organizzazione camorristica. I Mallardo infatti erano e sono sono al vertice dell’Alleanza di Secondigliano, cartello “camorristico” mai debellato e quindi rinforzatosi dello spessore criminale, che attraverso le famiglie camorriste Contini e Liccciardi esercitano  il controllo del malaffare su Napoli.

 

 

Venti anni di indagini della magistratura campana e delle forze dell’ ordine non erano serviti ad indebolire il “cartello” delle famiglie camorristiche “storiche” che ha riciclato i propri profitti dalle attività criminose e delinquenziali con investimenti fuori regione, tra il Lazio, a Milano e soprattutto in Toscana, grazie a collusioni con insospettabili imprenditori, l’edilizia privata è diventato “affare di camorra”. Le indagini portato a termine con l’operazione odierna non si sono avvalse del contributo di alcun collaboratore di giustizia ma sono il risultato di un approfondito e minuzioso lavoro di investigazione effettuata svolto dalle squadre mobili di Napoli e Firenze e dello S.C.O. il  Servizio Centrale Operativo della Polizia.

 

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