di Marco Ginanneschi
Tra novembre 2010 e dicembre 2016, il “Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa” del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha consentito a 37.312 famiglie in difficoltà economiche di sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate del proprio mutuo, per un controvalore di oltre 3,5 miliardi di euro di debito residuo, che ha comportato ad oggi un impegno per lo Stato di oltre 50 milioni di euro.
Sulla base dei dati del più recente monitoraggio, l’Abi-Associazione Bancaria Italiana e il Mef –Ministero economia e Finanze hanno fatto il punto sui sei anni di operatività del Fondo. Si conferma l’efficacia dello strumento che vede le istituzioni pubbliche e le banche italiane collaborare su misure straordinarie che vengono incontro alle esigenze delle fasce deboli della popolazione. Possono accedere al Fondo di solidarietà i cittadini che hanno perso il lavoro o coloro ai quali è stato riconosciuto un grave handicap o in caso di morte di uno dei mutuatari.
Accanto a ciò, nel quadro generale delle priorità per la crescita rientra la capacità delle banche di accompagnare la fase di rilancio del mercato immobiliare, con il risultato di un aumento dell’1,7%, a novembre 2016, dell’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie rispetto a novembre 2015.