di Marco Ginanneschi
ROMA – Presentata la prima indagine sulla domanda di leasing abitativo svolta da Assilea (l’ Associazione italiana delle società di leasing) in occasione della giornata di studio “Fare Casa: Strumenti fiscali e finanziari per l’accesso all’abitazione”, organizzato con la collaborazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sono intervenuti Roberto Basso, Direttore della Comunicazione Istituzionale del MEF, che ha illustrato la campagna di comunicazione del Ministero, Viviana Cozi, Dirigente Dipartimento del Tesoro, che si è focalizzata sugli strumenti finanziari per i mutui prima casa, e Claudia Rotunno, Dirigente Dipartimento delle Finanze che ha introdotto gli aspetti fiscali del leasing abitativo.
Al dibattito a cui hanno partecipato gli operatori leasing attivi nel leasing abitativo, moderato da Gianluca De Candia, ( a sinistra nella foto) Direttore Generale di Assilea, sono intervenuti Gianluca Borrelli, Crédit Agricole Leasing Italia – Gruppo Cariparma, Stefano Esposito, BPER Leasing Sardaleasing, Maurizio Giglioli, Credemleasing Spa Gruppo CREDEM, Simone Maccaferri, UniCredit Leasing, Lodovico Mazzolin, MPS Leasing & Factoring.
La fotografia dei richiedenti: il leasing abitativo è donna
I richiedenti un leasing abitativo, per lo più dipendenti con diploma, mostrano un’età media complessiva di 38 anni. In termini numerici il 50% è al di sotto dei 35 anni (con reddito complessivo non superiore a 55mila euro), cioè la fascia che ha il massimo delle detrazioni fiscali:
– il 19% dei canoni di leasing, fino ad un importo massimo di 8 mila euro annui (1.520 euro annui)
– il 19% del prezzo del riscatto, fino ad un importo massimo di 20 mila euro (3.800 euro annui).
Il restante 50% ha un’età al di sopra dei 35 anni, comunque attratto dalle detrazioni che, seppur dimezzate, sono comunque più convenienti del mutuo (dove la detrazione del 19% – per un importo massimo di 4mila euro – riguarda invece la sola quota degli interessi passivi). Dall’indagine svolta da Assilea risulta anche che 4 richiedenti su 10 un leasing abitativo sono donne mentre il taglio medio delle operazioni si attesta sui 200mila euro, a testimoniare l’alto valore sociale della manovra varata dal governo.
A parte il maggior valore finanziato rispetto al mutuo, il leasing contiene maggiori tutele per il consumatore ed ulteriori vantaggi fiscali: non si paga l’imposta sostitutiva (0,25%), nessun costo di iscrizione e cancellazione di ipoteca, imposta di registro ridotta sull’atto di acquisto e cumulabilità del Leasing abitativo con altre agevolazioni (IVA al 4%, 50% dell’IVA dovuta sull’acquisto di abitazioni di nuova costruzione ad alto standard energetico, interventi di riqualificazione energetica degli edifici).
Il leasing abitativo per Regione
Oltre il 55% delle domande proviene dal Nord, con il Nord Est a primeggiare grazie all’Emilia Romagna (14,7% e prima ex-aequo tra le regioni con la Lombardia) e al Veneto (11,9%). Lazio al quarto posto con l’11,3%. Prima Regione del Sud è la Sicilia (sesta assoluta) con il 7%. L’Abruzzo precede, nell’ordine, Puglia, Toscana, Campania e Friuli Venezia Giulia. Pochissime richieste arrivano dalla Basilicata, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta tutte e tre ampiamente al di sotto dell’1%.
Confronto Mutuo / Leasing
Simulazione relativa a un 34enne con un reddito complessivo di 32,5 mila euro che acquista un’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale a un prezzo di vendita di 150mila euro.
Sondaggio congiunturale Bankitalia
Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia (Ottobre 2016) effettuato dalla Banca d’Italia mostra che nel terzo trimestre 2016 sono rimasti ancora largamente prevalenti i giudizi di stabilità dei prezzi e si è ridotta la quota di agenti che riportano una flessione, “riflettendo le condizioni favorevoli nel mercato del credito”. Le aspettative degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento sono risultate più favorevoli rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e il saldo relativo all’evoluzione di medio termine (due anni) si consolida su “valori ampiamente positivi”.