di Silvia Signore
Sono finiti i fasti dell’alta moda romana, fortemente voluta e sostenuta da Francesco Rutelli e Walter Veltroni. La sfilata televisiva di piazza di Spagna trasmessa in eurovisione inizialmente da RAIUNO dal 1986 al 1992 e successivamente fino al 2003 da CANALE5 dove le modelle scendevano i ripidi 136 gradini in travertino di Trinità dei Monti, per arrivare alle celebrazioni fastose per celebrare lo stilista Valentino Garavani i cui costi di denaro pubblico (si parlava di un paio di milioni di euro) farebbero impallidire chiunque, se solo la Corte dei Conti, si fosse mai presa la briga di andare a spulciarne i conti.
Fu proprio l’accoppiata Rutelli-Gentiloni a volere la costituzione dell’ Agenzia per la moda (successivamente ribattezzata “Altaroma“) affidandola a due manager che di moda non sapevano e capivano nulla e stiamo parlando di Mauro Miccio e Pietro Di Lorenzo, società che diventò un pozzo senza fondo di spreco di denaro pubblico. Nell’idea di Rutelli, l’ Agenzia per la Moda doveva diventare il contraltare nella Capitale della Camera Nazionale della Moda Italia, che oltre ad organizzare la fashion week del pret-a-porter di Milano, gestiva anche il calendario delle sfilate di Alta Moda a Roma, quando nella Capitale sfilavano stilisti del calibro di Gianni Versace, Gianfranco Ferrè, Valentino, Lancetti, Mila Schon, Raffaella Curiel, Fausto Sarli.
Ma il progetto del sindaco (all’epoca dei fatti) Francesco Rutelli, seguito dall’ assessore Paolo Gentiloni naufragò peggio di un barcone di migranti sulle coste italiane, ed allora tutti preferirono affidarsi all’esperienza di Andrea Mondello, presidente della Camera di Commercio di Roma, il cui “vice” Lorenzo Tagliavanti, successivamente è diventato il presidente dell’ Ente Camerale, ma anche dell’ “immoobilismo”. Anche Mondello fece qualche errore in totale buona fede affidando la presidenza di Altaroma a Stefano Dominella, della ormai semi-clandestina “maison” Gattinoni, il quale ebbe un unico merito, cioè quello di affidare le “cure” della moda a Roma alla compianta Franca Sozzani, la potente indimenticabile giornalista, direttore del magazine Vogue Italia la quale intuendo che l’alta moda in Italia di fatto non esisteva più trasformò la “mission” di Altaroma indirizzandola con successo allo scouting di nuovi stilisti, attraverso la “invenzione” nel 2004 del concorso “Who is on the next“.
Ma ciò nonostante la gestione di Altaroma era deficitaria e “chiacchierata” per una serie di sprechi troppo evidenti, ed allora Mondello affidò la guida operativa della società ad un suo stretto collaboratore, Adriano Franchi con la qualifica di amministratore delegato, il quale affiancando Franca Sozzani, riuscì a dare lustro e consenso alla manifestazione romana, che iniziò ad attrarre buyers e stampa internazionale.
La morte per un male incurabile di Franca Sozzani, nonostante l’impegno incessante di Silvia Venturini Fendi arrivata alla presidenza di Altaroma , che ha sempre continuato ad avvalersi delle capacità organizzative e gestionali di Adriano Franchi, ha sicuramente influito non poco sul prestigio della manifestazione romana, che era diventata di stagione in stagione più un happening di giovani e presenzialisti “stagionati” che un’organizzazione di sfilate.
Adesso la la settimana della moda romana è a rischio di estinzione. Al momento data la situazione e la mancanza di fondi e sponsors, la manifestazione di luglio di AltaRoma è cancellata. Incredibilmente lo scorso luglio la Regione Lazio, Roma Capitale, la Camera di Commercio di Roma e l’ Agenzia Ice avevano dato notizia a favore di telecamere e taccuini dei giornalisti che non fanno alcun “fact-checking” del potenziamento della manifestazione romana. Un potenziamento come sempre solo a parole, annunci e commenti, che non si è mai visto nei fatti: dipendenti, accademie, scuole e giovani designer sono in attesa di sapere che ne sarà di loro.
Lorenzo Tagliavanti presidente della Camera di Commercio di Roma (socio di maggioranza di Altaroma), manager di area “dem” ha dichiarato nelle ultime ore che “c’è un dialogo con gli altri soci, per continuare a investire sulla moda” mentre la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli ( Fratelli d’ Italia) ha evidenziato e precisato che “per la trasformazione di AltaRoma in fondazione abbiamo dimostrato il nostro impegno con uno stanziamento di 500mila euro per la creazione dell’ente e 166mila per coprire le spese di esercizio”.
Adesso però il tempo delle parole è finito, tocca fare i fatti. Qualcuno lo capirà ?