Il vino italiano cresce con un forte incremento sul fatturato 2014 grazie alle vendite estere, crescita degli investimenti (+10%) nonostante la forte congiuntura dell’ economia italiana. L’ analisi settore è stata fatta dell’’area studi di Mediobanca, che in occasione della fiera Vinitaly ha studiato ed analizzato i numeri dei 122 produttori di vino made in Italy, con fatturato superiore ai 25 milioni di euro raggiunto nel quadriennio 2009-2013. L’accelerazione delle vendite e dell”export è trainata del mercato asiatico (+16,9% rispetto al 2013) con risultati non indifferenti. L’indice di Borsa mondiale del settore vinicolo è cresciuto da gennaio 2001 del 336,5%, molto di più più delle Borse mondiali che sono cresciute dell’’87%.
Il trend dello spumante italiano, con vendite nazionali invariate è invece cresciuto all’’estero del 2,8%, ccmportando un+1,4% sul fatturato complessivo. A guidare la crescita gli spumanti italiani con un +4,1% rispetto 2013, trainati dalle vendite all’’estero (+6,2%), confermandosi primi anche nella classifica degli investimenti tecnici (+58%).
A scegliere ed acquistare le bollicine ed il vino italiano sono sempre di più gli asiatici, che hanno aumentato l’’anno scorso (+16,9%) l’’importazione di bottiglie italiane, piazzandosi davanti al Nord America (+6,1%) che corrisponde ad un terzo dell’’export, mentre la crescita nell’’Ue (+1,7%) è pressochè ferma , assorbendo la metà delle vendite straniere. In calo invece le altre aree di mercato internazionali.
L’’82% degli operatori intervistati da Mediobanca non prevede per l’’anno in corso diminuzioni di fatturato, mentre sono solo il 9% gli ottimisti che immaginano nel 2015 una crescita di vendite addirittura superiore al 10%. Dopo gli ultimi anni di exploit, vige una ragionevole prudenza .