Martino Tamburrano, l’ex presidente della Provincia di Taranto arrestato nel marzo 2019 con l’accusa di aver autorizzato illegittimamente l’ampliamento della discarica “La Torre Caprarica” (denominata III Lotto)di Grottaglie in cambio di tangenti e favori è ‘ stato condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere dal collegio giudicanti del Tribunale di Taranto, presieduto dal giudice Patrizia Todisco, a latere Federica Furio e Daniele Gallucci. Tamburrano rispondeva delle accuse di aver ricevuto una tangente di 5mila euro al mese, un SUV Mercedes GLC del valore di 50mila euro (di cui stata disposta la confisca) ed un contributo di 250mila euro per finanziare la campagna elettorale di sua moglie, Maria Francavilla, candidatasi al Senato per Forza Italia alle elezioni politiche del 2018 (non eletta).
Condannato a 7 anni Lorenzo Natile dirigente della Provincia di Taranto (6 anni e 6 mesi era la richiesta della Procura) difeso dagli avvocati Claudio Petrone e Daniele D’Elia , 9 anni per l’imprenditore di San Marzano di S. Giuseppe, Pasquale Lonoce (la richiesta della procura era stata di 9 anni e 9 mesi), ed 8 anni contro i 7 della richiesta per Roberto Natalino Venuti, il procuratore speciale della “Linea Ambiente srl”, società del gruppo A2A che gestiva la discarica di Grottaglie (Taranto). I reati contestati sono di corruzione e turbata libertà degli incanti. Il processo ha origine dall ‘indagine “T-REX“ condotta della Guardia di Finanza di Taranto, all’epoca dei fatti comandata dal colonnello Gianfranco Lucignano, che scoprì un valzer di tangenti alla Provincia di Taranto.
Il Tribunale Penale di Taranto ha dichiarato tutti gli imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena, ed impossibilitati a contrattare con la pubblica amministrazione per cinque anni. Tamburrano e Natile sono stati interdetti dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per il periodo di espiazione della pena.
Sentenza-TamburranoTamburrano è stato condannato anche al risarcimento di 310mila euro, “a titolo di riparazione pecuniaria” nei confronti della Provincia di Taranto, e conseguentemente è stata disposta la confisca di tale somma o, in caso di impossibilità, di beni mobili e immobili nella disponibilità dell’imputato per equivalente. Tutti gli imputati sono stati condannati al risarcimento danni, da liquidarsi in sede civile, in favore delle parti civili Provincia di Taranto, Comune di Grottaglie e Comune di San Marzano di San Giuseppe.
Il Tribunale ha disposto ai sensi dell’ art. 331 c.p.p. la trasmissione alla Procura di Taranto per le determinazioni di competenza del verbale delle deposizioni testimoniali rese, ipotizzando la “falsa testimonianza” dei membri del Comitato tecnico scientifico che aveva rilasciato il parere favorevole all’ampliamento della discarica, poco tempo dopo dal precedente parere contrario, nei confronti di: Alessio Di Giuseppe (udienza del 03.02.2020), Michele Notarnicola (udienze del 19.01.2022 e 26.01.2022), Sabino De Gisi (udienza del 26.01.2022), Giuseppe Abbracciavento (udienza del 09.02.2022), Gianpiero Santoro (udienza del 09.02.2022), Aniello Polignano (udienze del 09.02.2022 e del 09.03.2022), Roberto Giuseppe Francavilla (udienza del 11.05.2022) e Luciana Filomena Francavilla (udienza del 11.05.2022).
E’ in corso il processo per il secondo troncone dell’ inchiesta T-REX, che vede fra gli imputati anche l’imprenditore di Massafra, Antonio Albanese, presidente della CISA spa attuale comproprietario al 50% del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, che puntualmente dimentica di renderlo noto ai suoi lettori che diminuiscono di mese in mese prefigurando un futuro poco radioso. Albanese secondo le accuse a suo carico, avrebbe allertato gli indagati che erano sotto intercettazione della Guardia di Finanza, così danneggiando il corso delle indagini e l’accertamento delle prove.