Dalle prime ore di questa mattina, a Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila, Spoleto e Civitavecchia, investigatori della Polizia di Stato stanno dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari disposte a carico di 56 soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, sequestro di persona, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con violenza e minaccia e traffico di influenze illecite, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, nonché di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione ed al riciclaggio di macchine agricole, aggravate dalla transnazionalità e dall’agevolazione mafiosa.
L’operazione denominata “Olimpo” coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri e condotta dalla I Divisione dello S.C.O il Servizio Centrale Operativo e dalle Squadre Mobili di Vibo Valentia e Catanzaro, vede attualmente impegnati circa 300 uomini, con l’impiego diretto di personale del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, delle Sezioni Investigative (S.I.S.C.O.) di Catanzaro, Roma, Napoli, Salerno, Potenza, Bari, Catania, Messina, Lecce e Bologna e delle Squadre Mobili di Reggio Calabria, Cosenza, Crotone, Parma, Avellino, Benevento, Cuneo e Latina, oltre ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, unità cinofile (antiesplosivo, antidroga e pg-op), aliquote specializzate della Polizia Scientifica e del Reparto Volo di Reggio Calabria.
Nel medesimo contesto, è stata data esecuzione al sequestro preventivo di beni mobili ed immobili del valore di oltre 250 milioni di euro.
Gratteri: “Non ci sono indizi di colpevolezza, ma prove”
Secondo Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro si tratta di “un’indagine nella quale ci sono prove, non gravi indizi di colpevolezza. Grazie ad intercettazioni ambientali, telematiche e telefoniche. Ci sono le voci degli arrestati di questa notte, sequestri di beni, pedinamenti effettuati. Crediamo di aver dimostrato questa notte un sistema capillare e sistematico di controllo di tutte le attività alberghiere e turistiche di tutta la provincia di Vibo e in particolar modo Tropea e i paesi vicini. La ‘ndrangheta chiedeva la tangente per qualsiasi attività, finanche il controllo sul porto di Tropea. Tangenti da 20mila euro al mese”.
“Oggi qui – ha continuato il procuratore Gratteri – abbiamo i massimi vertici della Polizia di Stato che sono venuti sottolineare l’importanza di questo lavoro. Li ringraziamo per l’investimento che hanno fatto in termini di uomini e di mezzi che è quasi raddoppiato rispetto a qualche anno fa nelle quattro province e i risultati di oggi lo dicono chiaro“.
L’inchiesta ha riscontrato la piena operatività delle articolazioni di ‘ndrangheta egemoni sulla “Costa degli Dei” e federate all’organizzazione mafiosa dei “MANCUSO”, delineando le strategie che, ad oggi, mantengono ancora in equilibrio il sistema criminale, in grado di gestire aderenze ed “entrature” a vari livelli. Le indagini hanno consentito di focalizzare, in particolare, l’operatività della ‘ndrina LA ROSA, attiva prevalentemente nell’hinterland di Tropea, documentando il pervasivo controllo del territorio e la consolidata prassi estorsiva avviata dal gruppo in danno di strutture ricettive e di cantieri di edilizia pubblica e privata. A tal riguardo, le attività hanno cristallizzato la filiera comunicativa ed economica che ha consentito al sodalizio di consolidare la propria posizione all’interno dell’organigramma criminale della “Provincia”, documentando la consegna di “pizzini” e di denaro contante destinato al “Crimine”, vertice dell’organizzazione ‘ndranghetistica vibonese.
Nel medesimo ambito, l’inchiesta ha documentato la piena sinergia dei membri della “famiglia” tropeana con l’articolazione ‘mbrogghia dei MANCUSO e con gli esponenti di vertice della ‘ndrina ACCORINTI di Zungri, facendo emergere anche l’accurata policy di investimento che ha caratterizzato l’approccio delle consorterie mafiose locali nella fase di subentro di un tour operator estero nella gestione di un noto villaggio turistico di Pizzo Calabro (VV).
In tale fase, le indagini hanno evidenziato l’opera di infiltrazione negli asset imprenditoriali grazie alla predisposizione di una clausola contrattuale appositamente ideata allo scopo di dissimulare il versamento di tangenti, ovvero con il progressivo subentro nella fornitura di beni e servizi. Nel menzionato contesto, le investigazioni hanno, altresì, fatto emergere il ruolo di una serie di intermediari preposti a garantire l’accreditamento dell’investimento estero presso i vertici della criminalità organizzata, incentivando l’attuazione del progetto grazie ad una serie di aderenze con soggetti vicini al management del Dipartimento Turismo della Regione Calabria, allo scopo di favorire l’aggiudicazione di fondi pubblici.
Da ultimo, è stata documentata l’esistenza di un articolato sodalizio dedito al traffico internazionale di mezzi d’opera asportati in Italia e destinati all’estero (in particolare Malta e Romania), evidenziando la capacità dei vertici dell’associazione mafiosa di imporre la restituzione dei veicoli asportati in danno di imprenditori “protetti”, così consolidando forme di contiguità e consenso in capo alle vittime dei furti.
Messina: “Una capacità chiarissima non di infiltrare, ma di possedere il territorio”
“Una ‘ndrangheta fortissima, sia dal punto di vista militare che economico. Un’attività di estorsione sistematica alla quale non corrisponde nessuna denuncia. Un agire mafioso riconosciuto sul territorio: il contrasto diventa proficuo ed essenziale se si aggiunge un contemporaneo attacco ai beni illecitamente acquisiti. L’azione di contrasto alle criminalità si può fare efficacemente solo se si agisce su due piani in contemporanea. 250 milioni di euro sottoposti a sequestro: è una capacità chiarissima non di infiltrare, ma di possedere questo territorio. Qui c’è il crimine di Vibo, ci sono i Mancuso e ciò dimostra che questi soggetti devono essere combattuti non solo sul piano militare. Il reale problema è che in Italia l’organizzazione mafiosa egemone è la ‘ndrangheta” è stato il commento del Prefetto Francesco Messina Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha aggiunto: “la poderosa operazione di polizia giudiziaria, oggi portata a conclusione dalla Polizia di Stato nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Roma, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila e Perugia, ha consentito di smantellare un’agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al «crimine» di ‘ndrangheta vibonese, da almeno 4 anni costantemente impegnata nella massiva consumazione di diversi delitti che vanno dall’associazione mafiosa, alle estorsioni, all’intestazione fittizia di beni, alla detenzione illegale di armi, al traffico di influenze illecite e alla corruzione – questi ultimi due reati aggravati dal metodo mafioso – nonché all’associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole, aggravata dalla transnazionalità, con il conseguente inquinamento dell’economia locale, finendo cosi con il condizionare la libertà economica e commerciale dell’intero tessuto sociale del litorale e delle aree prossime alla rinomata località turistica di Tropea“.
Anche funzionari pubblici, imprenditori e sindacalisti fra gli arrestati
Nella lista delle persone arrestate figurano anche nomi altisonanti: imprenditori, funzionari pubblici e sindacalisti. Tra questi Francescantonio Stillitani (ex assessore regionale al Lavoro e già sindaco sindaco di Pizzo, coinvolto nell’operazione Imponimento).In carcere anche Gianfranco La Torre, 56 anni, di Ricadi (sindacalista di un patronato, in passato ha ricoperto incarichi istituzionali nell’amministrazione ricadese). Tra i nomi coinvolti anche numerosi funzionari pubblici: tra questi c’è Pasquale Anastasi, ex dirigente della Regione Calabria dove aveva ricoperto la posizione di direttore generale del dipartimento Turismo, e attuale presidente della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” dedicata alla mistica Natuzza Evolo. Per Anastasi sono stati disposti gli arresti domiciliari: ai domiciliari anche un altro funzionario della Regione Calabria, Rodolfo Bova, 57 di Bagnara Calabra e due funzionari della Prefettura di Vibo Valentia Rocco Gramuglia, 54 anni, originario di Bagnara Calabra, e Michele Larobina, 65 anni, di Arena, quest’ultimo già coinvolto nell’indagine “Rinascita-Scott” condotta dal ROS dei Carabinieri.
I nomi degli indagati
Arrestati in carcere
ACCORINTI Antonio, nato a Tropea (VV) l’8 agosto 1980;
ACCORINTI Giuseppe Antonio , nato a Zungri (VV) il 27 marzo 1959;
ACCORINTI Pasquale, nato a Tropea (VV) il 26 gennaio 1969
BARBA Vincenzo, nato a Vibo Valentia il 14 aprile 1952
BARBIERI Francesco, nato a Cessanti il 21 febbraio 1965
BRUZZESE Michele, nato a Vibo Valentia il 23 giugno 1982
CALAFATI Vincenzo Octave, nato a Vibo Valentia il 18 gennaio 1972
FACCIOLO Antonio, nato a Francavilla Angitola (VV) il 7 dicembre 1959
FERRARO Giuseppe, nato a Tropea (VV) il 4 gennaio 1994
FIALEK Damian Zbignev, nato in Polonia il 7 gennaio 1977
GARGANO Francesco, nato a Tropea (VV) il 10 luglio 1995
GIOFRÈ Gregorio, nato a S. Gregorio d’Ippona (VV) il 9 dicembre 1963
IL GRANDE Egidio, nato a Tropea (VV) il 2 dicembre 1964
LA ROSA Alessandro, nato a Tropea (VV) il 29 dicembre 1994
LA ROSA Antonio, nato a Tropea (VV)I l 7 luglio 1962
LA ROSA Domenico, nato a Tropea (VV) il 28 maggio 1938
LAROSA Francesco, nato a Tropea (VV) il 29 novembre 1971
LA TORRE Gianfranco, nato a Ricadi il 20 dicembre 1967
LAMONICA Fernando, nato a Catanzaro il 4 ottobre 1956
LO BIANCO Paolino, nato a Vibo Valentia il 27 giugno 1963
LO SCALZO Francesco, nato a Tropea il 23 giugno 1982
MANCUSO Antonio, nato a Gioia Tauro il 23 luglio 1983
MANCUSO Diego, nato a Limbadi (VV) il 18 febbraio 1953
MANCUSO Domenico, nato a Vibo Valentia il 9 giugno 1975
MANCUSO Luigi, nato a Limbadi (VV) il 16 marzo 1954
MEGNA Pasquale, nato a Tropea (VV) il 30 dicembre 1991
MELLUSO Emanuele, nato a Tropea (VV) il 5 luglio 1985
MELLUSO Simone, nato aTropea (VV) il 5 luglio 1985
MOLINO Gaetano, nato a Limbadi (VV) il 15 marzo 1959
MUGGERI Salvatore, nato a Briatico (VV) il 7 ottobre 1977
MUSCIA Gaetano, nato a Tropea (VV) il 20 aprile 1964
PANNACE Alberto, nato a Vibo Valentia il 16 marzo 1983
POLITO Domenico Salvatore, nato a Vibo Valentia il 9 ottobre 1964
PROSSOMARITI Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 3 agosto 1987
PROSTAMO Saverio, nato a Vibo Valentia il 23 aprile 1974
RIPEPI Paolo, nato a Ricadi (VV) il 2 maggio 1965
SCORDO Pasquale, nato a Gallico (RC) l’11 settembre 1943
STILLITANI Emanuele, nato a Borgia (CZ) il 31 ottobre 1955
STILLITANI Francescantonio, nato a Roma il 26 settembre 1953
SURACE Davide, nato a Gioia Tauro (RC) il 17 dicembre 1985
TACCONE Francesco, nato a Tropea (VV) il 18 gennaio 1987
Ai domiciliari
ANASTASI Pasquale, nato a Rizziconi (RC) il 13 novembre 1951
BEVILACQUA Domenico, nato a Melito di P.S. (RC) il 15 novembre 1977
BOVA Rodolfo, nato a Scilla (RC) il 19 marzo 1966
DE LUISE Gaetano, nato aNapoli il 14 giugno 1972
FRANZONI Giacomo, nato a Vibo Valentia il 27 gennaio 1963
GALATI Salvatore Domenico, nato a ViboValentia il 25 aprile 1967
GERMAN Marco, nato a Malta il 3 giugno 1964
GRAMUGLIA Rocco, nato a Bagnara Calabra (RC) il 2 luglio 1969
GUERINO Gianluca, nato a Gioia Tauro (RC) il 15 gennaio 1986
GUERINO Marcello, nato a Gioia Tauro (RC) il 29 novembre 1984
GUERINO Massimo, nato a Gioia Tauro (RC) il 30 marzo 1976
IZZO Giovanni, nato a Sant’Agata de’ Goti (BN) il 25 novembre 1968,
LAROBINA Michele, nato a Arena (VV) il 18 ottobre 1958
MC MANUS William, nato a Pietà (Malta) il 16 maggio 1967
VALENTINI Vincenzo, nato a Cinquetrondi (RC) il 1 maggio 1987
Gli altri indagati
ANGIO‘ Saveria, 54 anni di Tropea;
CALISTO Francesco, 35 anni di Lamezia Terme;
CERTO Tomasina, 59 anni di Tropea;
CUTRI‘ Francesco, 51 anni nato a Taurianova, residente a Roma;
GAUDIOSO Costantino, 30 anni di Zungri;
IL GRANDE Carmine, 64 anni di Parghelia;
MANGIALAVORI Aldo, 45 anni Rombiolo;
MARCHESE Rosa, 48 anni di Tropea;
MAZZITELLI Giuseppe, 33 anni di Tropea;
PANNACE Antonio, 40 anni di San Gregorio d’Ippona;
POTENZONI Paolo, 43 anni di Drapia;
PRESTIA LAMBERTI Maria Antonella, 40 anni di Spilinga;
PUGLIESE Umberto, 38 anni di Spilinga;
PUTORTI‘ Demetrio, 30 anni di Nicotera;
QUADRO Antonio, 65 anni di Reggio Calabria;ù
RIPEPI Giuseppe, 32 anni di Ricadi
STORNIOLO Cosma Antonio, 58 anni di Nicotera
SURACE Diego, 41 anni di Spilinga
TORTORA Giuseppe, 75 anni di Mileto;
TRIMBOLI Costantino, 60 anni nato a Briatico e residente a Reggio Calabria;
TRITTO Rocco, 69 anni di Santeramo in Colle (BA);
ZANGARI Antonio, 51 anni di Polistena