ROMA – Il nome è “pesante” non solo fisicamente e finanziariamente, ed infatti i quotidiani locali ed i siti web si guardano bene dal farne il nome, venendo “riforcillati” dalla pubblicità delle sue aziende, come la CISA spa di Massafra e l’ Hotel Casa Isabella di Mottola in provincia di Taranto.
Quel nome il CORRIERE DEL GIORNO non ha problemi a farlo non avendo mai ricevuto pubblicità e soldi da quell’ imprenditore che ha un nome e cognome: Antonio (per gli amici Tonino) Albanese, meglio noto a Massafra con il soprannome “Surgicchio“.
Albanese è stato indagato dalla Procura di Taranto per aver concorso a rivelare un segreto istruttorio, e cioè la circostanza che la “cricca” che ruotava intorno a Martino Tamburrano, da sempre molto legato a “Surgicchio“, erano intercettati dalla Guardia di Finanza, contribuendo in tal modo al depistaggio delle indagini in corso della Procura di Taranto, affidate al pm dr. Enrico Bruschi coordinate dal procuratore aggiunto dr. Maurizio Carbone.
Questi sono i passaggi estratti dall’ordinanza firmata dal Gip dr.ssa Vilma Gilli, da leggere con attenzione, in cui si parla di Albanese, ma anche del giornalista Mimmo Mazza, capo servizio della Gazzetta del Mezzogiorno a Taranto, da sempre molto “vicino” (anche pubblicitariamente) a Tonino Albanese
A questo punto Albanese avrà la correttezza istituzionale di dimettersi da consigliere della Camera di Commercio di Taranto e dalla vicepresidenza di CONFINDUSTRIA Taranto ? Conoscendolo abbiamo più di qualche dubbio…