di Federica Gagliardi
Il tempo millenario e fugace, l’involucro duro e il contenuto molle, la dialettica tra religione e scienza, la metamorfosi della realtà in surrealtà: sono le dicotomie che caratterizzano la mostra “La persistenza degli opposti” dell’eclettico e poliedrico artista spagnolo Salvador Dalì, allestita a Matera nelle chiese rupestri di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù.
Il percorso espositivo, che annovera 200 opere “autentiche e certificate” dell’artista, è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa. La mostra – che sarà inaugurata il 2 dicembre e che si concluderà il 30 novembre 2019 – comprende opere di diverse dimensioni e fattura, rappresentative di un percorso tematico che indaga all’interno della psicologia e della ispirazione artistica di Dalì. Tre sculture monumentali, in bronzo, sono state collocate già alcuni giorni fa nei rioni Sassi e nel centro cittadino. Si tratta dell'”Elefante spaziale“, del “Piano surrealista” e della “Danza del tempo” oggetto di foto e video da parte di turisti sin dalla loro installazione. Le altre, collocate nelle chiese rupestri, rappresentano sculture di dimensioni ridotte, opere in vetro, libri illustrati, arredi, illustrazioni.
Il percorso espositivo è integrato da ologrammi, realtà virtuali, proiezioni 3D, video mapping per una esperienza “immersiva” dell’arte di Dalì. Gli organizzatori hanno fissato in 12 euro il costo del biglietto di ingresso, 8 per i residenti in Basilicata e 6 per le comitive. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il curatore Beniamino Levi, presidente della Dali Universe (società specializzata in Salvador Dalì e collezioni private, che ha finanziato e organizzato l’evento), il direttore artistico Roberto Panè, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il presidente del circolo culturale La Scaletta, Francesco Vizziello e da Patrizia Minardi, coordinatrice per le attività internazionali della Dalì Universe.