L’organizzazione dei funerali di Stato di Silvio Berlusconi a Milano, che si terranno oggi mercoledì 14 giugno, prevede un piano di ordine pubblico senza precedenti per gestire innanzitutto la presenza di 32 esponenti governativi e di personalità politiche e diplomatiche in arrivo dall’estero. La funzione sarà presieduta dall’arcivescovo della città monsignor Mario Delpini che rientrerà soltanto poco prima da Gazzada, in provincia di Varese, dove da due giorni si trova per la riunione annuale del Consiglio episcopale milanese. Al momento non sono previsti, in chiesa, altri interventi di politici o famigliari.
La lista dei partecipanti alle esequie, è ancora strettamente riservata, ma stanno trapelando i primi nomi. Oltre al commissario europeo Paolo Gentiloni, dovrebbero arrivare dall’estero il presidente ungherese Orban, il presidente iracheno Abdul Latif Rashid e forse anche l’emiro del Qatar, Hamad Al Thani. Ci saranno anche 32 esponenti del Governo e un numero imprecisato di senatori e deputati, oltre a ex ministri dei Governi di Berlusconi e molti sindaci di Forza Italia.
Dentro alla cattedrale ci saranno solo 2.300 posti a sedere, anche se per altre occasioni istituzionali e religiose ci sono state fino a cinquemila persone sedute. Motivi di sicurezza hanno indotto la prefettura e il cerimoniale di Palazzo Chigi a ridurre notevolmente le presenze. Un contributo importante, vista la presenza di esponenti di primo piano del governo, arriverà anche dall’Aisi, i servizi segreti interni.
In prefettura a Milano si sono svolte riunioni senza sosta, a cominciare dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Renato Saccone, con il questore Giuseppe Petronzi, il comandante provinciale dei carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa e tutti i vertici delle forze di polizia, il Comune e la Protezione civile.
Questa notte verranno disposte le transenne per contenere la gente che potrà accedere alla piazza senza pass ma solo fino a esaurimento posti entrando da via Mazzini e da via Torino, oltre che da via Mercanti. Si prevede che gli operai e i tecnici saranno impegnati tutta la notte per allestire la piazza.
Una macchina organizzativa complessa si è attivata in pochissime ore e che prevede un piano “modulabile” anche in base alla presenza di capi di Stato stranieri. Il fine principale è quello di garantire la sicurezza dell’area intorno al Duomo. Per questo saranno adottate le misure antiterrorismo già collaudate negli eventi di piazza più importanti con la presenza di equipaggi di Api, Sos dei carabinieri e Uopi della polizia addestrate per muoversi in scenari di alta sicurezza.