Un altro ragazzo latitante fuggito il giorno di Natale dal carcere minorile “Beccaria” di Milano è stato rintracciato e riportato in istituto. La conferma da fonti del Ministero della Giustizia. Si tratterebbe di uno dei due minorenni che ancora mancavano all’appello, un 17enne marocchino che stato trovato a Sesto San Giovanni. In tutto sono ora tre i giovani ancora latitanti. In serata, i Carabinieri di Sesto San Giovanni hanno catturato il giovane marocchino, quarto dei sette evasi il giorno di Natale dal carcere Beccaria di Milano. I militari sono intervenuti in Piazza Marinai d’Italia a seguito di una segnalazione da parte di un cittadino pervenuta direttamente alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Sesto San Giovanni per la presenza di un gruppo di ragazzi che si intrattenevano con musica ad alto volume. Alla vista dei Carabinieri, alcuni soggetti si davano alla fuga ma venivano fermati dai militari: uno di essi, veniva identificato in uno degli evasi dall’Istituto Penitenziario Minorile di Milano. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, il soggetto verrà accompagnato nuovamente al “Beccaria“.
Il procuratore dei Minori di Milano, Ciro Cascone, ha effettuato un sopralluogo. “C’è il rischio che, se non si mandando le risorse, se non si presta massima attenzione la situazione possa degenerare facilmente – ha detto il magistrato – Sono ragazzi che vengono da storie difficili, traumatiche, da famiglie disgregate, bisogna fornire loro un approdo, un ancora di salvataggio, e non lasciarli in condizioni peggiori rispetto a come sono entrati“.
Famiglie che in almeno due occasioni però hanno convinto i ragazzi evasi a tornare al carcere “Beccaria”. Uno dei giovani, maggiorenne da alcuni mesi, di origini ecuadoriane, dopo l’udienza davanti al giudice delle direttissime, che ha convalidato il suo arresto per il reato di evasione, ha fatto ritorno nella struttura alla periferia della città. Parlando davanti al giudice ha spiegato che voleva fuggire per andare “in una comunità terapeutica”.
Secondo il ministro di Giustizia Nordio “quanto successo nel carcere Beccaria di Milano è l’ultima spia di un crescente e allarmante disagio giovanile, di cui tutti – ciascuno nel proprio ruolo – siamo chiamati ad occuparci. Confido che gli interventi, attuati e programmati da parte del Ministero, possano contribuire a creare le migliori condizioni possibili perché non tornino più a delinquere i ragazzi ospiti degli istituti penali minorili”.
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, attraverso una nota ha reso noto che segue “con preoccupazione” gli sviluppi della situazione nel carcere minorile Cesare Beccaria, dopo l’evasione di sette ragazzi, tre dei quali rientrati. “Ho chiesto subito al sottosegretario Andrea Ostellari di verificare di persona la situazione dell’istituto, dove immediatamente sono andati anche vertici del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità”.
Il Guardasigilli ricorda alcuni interventi sul fronte del personale e dell’edilizia penitenziaria. “Nei prossimi mesi finalmente anche il Beccaria avrà un direttore a tempo pieno: dopo 25 anni dall’ultimo concorso, stanno terminando la formazione i 57 nuovi direttori di carceri entrati a settembre. Ed è stato creato anche un ruolo specifico per i dirigenti penitenziari della giustizia minorile. Stanno poi per essere coperti i vuoti di organico della dirigenza penitenziaria di esecuzione penale esterna, visto che i nuovi assunti stanno terminando la formazione. Inoltre, le mille assunzioni ottenute per la polizia penitenziaria avranno riflessi positivi anche per gli istituti minorili. Sul fronte dell’edilizia, oltre alla recente ripresa dei lavori proprio al Beccaria, presto sarà pronto il nuovo istituto di Rovigo ed è stata poi recentemente ristrutturata una palazzina a Castel Marmo”.
Oltre a questi interventi, il ministro Nordio punta l’attenzione anche sull’importanza della “giustizia riparativa che dà ottimi risultati per i minori e sui tantissimi protocolli messi a punto dal Ministero, per prenderci cura nei modi più efficaci possibili dei ragazzi entrati nei circuiti penali”.
Nei fatti del Beccaria, c’è però anche un aspetto positivo, che il Guardasigilli vuole sottolineare: “trovo significativo che i familiari di almeno un ragazzo scappato l’abbiano spinto a costituirsi: è anche un segno di fiducia nelle nostre istituzioni e nei nostri validissimi operatori. Da qui – conclude il Ministro Nordio – dobbiamo riprendere il nostro lavoro. Come ho detto già in altre occasioni, il contrasto alla devianza giovanile chiama in causa le istituzioni della giustizia, ma anche della scuola, della salute, della cultura, insieme al mondo dell’associazionismo e del terzo settore. E’ mia intenzione proporre il prima possibile l’istituzione di un tavolo interministeriale, che coinvolga tutte le istituzioni e il terzo settore, per continuare ad osservare in modo costante il fenomeno della devianza giovanile e individuare soluzioni efficaci anche in termini di prevenzione”.