ROMA – Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria guidato dal T.Col. Antonio Marco Antonucci del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto comandato dal Col. Gianfranco Lucignano hanno eseguito un decreto di sequestro, ai sensi della normativa antimafia emesso dalla II Sezione Penale del Tribunale di Lecce, avente ad oggetto beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 30 milioni di euro, nei confronti di due imprenditori tarantini, Renato Amandonico (padre) e Alessandro Amandonico (figlio), operanti nel settore del commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia.
Il provvedimento cautelare è la conseguenza di attività investigative eseguite dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Taranto, all’esito delle quali è stato appurato che gli imprenditori, avevano perpetrato in modo sistematico e continuativo delle frodi fiscali mediante l’emissione ed utilizzo di fatture false, classificando in tal modo la loro condotta di vita come “socialmente pericolosa”.
Tale comportamento illegale ha permesso loro di accumulare beni e risorse economiche sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati, desumendo che tali imprenditori “evasori” vivano abitualmente con i proventi di attività delittuose.
L’ingente patrimonio sottoposto a sequestro risulta costituito, oltre che da 9 immobili, 1 terreno, 14 autoveicoli, 4 motocicli, quote di partecipazioni societarie, polizze assicurative e disponibilità di conto corrente bancario, anche da 6 interi compendi aziendali, con ben 15 punti vendita ubicati nelle provincie di Taranto (2 dei quali presso i due più grandi centri commerciali del capoluogo jonico e nelle città di Grottaglie e Manduria), nonché di Bari, Roma e Milano.
Si tratta del primo sequestro in provincia di Taranto dove la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha applicato la normativa antimafia per un evasore fiscale.
Ecco l’ ordinanza di sequestro:
SEQUESTRO GdF TA