ROMA. Alla prima edizione del premio “Palmina Martinelli”, organizzato dalla Questura di Brindisi al teatro Verdi, per ricordare la morte della quattordicenne di Fasano , bruciata viva nel novembre 1981 con ustioni sul 70 per cento sul corpo che le furono letali, era presente anche il Prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia di Stato. Dopo i saluti del Questore di Brindisi Maurizio Masciopinto, si sono incontrati salendo sul palco il pm Nicola Magrone che indagò sulla morte dell’adolescente, il dr. Lello Di Bari cioè il medico che la soccorse in ospedale, Tommaso Fiore il rianimatore che tentò di strapparla alla morte per 22 lunghi giorni . Le indagini della magistratura e delle forze dell’ ordine non hanno mai portato all’indentificazione dei responsabili del barbaro omicidio della ragazza, nonostante Palmina in punto di morte parlò e indicò due uomini. Una registrazione che è stata fatta ascoltare alle centinaia di studenti che erano presenti nel teatro brindisino.
“Pur prendendo spunto da un fatto tragico ma processualmente controverso, si ripropone il tema della violenza sulle donne, della violenza che molto spesso si consuma all’interno delle mura domestiche che credo che una società civile debba sempre più marginalizzare attraverso la consapevolezza, il processo culturale” ha detto Gabrielli nel suo intervento.
Il Capo della Polizia dopo aver evidenziato l’alto valore dell’iniziativa ha invitato il pubblico a reagire alla rassegnazione sociale indicando la violenza alle donne con un tema di emergenza. Gabrielli ha poi affrontato altri temi parlando con i giornalisti a margine della manifestazione
A breve l’incontro tra Viminale e sindaci. Il prefetto Gabrielli ha ricordato le continue minacce che gli uomini delle istituzioni ricevono dalla malavita, rispondendo ad una domanda sui numerosi episodi di intimidazioni a sindaci e pubblici amministratori avvenuti di recente in Puglia, ha detto “So che il ministro a breve avrà un incontro con alcuni sindaci, con il sindaco di Bari anche in qualità di presidente dell’Anci, a dimostrazione – ha sottolineato il Capo della Polizia Gabrielli- di come lo Stato e il ministero dell’Interno non sottovaluti assolutamente questo tipo di problema”. “I sindaci sono il front office delle nostre istituzioni. Svolgono un lavoro straordinario, a volte proprio perché sono il front office delle istituzioni non hanno sempre gli strumenti e le risorse economiche per rispondere adeguatamente ai bisogni della gente. Sarebbe una grande miopia da parte dello Stato, inteso nella sua accezione più ampia, lasciare i sindaci a loro stessi e soprattutto i sindaci più esposti, quelli che sono vittima di intimidazioni“.
I controlli nei porti della Puglia. Ai giornalisti che gli chiedevano sui controlli sui porti pugliesi, anche sotto l’aspetto del traffico di persone il prefetto Franco Gabrielli ha risposto che “La Puglia è un territorio strategico, è una porta verso l’Oriente, quindi non solo per le forme criminali ma anche per quelle che possono essere le problematiche che in questo momento viviamo sotto l’aspetto terroristico“.
La risposta dello Stato alla mafia del Gargano. “Questa storia dei rinforzi è una storia che si va un po’ riproponendo ogni volta che vado in giro per l’Italia” – ha detto Gabrielli, parlando sulla situazione nel foggiano – ” Al momento rinforzi in quanto tali non ce ne possono essere per la semplicissima ragione che non ci sono alla vista corsi in uscita” . “Al contrario abbiamo promesso e stiamo mantenendo l’invio di reparti prevenzione crimine in questi territori. Se questi si intendono rinforzi – ha proseguito – allora certamente sì. Se invece per rinforzi si intende l’aumento degli organici negli uffici, in questo momento non siamo nella condizione di poterlo fare. Vorrei sottolineare come alcuni territori della Puglia siano per noi di significativa importanza, li riteniamo territori in cui la presenza e la reazione dello Stato a forme criminali sia fondamentale, non solo per consentire a quelle comunità di vivere una vita più tranquilla, ma perché ci sono forme criminali vanno disarticolate. Prima lo facciamo, ed è meglio per tutti“.
processo Mafia Capitale. In riferimento alle dichiarazioni rese da Salvatore Buzzi nell’interrogatorio al processo “Mafia Capitale”, pubblicate dalle agenzie di stampa, il Prefetto Franco Gabrielli ha ribadito la propria assoluta estraneità alle malversazioni degli imputati come già dichiarato in occasione della deposizione dell’11 luglio 2016 nell’ambito del medesimo processo.Ed ha reso noto in serata con un comunicato stampa ufficiale della Polizia di Stato che “si riserva di perseguire, nelle sedi competenti, ogni intento diffamatorio“.