Come prevedibile il quotidiano barese nelle sue cronache pilotate sull’inchiesta T-Rex, ha messo la sordina dimenticando di informare i propri lettori che nei faldoni della Procura di Taranto compaiono il loro neo vice-direttore Cosimo (Mimmo) Mazza ed il suo “sponsor” co-editore Antonio (per tutti Tonino o Surgicchio) Albanese , che è imputato nel secondo troncone processuale per il quale la giudice Fulvia Misserini del Tribunale di Taranto ha oggi calendarizzato le prossime udienze, che sono state fissate per la discussione per le date del prossimo 17 novembre, ed a seguire l’ 1, 15 e 22 dicembre.
Albanese risponde dei reati di “rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio” che prevede una pena da 2 a 5 anni di carcere e “favoreggiamento” reato che può essere commesso mediante qualunque condotta idonea a intralciare e/o sviare le indagini e/o le ricerche dell’Autorità Giudiziaria e che prevede una pena sino a 4 anni di carcere.
Non c’è da meravigliarsi visto il silenzio attuato dalla Gazzetta, che da quando l’imprenditore massafrese è diventata co-editore del giornale barese (aggiudicazione oggetto di indagini della Procura di Lecce) , ha steso un velo pietoso di auto-censura anche su un altro processo, cioè quello che vede Antonio Albanese legale rappresentante della Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre, che gestisce la Discarica Burgesi di Ugento, imputato dinnanzi al Tribunale di Lecce, accusato dai procuratori aggiunti di Lecce Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi, sui presunti illeciti commessi nello smaltimento illecito di migliaia di tonnellate di rifiuti, pericolosi.
Il procedimento è nella fase preliminare e la prossima udienza è stata fissata per il prossimo mese di ottobre. Eppure quando la Gazzetta del Mezzogiorno non era controllata da Albanese, le notizie venivano pubblicate (vedi qui). Adesso coloro i quali si spacciavano per “paladini” dell’informazione pugliese si guardano bene dal rischiare il posto di lavoro. Della serie giornalisti “comprati o svenduti” …? E’ la stampa monnezza !