La premier Giorgia Meloni è arrivata oggi alla caserma Lungaro di Palermo per rendere omaggio alle vittime della strage di via D’Amelio nel giorno in cui ricorre il 31esimo anniversario. A seguire, in Prefettura a Palermo, il Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dalla premier. Presenti, tra gli altri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e i vertici delle forze dell’ordine.
“Noi siamo convinti che la battaglia contro la mafia si possa vincere. Lo Stato ha inferto in questi mesi colpi importantissimi contro la criminalità organizzata e io sono stata colpita dal fatto che si mettesse in discussione anche questo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Prefettura a Palermo dopo il comitato di ordine e sicurezza nella giornata del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio. La lotta alla criminalità organizzata, ha evidenziato Meloni, è un tema sul quale “le istituzioni non si dovrebbero dividere”.
“Non mi pare che ci sia stata nessuna forma di allentamento” del governo “in tema di lotta alla criminalità organizzata anzi, se qualcuno vuol venire a contestare, sono i mafiosi, Ma io non sono mai scappata in tutta la mia vita“ spiega rispondendo a una domanda sulla sua mancata presenza alla fiaccolata di stasera e spiegando di aver scelto il programma istituzionale per ricordare il giudice Borsellino e i 5 poliziotti uccisi dalla mafia.
“Io sono venuta a Palermo ho fatto quello che secondo me è giusto fare da presidente del Consiglio. Stasera – continua la premier – c’è un’altra iniziativa a Civitavecchia che riguarda la Guardia Costiera alla quale avevo annunciato la mia presenza. E quindi io ho cercato di mettere insieme tutto. Di una cosa sola sono certa: sono una persona che si permette sempre di camminare a testa alta. Non sono mai scappata in tutta la mia vita e non lo faccio particolarmente quando di parla di mafia. Sono qui oggi e sarò qui sempre quando ci sarà da combattere la mafia“.
La premier riferendosi sempre alle critiche contro il governo in tema di lotta alla mafia ha osservato: “Non so se persone che in buona fede combattono la mafia possono contestare un governo che come primo atto ha messo in sicurezza il carcere ostativo e sotto la cui guida i risultati arrivano in tema di contrasto e che ha annunciato di voler fare un altro provvedimento per mettere in sicurezza il concetto di criminalità organizzata. Un governo – conclude Giorgia Meloni – che ha fatto tutto quello che andava fatto“.
Polemiche sterili fanno bene solo a chi combattiamo
“Ci sono giorni in cui non si dovrebbero fare polemiche sterili e inventate che fanno bene solamente a quelli che stiamo combattendo. Chi fa queste polemiche non aiuta le istituzioni” ha detto il presidente del Consiglio. “Mi sento di dire – sottolinea la premier – che quello che ho letto questa mattina su alcuni quotidiani mi ha molto colpito. Una polemica inventata sul fatto che io avrei scelto di non partecipare alla tradizionale fiaccolata per paura di contestazioni e per ragioni di ordine pubblico. È una notizia inventata ma soprattutto chi è che mi dovrebbe contestare esattamente? Perché è la mafia che mi potrebbe contestare“.