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22 Novembre 2024 03:01

Nave spia russa sulle tubature del Tap al largo di Otranto, una presenza che preoccupa

I rilievi satellitari hanno scoperto che l'imbarcazione di Mosca è rimasta ferma per ore sopra ad un punto particolarmente strategico: quello in corrispondenza delle tubature del Tap

La presenza della nave russa Akademik Pashin nel Canale di Otranto  sulla costa adriatica pugliese ha attirato l’attenzione internazionale. I satelliti hanno rilevato che l’imbarcazione di Mosca è rimasta ferma per ore sopra ad un punto particolarmente strategico e sensibile, quello in corrispondenza delle tubature del Tap, che costituisce una delle principali fonti di gas alternative a quello russo.

Secondo le ultime rivelazioni diffuse da diversi siti indipendenti, la nave Akademik Pashin sarebbe partita una settimana fa dal porto siriano di Tartous, secondo per importanza dopo quello di Laodicea, base “hotspot” della Marina militare russa nel Mediterraneo. La nave dopo l’arrivo nel canale di Otranto, avrebbe sostato in un primo momento sopra il cavo OteGlobe, rete di connessione ottica fra Bari e la Grecia per poi spostarsi proprio verso la tubazione del Tap.

Secondo quanto ha riscontrato il sito Itamilradar, che effettua monitoraggio sui movimenti militari in Italia e sul Mar Mediterraneo, la petroliera russa ha stazionato nel Canale d’Otranto per circa tre ore e mezzo, dalle ore 9.08 alle 13.36. Alle ore 19 è arrivato un secondo aggiornamento, con la nave che esce dal Canale d’Otranto per dirigersi verso sud. In serata, la petroliera si trovava in Grecia al largo dell’isola di Corfù.

La nave russa stranamente non ha spento i transponder, quindi è rimasta visibile sui radar civili per tutta la sua permanenza in zona. Il sito specializzato ipotizza che stesse seguendo e monitorando i movimenti della portaerei a propulsione nucleare George H. W. Bush, che si trova nell’Adriatico insieme al cacciatorpediniere Andrea Doria della Marina Militare Italiana .

La “Akademik Pashin” è un’imbarcazione molto particolare in quanto, pur essendo una nave-cisterna, si tratterebbe di un’unità utile per lo spionaggio. Ipotesi che è stata reiterata nell’aprile del 2020 quando la nave, assieme alla corvetta “Borki“, è apparsa davanti alle coste di Cherbourg, in Francia proprio in concomitanza con  i test del nuovo sottomarino d’attacco nucleare Suffren della Marina francese.

Sarebbe presente nella zona anche il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana “Andrea Doria”. Queste schermaglie – più che altro dimostrative, sembra – sono ormai consuete nel Mediterraneo, dove la flotta russa negli ultimi anni è diventata più numerosa ed attiva. Le unità dei Paesi Nato controllano accuratamente i movimenti dei mezzi di Mosca che, a loro volta, frequentemente si avvicinano alle navi occidentali in un gioco di provocazioni. Quanto al Tap, che è una delle principali fonti di gas alternative a quella russa, viene sorvegliato con la massima attenzione da parte delle autorità in quanto punto “strategico” e particolarmente “sensibile”. Navi e piccoli sommergibili teleguidati della Marina Militare italiana monitorano i punti chiave delle condotte, rafforzando la vigilanza su tutti i i punti chiave delle condotte dopo il caso Nord Stream che attraverso il Mar Baltico trasporta il gas proveniente dalla Russia nell’Europa occidentale.

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