La pm Chiara Giordano della Procura di Bari ha stralciato la posizione dell’ex magistrato Michele Nardi, accusato inizialmente di tentata concussione in concorso con il commercialista barese Massimiliano Soave, destinatario di un nuovo avviso di conclusione delle indagini in cui è stato modificato il capo di imputazione in tentato traffico di influenze illecite. Infatti, la procura barese ha archiviato la posizione di Nardi costretta a prendere atto dopo 3 anni di indagini (iniziate a Lecce e successivamente trasferite a Bari e senza aver mai interrogato Michele Nardi che aveva ripetutamente richiesto di essere ascoltato) che non vi sono sufficienti elementi per sostenere l’ accusa che l’ex magistrato Nardi fosse a conoscenza della richiesta illecita avanzata dal commercialista Massimiliano Soave nei confronti di un suo cliente, che aveva presentato un ricorso tributario a una commissione di cui faceva parte proprio l’ex giudice, spendendo strumentalmente il suo nome.
Successivamente al primo avviso di conclusione delle indagini , notificato lo scorso ottobre dalla procura di Bari , Nardi difeso dagli avvocati Domenico Mariani e Gaetano Sassanelli, ha depositato una dettagliata e corposa memoria nella quale l’ex-magistrato ha dimostrato di non essere a conoscenza di nulla sulla vicenda, evidenziando di non essere stato lui l’estensore delle sentenze tributarie di appello che hanno visto confermare in appello la condanna delle società di Giorgio Cosentino un imprenditore di Barletta. Gli avvocati di Michele Nardi hanno inoltre osservato che la seconda di queste sentenze era stata peraltro depositata mentre il loro assistito si trovava ristretto in carcere.
Sono ben 7 ad oggi le archiviazioni ottenute da Michele Nardi su procedimenti istruiti dalla Procura di Lecce, 3 dei quali archiviati dalla procura di Perugia, per infondatezza delle notizie di reato, 2 assoluzioni dal tribunale di Trani, ed 1 archiviazione a Potenza dove inizialmente lo volevano mandare a processo sostenendo che l’ex-magistrato avrebbe prodotto un certificato medico falso, che in realtà è stato dimostrato essere legittimo e veritiero. Resta in piedi l’udienza del prossimo 17 gennaio a Potenza, del processo che vede riunite (senza fondamento a nostro parere) le posizioni di Michele Nardi e Carlo Capristo dove dovrebbe essere dichiarata la prescrizione del presunto reato, alla quale Nardi ha preannunciato al CORRIERE DEL GIORNO che rinuncerà alla prescrizione per ottenere un’assoluzione piena.
Resta da chiedersi a questo punto quanto sono costate inutilmente allo Stato, e quindi al contribuente, tutte queste indagini (comprensive di intercettazioni e persino pedinamenti) che si sono sciolte come neve sotto al sole, mentre alcuni magistrati salentini hanno fatto carriera…
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