ROMA – Il Nucleo speciale antitrust della Guardia di Finanza, su richiesta dell’ Autorità Antitrust sta svolgendo una serie di perquisizioni presso le sedi dei principali operatori di telefonia fissa e mobile e nella sede Assotelecomunicazioni per fare chiarezza ed accertare su un possibile accordo di cartello tra le compagnie telefoniche, e verificare possibili intese restrittive della concorrenza collegati alla fatturazione mensile delle sinora messe a 28 giorni (4 settimane) .
Le compagnie di telecomunicazioni sono obbligate dalla legge di bilancio 2018 a tornare alle bollette mensili, rinunciando a quelle tariffate a 28 giorni, facendo pagare ai clienti 12 mesi all’anno anziché 13 (come succede adesso fra mille proteste dei consumatori). A gennaio Tim, Vodafone e Fastweb avevano annunciato che (ognuna in una data diversa) torneranno agli addebiti mensili, lasciando invariata la spesa annuale. Ma in realtà così non è.
Non è accettabile che tutte le compagnie telefoniche , o quasi, stiano magicamente aumentando le tariffe nello stesso momento, e guarda caso, tutti dell’8,6%. Le associazioni di consumatori sono sul piede di guerra affinchè si rimborsino finalmente gli utenti e che le compagnie telefoniche restituiscano quanto hanno indebitamente incassato a partire dal 23 giugno 2017.