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5 Novembre 2024 07:25

Nicole Minetti denunciata per truffa. “In vacanza in Thailandia, ma senza pagare l’agenzia”.

CdG MinettiNel mirino della procura di Cassino anche il fidanzato Claudio D’Alessio, figlio del cantante Gigi. A marzo la coppia è partita per un soggiorno extralusso. L’agenzia di viaggi di Formia con cui hanno prenotato: “Lasciato un acconto, mai pagata l’intera somma”

La vacanza extra lusso  in Thailandia di Nicole Minetti e del fidanzato Claudio D’Alessio noto alle cronache esclusivamente per essere il figlio del noto cantante Gigi, è finita in truffa? È quanto denunciato dal titolare di un’agenzia di viaggi di Formia, centro del sud pontino, e che sta cercando di stabilire la Procura di Cassino, che sulla vicenda ha aperto un’inchiesta.

Nel marzo scorso l’ ex consigliere regionale della Lombardia eletta nelle liste del PdL, ove era stata inserita quale ex igienista dentale di Silvio Berlusconi,  volò a Phuket insieme al fidanzato D’Alessio,  con cui voleva festeggiare il suo ventinovesimo compleanno. Un viaggio con cui i due ufficializzarono la loro storia d’amore e che vide la Minetti  inondare Instagram di selfie in spiaggia e nelle spa, rigorosamente in bikini. Lo stesso soggiorno, però, che stando a quanto denunciato e documentato da un agente di viaggi di Formia è stato compiuto rifilando all’agenzia della provincia di Latina il classico “bidone”.

L’agente di viaggi, tramite il suo legale, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha presentato infatti pochi giorni fa una denuncia ai Carabinieri di Formia, accusando di truffa, oltre alla coppia vip, Luca Pedrini, ex segretario-autista-portavoce tuttofare della Minetti, e un amico dei due, Leone Farina, di Sperlonga, precisando di essere stato contattato da D’Alessio e Farina per organizzare ai quattro il viaggio, per cui aveva speso oltre 15mila euro, di aver ricevuto solo un acconto e di attendere ancora la metà della somma. L’agente, consegnando tutta la documentazione sulla vicenda, ha anche sottolineato che, dopo aver ricevuto un assegno da Farina, il quale gli aveva detto che era di una società di D’Alessio, era stato richiamato dai clienti per ritirarlo subito, in quanto scoperto, e di non essere riuscito poi più ad avere nulla, nonostante avesse anche contattato la mamma del fidanzato della Minetti. “Mi hanno continuato a ripetere che il bonifico stava arrivando e solo ora ho capito di essere stato truffato”, ha denunciato l’agente.

La Procura di Cassino sta indagando e la nuova indagini si sommano per la coppia Minetti-D’Alessio a quelle aperte dieci giorni fa dalla Procura di Roma, dopo che la colf della coppia, un’ucraina di 52 anni, domiciliata a Fondi, ha denunciato i due, sostenendo di essere stata aggredita e insultata nell’abitazione che la ex consigliera e il compagno dividono a Roma, nel quartiere Parioli.

La replica di Claudio D’Alessio. In riferimento alle accuse mosse nei suoi, Claudio D’Alessio ha voluto chiarire tramite del suo legale, l’avvocato Andrea Ladogana, come queste siano assolutamente prive di ogni fondamento. “D’Alessio – precisa infatti il legale – avvalendosi di un’agenzia di viaggi di Fondi ha organizzato con Leone Farina una vacanza in Thailandia ospitando Nicole Minetti (che conosceva da appena due settimane) e Luca Pedrini (amico di quest’ultima). D’accordo con l’agenzia, D’Alessio ha corrisposto prima della partenza il 70% del costo del viaggio e posticipato il pagamento del restante 30% a un momento successivo al suo rientro. Oggi, prim’ancora che una richiesta di pagamento fosse stata avanzata, scopriamo con grande sorpresa che l’agente di viaggi ha sporto una querela per truffa nei confronti di Claudio D’Alessio e Leone Farina estendendola addirittura a Nicole Minetti e Luca Pedrini, ospiti inconsapevoli che avevano solo preso parte al soggiorno offerto dal D’Alessio. E’ di tutta evidenza come, in maniera distorta e strumentale, si sia costruita un’ipotesi di truffa su una dilazione di pagamento concordata in anticipo con il cliente – conclude l’avvocato – Sarà, ad ogni modo, la Procura della Repubblica ad accertare l’assoluta insussistenza delle accuse formulate nei confronti del mio assistito che pare rappresenti attualmente un ottimo strumento per ottenere visibilità e notorietà mediatica“.

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