Il gup di Bari Sergio Di Paola ha deciso per il rinvio a giudizio. e quindi processo che comincerà il 9 dicembre., nei confronti di Michele Mazzarano consigliere regionale pugliese del Pd, e dell’imprenditore (fallito) Gianpaolo Tarantini, entrambi accusati di illecito finanziamento ai partiti. Mazzarano è stato inoltre rinviato a giudizio anche per un episodio di millantato credito (questo processo invece inizierà il 10 dicembre), mentre sempre per un altro millantato credito, il Giudice si è dichiarato incompetente e ha disposto l’invio degli atti riguardati il politico alla Procura della Repubblica di Taranto.
Le tre vicende giudiziarie, pervenute all’attenzione della magistratura barese sulla base delle dichiarazioni di Tarantini, risalgono al 2008, cioè allorquando Mazzarano originario di Massafra (Taranto) non era ancora un consigliere regionale, ma era vicesegretario regionale del Partito Democratico. L’illecito finanziamento ai partiti riguarda i 10 mila euro che Tarantini avrebbe consegnato a Michele Mazzarano per pagare le spese di organizzazione del concerto di chiusura della campagna elettorale del Pd a Massafra (Taranto) per le elezioni politiche dell’aprile del 2008.
Un millantato credito, quello per cui il giudice si è dichiarato incompetente, riguarda la presunta promessa da parte di Mazzarano a Tarantini di intercedere presso la Asl di Taranto per agevolare una delle società dell’imprenditore nell’aggiudicazione di un appalto: in cambio ‘Gianpì gli avrebbe promesso 50 mila euro. L’altra vicenda (per la quale c’è il rinvio a giudizio) riguarda la gara da 600 mila euro per il servizio di lavaggio e sterilizzazione della biancheria ospedaliera nella Asl di Taranto. Secondo i pm baresi Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, Mazzarano avrebbe ottenuto, per il tramite di Tarantini, 60 mila euro da Michele D’Alba, presidente della cooperativa foggiana che si è poi aggiudicata l’appalto.
Mazzarano continua a difendersi ed autoproclamarsi innocente da anni “Nella campagna elettorale delle politiche del 2008 chiesi a Tarantini di finanziare un concerto di Eugenio Bennato – dice – attraverso un assegno di 10.000 euro intestato direttamente al promoter di Bennato. Da quella manifestazione non avrei potuto trarre nessun vantaggio personale in quanto non ero candidato. L’ho fatto per il Pd“. Per quanto riguarda le accuse a suo carico di millantato credito, l’esponente Pd spiega che “le accuse di Tarantini sono totalmente false e si scioglieranno nel processo come neve al sole“.
“Fiducia che la vicenda possa essere chiarita al più presto” è stata espressa dalla segreteria provinciale del Pd di Taranto per voce del vicesegretario, l’avvocato Giampiero Mancarelli che ha manifestato anche la sua “vicinanza personale” a Mazzarano “Secondo la nostra Costituzione – ha continuato Mancarelli – vige il principio di innocenza, di non colpevolezza fino al terzo grado. Qui, invece, siamo ad un’inversione dell’onere della prova”. Avete mai visto qualcuno rinviato a giudizio proclamarsi colpevole ? Noi no, che non abbiamo dimenticato le intercettazioni del caso ILVA che coinvolgevano l’ex-deputato Vico, i finanziamenti della famiglia Riva a Pierluigi Bersani. E siamo a conoscenza anche di voci e forti indizi che parlano di finanziamenti illeciti che portano ad un consigliere regionale del Pd, che non sono ancora venuti a galla.