Ampliare la propria missione per la protezione delle famiglie e delle imprese del nostro Paese, in un momento in cui il sentimento comune è dominato da rischio ed incertezza. E’ l’annuncio con cui questa mattina, nel corso del convegno “Ti proteggo!”, è stato ufficializzato il nuovo corso della Fondazione ANIA, la Onlus nata nel 2004 per volontà delle compagnie di assicurazione. Dopo 12 anni la Fondazione non si occuperà solo di sicurezza stradale, ma realizzerà un’azione sociale che intercetti le esigenze di sicurezza dei cittadini reinterpretandole in chiave di protezione.
Il convegno odierno è stato organizzato in collaborazione con la Polizia di Stato, partner storico con il quale la Fondazione ANIA in questi anni ha condiviso la strategia, lavorando con l’obiettivo di ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali.
“Le necessità impellenti del Paese – ha spiegato Maria Bianca Farina la presidente della Fondazione ANIA – e il bisogno di risposte concrete alle preoccupazioni dei cittadini e delle famiglie italiane, hanno portato ad estendere gli obiettivi ed il raggio d’azione della Fondazione verso la sensibilizzazione e la sperimentazione di soluzioni innovative per ridurre i rischi della vita quotidiana. In tal modo la Fondazione potrà contribuire ad innalzare in modo significativo il livello di protezione ed il profilo di certezze del tessuto socio-economico italiano. Così il nostro settore potrà essere, ancora di più e su ambiti ancora più estesi, al servizio del Paese, rafforzandone le fondamenta e potenziandone le capacità di sviluppo”.
“L’impegno congiunto della Polizia Stradale e Fondazione Ania – ha sottolineato il Direttore del Servizio di Polizia Stradale, Giuseppe Bisogno – è orientato a diffondere la cultura di una corretta mobilità stradale, perché la prevenzione è anche comprensione del rischio derivante da comportamenti irresponsabili. Molta strada è ancora da percorrere per raggiungere l’obiettivo auspicato e condiviso di salvare quante più vite umane possibile. Il numero ancora troppo alto delle vittime di incidenti stradali impone l’adozione di una politica rigorosa in materia di controllo dei conducenti, sia dal punto di vista dell’idoneità psico-fisica alla guida che da quello del corretto comportamento. Essenziali, a tal riguardo, risultano azioni incisive di sensibilizzazione, dirette a far comprendere quanto sia importante adottare condotte di guida responsabili per la propria ed altrui sicurezza“.