Ricorreva ieri l’undicesimo anniversario della strage di Nassiriya, una delle pagine piu’ tristi della storia recente italiana. Era il 12 novembre del 2003 nella citta’ del sud dell’Iraq, quando un camion-bomba esplose dentro il recinto della ‘Maestrale’, una delle basi del contingente italiano a cui era stato demandato il controllo sulla regione di Dhi Qar. Nel vile attentato omicida morirono 28 persone: 17 militari e 2 civili italiani, 9 civili iracheni. Alle 8.45 del mattino arrivo’ in Italia la notizia di una tremenda esplosione alla base italiana. L’orologio segnava le 10.45 quando a Nassiriya la base “Maestrale” venne letteralmente sventrata esplodendo a seguito di un attacco kamikaze.
Un camion era riuscito a forzare all’entrata della base il posto di blocco , proseguendo la sua folle corsa sino alla palazzina di tre piani che ospitava il dipartimento logistico italiano e provocando una sparatoria. Ma dietro al camion fece irruzione anche un’autobomba, finendo la sua corsa con una violenta e devastante esplosione.
Il bilancio al termine di quella maledetta giornata riportava numeri tragici, pieni di dolore: 12 carabinieri, cinque soldati dell’esercito e due civili italiani uccisi, nove civili iracheni morti, una ventina di italiani, tra militari (anche una donna carabiniere) e civili, rimasti feriti.
Ieri in coincidenza dell’anniversario della strage, è stata celebrata la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace istituita con legge 12 novembre 2009, n. 162. Alcune iniziative commemorative, tra cui una Santa Messa a suffragio, hanno avuto luogo a Roma alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
A Roma nel Consiglio regionale del Lazio che si è aperto con un minuto di silenzio, chiesto dal presidente Daniele Leodori, per la Giornata dei caduti nelle missioni civili e militari nell’11mo anniversario della strage di Nassiriya in Iraq, Davide Barillari consigliere regionale del Movimento 5 Stelle , non si è alzato, unico in tutta l’aula, con un gesto inqualificabile, suscitando le giuste e vivissime proteste e censure del resto dell’aula.
Al termine del minuto di silenzio è stato Francesco Storace capogruppo de La Destra a far notare l’accaduto: «Voglio stigmatizzare – ha detto – l’atteggiamento del collega Barillari, è stato vergognoso non alzarsi in piedi. Quelli sono morti dello Stato italiano, bisogna lasciare gli interessi di parte». «Mi vergogno per Barillari – ha detto il consigliere regionale del NCD Cangemi – lo invito a dimettersi perchè mi vergogno di essere consigliere regionale come lei».
Lo stesso presidente Leodori, che ha letto un messaggio del Capo dello Stato, ha espresso stupore e rammarico per il gesto di Barillari, ricordando che oggi si commemorano «anche i civili caduti nelle missioni di pace». «Non mi sono alzato perchè dovremmo alzarci per ogni morto che abbiamo nel Lazio – la replica patetica di Barillari -, in qualsiasi scenario di lotta, anche per le morti bianche. Dovremmo alzarci continuamente: dovremmo chiederci perchè sono morte queste persone. Sono morte a causa di una guerra».
A quel punto Cangemi, ex militare nelle missioni internazionali, infuriato si è alzato dal suo banco andando a fronteggiare con un dito teso il collega M5s. «Stai speculando sui morti in guerra!». <per fortuna è stato trattenuto da altri consiglieri regionali presenti. Noi non l’avremmo fermato…
Il comportamento di Barillari è vergognoso, e ci vergogniamo che ci siano persone del genere. Ai parenti delle vittime il ringraziamento e l’abbraccio di affetto da parte di noi tutti italiani degni della nostra Patria e bandiera, che è ancora tricolore, e per fortuna non sarà mai a cinque stelle !