di Alessandra Monti
Nei primi dieci mesi del 2022 l’Inps ha individuato oltre 290mila richieste di reddito di cittadinanza a rischio, su un totale di circa 1,3 milioni. Di queste, 240mila domande per mancanza del requisito della residenza in Italia oppure per false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare, sono state respinte in automatico, prima che la prestazione potesse essere indebitamente percepita, mentre 50mila sono state sospese e sottoposte a ulteriori controlli.
Complessivamente, da quanto si evince da una tabella dell’ente pensionistico, le richieste respinte al 30 settembre 2022 sono 456.331, le ‘posizioni’ decadute 264.964, quelle revocate 60.523. Il che porta il totale complessivo (dal 2019) a 1.735.195 domande rigettate, 871.491 decadute e 213.593 revocate. “Il sistema dei controlli risulta complesso a causa delle molte amministrazioni coinvolte e della tempistica da rispettare per verificare i requisiti, all’atto della presentazione della domanda“, spiegano dall’Inps.
L’Inps ha intensificato i controlli ex ante sul reddito di cittadinanza, nell’ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Un altro scenario di rischio che l’Inps sta da poco utilizzando, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, è quello relativo all’eventuale titolarità di imprese e/o di qualifiche/cariche sociali da parte dei componenti il nucleo familiare richiedente il beneficio. Tale circostanza, infatti, seppure di per sé non incompatibile con la fruizione del beneficio Rdc, è ritenuta sintomatica di potenziali frodi comunque connesse alla fruizione del reddito di cittadinanza oppure a irregolarità concernenti il settore delle aziende, quali, ad esempio, quelle dei ”prestanome” nella titolarità delle stesse. Anche le domande riconducibili a tale scenario vengono intercettate e sottoposte ad ulteriori controlli.
Per omogeneità ed organicità di controllo, l’Inps ha elaborato un’apposita piattaforma informatica che permette alle strutture periferiche di consultare le istanze Rdc che presentano gli indici di rischio selezionati, così da poter svolgere le opportune verifiche sulle domande sospese e sbloccarne l’esito, se positivo, o avviare le conseguenti azioni di recupero, in caso negativo. Gli scenari di rischio elaborati consentono all’Inps di attivare costanti sinergie con le forze dell’Ordine, nel solco della massima collaborazione tra le amministrazioni, ispirata ad una tutela rafforzata della legalità, per conciliare l’inclusione sociale, nei limiti dei veri bisogni da tutelare, e il controllo e contenimento della spesa pubblica.