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4 Novembre 2024 23:30

Meloni e von der Leyen a Lampedusa, la premier: “Lavorare nella stessa direzione”

La conferenza stampa della presidente del Consiglio e della presidente della Commissione europea, che dice: "Decidiamo noi chi arriva, non i trafficanti". Piano d'azione Ue in 10 punti per l'Italia

Ad accogliere il premier Meloni e von der Leyen nell’isola il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani e il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano. Presenti anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson. La premier ha rassicurato un gruppo di isolani sulla volontà del governo di aiutarli ad affrontare l’emergenza in corso: “Ce la stiamo mettendo tutta”. I cittadini avevano bloccato il corteo delle macchine con a bordo la premier e la presidente della commissione europea, dirette all’Hotspot, e hanno chiesto di poter parlare con la presidente del Consiglio che, quindi, è scesa. 

“Spero vi abbiano detto che poche settimane fa abbiamo fatto uno stanziamento di 50 milioni per l’isola, anche questo può fare la differenza. Stiamo facendo del nostro meglio – ha garantito la Meloni io come al solito ci metto la faccia sulle cose“.

La visita è durata circa una decina di minuti. Secondo quanto si apprende, Meloni e Von der Leyen non hanno incontrato né parlato con gli stranieri presenti nella struttura. Nell’hotspot “questa mattina ci sono circa 1.500 migranti” e sono previsti “trasferimenti in giornata“, rende noto la Croce rossa italiana. Il premier Meloni e la commissaria Von der Leyen, si sono quindi recate al Molo Favaloro di Lampedusa, seconda tappa della visita e luogo noto per gli sbarchi dei migranti nell’isola.

Conferenza stampa all’aeroporto di Lampedusa dopo la visita all’hotspot e al molo dell’isola della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “La presidente von der Leyen ha subito accolto l’invito a venire a Lampedusa. Ma io non considero questo un gesto di solidarieta dell’Ue ma un gesto di responsabilità del’Ue verso se stessa, perché questi sono i confini dell’Italia ma anche dell’Europa. Siamo di fronte a una portata tale di flussi che se non lavoriamo insieme sul contrasto dei migranti irregolari i numeri travolgeranno prima gli stati frontiera e poi tutti gli altri”, ha detto la premier.

“E’ un problema che inevitabilmente coinvolge tutti e va affrontato da tutti e la presenza di von der Leyen è un segnale di consapevolezza”, ha aggiunto la Meloni continuando: “La presidente von der Leyen ha ritardato la sua partenza per New York per essere qui oggi”.

“Confermo che nel Consiglio dei ministri di domani porteremo la norma per estendere al massimo consentito alle regole europee il trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia, raccomandando al Ministero della Difesa di attivarsi immediatamente per realizzare queste strutture che sono necessarie”, ha detto ancora il premier Meloni, che ha aggiunto: “Servono soluzioni serie, complesse, durature e che tutti lavorino nella stessa direzione. Non avrebbe senso che una parte si impegna per trovare soluzioni e un’altra parte che per ragioni ideologiche si impegna per smontarle

“Continuo a dire che di fronte ai flussi di migranti irregolari non risolveremo mai il problema parlando di redistribuzione. L’unico modo di affrontare seriamente il problema è fermare le partenze illegali. Questo è quello che ci chiedono i cittadini ma anche i rifugiati” ha sottolineato ancora il premier.

Per il presidente del Consiglio Meloni,servono strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea e non dai singoli stati nazionali”. ed ha aggiunto.”Credo anche, e ne parleremo in settimana, che un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite sia assolutamente necessario”.

Parlando di soluzioni, la premier ha citatole proposte che l’Italia porta avanti dall’insediamento del nuovo governo, sui cui abbiamo trovato un lavoro comune con la presidente della Commissione europea”. E ha parlato di “accordi strutturali con i Paesi del Nord Africa per fermare le partenze e anche per evitare il dramma delle morti in mare” ma anche di “lotta più incisiva contro i trafficanti di esseri umani, anche uniformando le legislazioni dei paesi coinvolti, e abbiamo organizzato la Conferenza su sviluppo e migrazioni anche per lavorare su questo fronte” e “quote di immigrazione legale concordate soprattutto con i Paesi che collaborano al contrasto della migrazione illegale” oltre a una “efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari” e infine “strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea e non dai singoli stati nazionali”.

Meloni ha poi voluto ringraziare i cittadini di Lampedusa, persone che sono molto responsabili, persone molto belle. Mi ha fatto piacere avere occasioni di incontrarli e parlare con loro, ci siamo impegnati a render le loro condizioni sull’isola migliori. Lo abbiamo già fatto con un investimento di 45 milioni di euro per Lampedusa“.

Ho sempre ritenuto che i percorsi di gestione dei migranti dovessero essere diversi, tra gli uomini soli in età da lavoro, e i minori con meno di 14 non accompagnati e le mamme”, ha detto ancora, aggiungendo: “Il tema dei minori under 14 anni e delle donne va trattato a parte”. “Ho parlato al telefono, dopo avergli mandato una lettera, con il presidente del Consiglio europeo Michel. Sto aspettando risposta ufficiale, ma sono ottimista sul fatto che se ne discuterà. Anche perché in questi giorni ho parlato con tantissimi dei leader del Consiglio europeo e sono tutti molto sensibili a una materia che capiscono essere di rilevanza per ognuno di noi”, ha poi detto la presidente del Consiglio rispondendo a chi domandava se il tema migranti è entrato nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo.

Von der Leyen annuncia un piano europeo

Von der Leyen, da parte sua, ha annunciato un piano d’azione europeo per contenere l’immigrazione irregolare “Sono venuta a Lampedusa per dire a tutti che l’immigrazione clandestina è una sfida europea e richiede una risposta europea”, ha detto Von der Leyen, che nell’isola è rimasta circa due ore, aggiungendo che occorre condividere con gli altri Stati europei la gestione dei trasferimenti dei migranti in arrivo sulle coste italiane.

Il programma annunciato, che si compone di dieci punti, prevede un meccanismo di solidarietà con gli altri Paesi europei per trasferire i migranti che arrivano a Lampedusa, l’aggiornamento della legislazione europea contro la tratta di esseri umani, il rafforzamento della collaborazione di Frontex con l’Italia e nuovi “progetti e fondi” per la Tunisia oltre all’impegno a definire “nuovi corridoi umanitari legali e sicuri”.

“Occorre stabilire chi ha diritto all’asilo e chi non, creare dei percorsi legali, e far capire che gli arrivi illegali comportano il ritorno a casa, ovvero che chi non ha diritto torna a casa”. Sono le azioni concrete che porteranno il cambiamento sul campo. Ed è solo attraverso la solidarietà e l’unità che possiamo raggiungere questo obiettivo”. Von der Leyen ha infine assicurato a più riprese che “l’Italia può contare sull’Unione Europea”. 

Il vicesindaco Lampedusa: “A Meloni e Ue chiedo fatti”

“Nell’isola viviamo di pesca e agricoltura. L’isola è al collasso. Non vogliamo vivere di immigrazione”, aveva dichiarato a Rtl 102.5 il vicesindaco di Lampedusa Attilio Lucia. “Sono felice della visita del presidente del Consiglio e della presidente della Commissione europea così vedono con i propri occhi la situazione a Lampedusa con migliaia di barchini in mare. I pescatori dell’isola fanno fatica ad andare a lavorare, c’è inquinamento ambientale con migliaia di relitti. Abbiamo il molo del porto fatiscente: questa non è accoglienza”, aggiunge. Con loro ha parlato proprio nel molo Favarolo, spiegando le urgenze: “Chiedo una pulizia straordinaria dell’isola perché sono passati 9 mila immigrati e chiederò due grandi navi al largo che facciano da bypass”.

Le Ong: “la visita di von der Leyen e Meloni segni una svolta”

La presenza a Lampedusa della presidente della Commissione europea e della premier serva “a mettere in campo una risposta coordinata tra gli Stati membri dell’Unione europea basata sui diritti umani”. Lo chiede Save the Children, secondo cui “ancora una volta sono le persone più vulnerabili – soprattutto i minori che arrivano non accompagnati, inclusi bambini molto piccoli, le persone sopravvissute alla violenza di genere e le vittime di tortura e trattamenti inumani e degradanti – a pagare il prezzo di anni di mancanza di politiche coordinate tra gli Stati membri dell’Unione europea”.

La Ue e i Paesi membri “devono cooperare e coordinarsi per soccorrere le persone in difficoltà nel Mediterraneo, a partire dalla messa in campo di un sistema europeo strutturato di ricerca e soccorso in mare. Ciò che è accaduto nei scorsi giorni a Lampedusa, dove a causa della situazione di eccezionale sovraffollamento le autorità hanno avuto difficoltà persino a fornire adeguatamente cibo e acqua alle persone appena arrivate, e di conseguenza queste ultime non hanno potuto godere dei loro diritti fondamentali, richiama l’Europa a una responsabilità condivisa”

Schifani a Lampedusa. Tendostruttura Protezione civile

Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, e il dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina, sono stati accolti all’aeroporto di Lampedusa da funzionari e volontari di Protezione civile che in questi giorni, tra le altre cose, e in sole 15 ore di lavoro, sono riusciti a montare una maxitenda molto impegnativa, una tendostruttura 24×12 metri. I volontari, coordinati da un funzionario del servizio di Agrigento, l’hanno issata in meno di 15 ore, comprese quelle notturne, senza ausilio di mezzi meccanici, oltre a provvedere allo scarico e montaggio di centinaia di componenti. 

A Lampedusa nessuna tendopoli della Croce Rossa

La Croce rossa italiana ha reso noto con una nota ufficiale che, “contrariamente ad alcune notizie di stampa diffuse tra ieri e oggi”, non sta allestendo nessuna tendopoli a Lampedusa. Inoltre “non è nei programmi della Croce Rossa l’attivazione di tendopoli su un’isola che continua a vedere un grande spirito di collaborazione tra la Cri e la comunità locale, verso la quale la Croce Rossa sta mettendo a disposizione anche dei servizi. L’unico centro gestito dalla Cri sull’isola, come noto, è l’hotspot di Contrada Imbriacola, all’interno del quale stamattina ci sono circa 1.500 persone e sono previsti trasferimenti in giornata“.

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