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26 Febbraio 2025 01:12

Mozione d.i sfiducia alla Santanchè in Aula: “Riflessione su dimissioni ma da sola”

Nella replica alla mozione presentata da M5s-Pd-Avs dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio la ministra del Turismo ha comunque aperto a una "riflessione" sulle sue dimissioni

Come facilmente prevedibile l’aula della della Camera ha bocciato la mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle e sottoscritta dal Partito L’Aula della Camera ha bocciato la mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle e sottoscritta dal Partito democratico e da Alleanza verdi e sinistra, nei confronti della ministra del Turismo, , rinviata a giudizio per falso in bilancio per il caso Visibilia e accusata di truffa ai danni dell’Inps.

I voto contrari alla sfiducia sono stati 206, 134 i sì, un astenuto. La ministra nella sua replica alla Camera non ha comunque escluso una “riflessionesulle proprie dimissioni avvertendo “lo farò da sola, lo farò solo con me stessa”.

La replica della Santanchè: “Mozione su fatti tutti da verificare

“Mi trovo oggi a rispondere, per la seconda volta, a una mozione di sfiducia anche se questa ha per oggetto fatti, tutti da verificare, che sono antecedenti al mio giuramento da ministro”, ha detto Daniela Santanchè, in apertura del suo intervento di replica alla Camera, dopo la discussione generale dello scorso 10 febbraio.

“La forza mi viene data dalla mia famiglia, la forza per non impazzire” per questa vicenda, ha detto la Santanchè, intervenendo in Aula, alla Camera. “Io voglio continuare questa battaglia per fare vincere la verità, lo stato di diritto”, ha aggiunto continuando con riferimento anche ai social: “Ergastolo mediatico è una cosa che non finirà mai”,.

“Vergogna dire che ho mani sporche di sangue”

“Non voglio neppure citare invece chi ha affermato che le mie mani sono sporche di sangue, è una cosa – scandisce – che non fa vergogna a me ma a chi ha pronunciato questa accusa, che mostra, nella sua grandezza, una grettezza e una cattiveria umana che alcuni avversari sono disposti ad usare ma certo non nei confronti dei loro colleghi”.

“Voi non volete combattere la povertà ma la ricchezza”

“Avrò pure sbagliato, voglio chiedere scusa qui solennemente. E’ una presa di coscienza, mi importa solo di guardarmi allo specchio e riconoscermi”, scandisce Santanchè. “Nelle ultime 76 ore sono rimasta basita voi – dice venendo interrotta più volte dalle voci delle opposizioni- . Alcune persone che ieri facevano parte del centrodestra erano da contrastare, ma ora elette a paladine della verità. Non ho nulla da nascondere sulle mie borse, non ho paura“. “Per voi sono l’emblema di ciò che detestate”, aggiunge. “Voi non volete combattere la povertà, ma la ricchezza“, conclude. “Sono quella del Twiga e del Billionaire, che danno lavoro, sono quella che alcuni di voi avete chiamato ma sono una signora e non faccio i nomi…

“Conflitto interesse per mia competenza? Fa ridere detto da M5S…”

Quindi la ministra ha attaccato frontalmente i 5 Stelle rivolgendosi alla deputata Vittoria Baldino. Baldino, lei mi accusa di conflitto d’interesse per la mia competenza avendo operato in passato nell’ambito turistico. E’ vero. Ebbene, detto da chi ha fatto della incompetenza e non del merito una squadra di governo, mi fa un po’ sorridere. Io credo nel merito e nella competenza e non credo che essere competenti sia una colpa”

“Su caso Inps mio coinvolgimento solo a tutela posti lavoro”

Sull’Inps “per quanto riguarda il fascicolo per le false comunicazioni societarie, è bene premettere che non mi vengono contestate falsità di natura materiale, ma esclusivamente delle poste che sono state oggetto di valutazione perché, come sapete, la società è una società quotata in borsa – rileva Santanchè – . Le valutazioni che oggi la Procura della Repubblica di Milano ritiene eccessivamente ottimistiche sono sempre state supportate da apposite verifiche effettuate da terzi indipendenti e sono sempre state avallate sia dal collegio sindacale che dalla società di revisione“.

“La medesima Procura della Repubblica di Milano nell’ambito di un diverso procedimento, analizzando proprio le stesse voci, era giunta a conclusioni diametralmente opposte sostenendo che quelle valutazioni che oggi sono ritenute eccessivamente ottimistiche fossero in realtà del tutto ragionevoli”, ha continuato ancora la Santanchè.

“Con riferimento al cosiddetto fascicolo per la cassa integrazione Covid, il mio coinvolgimento nella vicenda si è limitato a decidere, come credo e hanno fatto praticamente quasi la totalità delle aziende italiane, di accedere a tale beneficio a tutela della salvaguardia dei posti di lavoro, ma non toccherà a me né a questo Parlamento, ho fiducia nel Parlamento e vedremo il proseguo“, aggiunge.

“Porto tacchi da 12 cm e ci tengo al fisico”

Rivolta alle opposizioni ha detto: “Io sono l’emblema, io sono il vostro male assoluto, sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene. Non riuscirete mai a farmi diventare come voi o a pensare come voi, mai: avrò sempre il mio tacco a spillo, avrò sempre il sorriso sulle mie labbra, sarò battagliera perché sono felice di vivere e sono contenta di lavorare”,.

“Intendo difendermi nel processo, non scapperò”

Nel suo intervento, più volte la ministra ribadisce la fiducia nei giudici:Io non scapperò – assicura la Santanchèio intendo difendermi nel processo”. Poi aggiunge: “Per nascondere il vostro giustizialismo parlate di opportunità, ma la storia recente non ci ha insegnato nulla? Ministri, presidenti di Regione, sindaci, consiglieri regionali e deputati che si sono dimessi per questa tanto conclamata opportunità che contraddice il garantismo istituzionale“. “Vorrei ricordare i ministri Lupi, Mastella, De Girolamo che si sono dimessi e poi sono stati assolti per non aver commesso il fatto”, conclude

“A breve nuova udienza, rifletterò sulle mie dimissioni”

A breve ci sarà un’altra udienza preliminare e sottolineo che le cose certo non sono andate come alcuni raccontano, ma aspettiamo, perché fino adesso abbiamo solo sentito l’accusa, è certo che in quell’occasione – assicura – farò una riflessione, perché è giusto che io la faccia, per poter anche valutare delle mie dimissioni, ma vi dico una cosa, lo farò da sola, lo farò solo con me stessa“.

“Non avrò nessun tipo di pressione, di costrizione o di paventati ricatti, – assicura – sarò guidata solo dal rispetto per il mio presidente del Consiglio, per l’intero governo, per la maggioranza, ma soprattutto per l’amore che ho per il mio partito, Fratelli d’Italia, dove certo io non vorrò mai diventare un problema, ma vorrei continuare ad essere una risorsa“”, assicura”.

Il vero discorso della “Santa” è quello che non ha fatto.

Daniela Santanché travolta dalle sue recenti vicende giudiziarie legate alle sue precedenti attività imprenditoriali, in particolare il rinvio a giudizio per falso in bilancio e il possibile rinvio per truffa aggravata ai danni dell’Inps nel periodo Covid, si è difesa dalle accuse rivoltegli e ha ironizzato dicendo che la sua replica è data  “nel rispetto di tutto quel tempo che i colleghi hanno destinato a preparare questa mozione di sfiducia”. La “Pitonessa” ha ribadito la sua innocenza, e che le sue dimissioni non sono dovute, visto che ancora non sono chiusi i casi giudiziari che la coinvolgono e a dar manforte alla sua tesi ha citato l’articolo 27 della Costituzione, secondo cui un imputato non è colpevole fino alla condanna definitiva. 

Nella sua arringa in Parlamento la ministra ha rivendicato il sostegno della maggioranza e ha negato ogni addebito. Infatti ha dichiarato “non sono sola” e ha ringraziato i colleghi della maggioranza presenti in aula a sostenerla e  ha aggiunto “non mi sento sola neanche nell’Italia, in questa nazione, perché nella battaglia per il garantismo e per lo Stato di diretto credo che ci sia la maggioranza degli italiani”. 

 Al di là delle parole pronunciate in Aula, emergono alcuni aspetti non detti o alla quale si è alluso che meritano attenzione. Non si può escludere che tali affermazioni siano dovute alle constatazioni dell’ultimo mese, che la vedono isolata dal suo stesso partito. Ipotesi supportate dalla quasi completa assenza della maggioranza alla discussione sulla sua mozione di sfiducia tenutasi settimane fa. È possibile che l’idea è quella di continuare sulla linea della strategia del silenzio, in modo tale da minimizzare il dibattito pubblico e le polemiche. Ma è chiaro agli occhi di tutti che la premier Meloni abbia preso le difese per il vice sottosegretario Delmastro ma non abbia speso una parola per la ministra del Turismo se non “non ho le idee chiare”.

L’allontanamento della maggioranza dalla sua difesa

 Quello che appare è la ministra dopo le ultime settimane e l’allontanamento della maggioranza ha fatto sì che l’ipotesi delle sue dimissioni potrebbero concretizzarsi e qualora dovesse succedere sarà una decisione esclusivamente autonoma e non il risultato di pressioni politiche o giudiziarie. Il messaggio implicito dell’intervento della Santanchè è che sta sondando il terreno per trovare un’uscita concordata con FdiGiorgia Meloni senza cedere agli attacchi, per preservare la propria immagine politica. 
Un altro elemento significativo è che non ha fornito alcun dettaglio su quando e in che modo maturerà questa decisione, lasciando aperta la porta a un prolungamento della sua permanenza nel governo se le condizioni dovessero cambiare.

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