Si svolgerà oggi sabato 7 dicembre in Francia l’attesa cerimonia di riapertura della cattedrale Notre-Dame a Parigi che riapre le porte cinque anni dopo l’incendio del 15 aprile 2019: dopo le prime immagini diffuse nei giorni scorsi dall’interno della cattedrale restaurata, oggi sarà la volta della cerimonia ufficiale di riapertura alla presenza di numerosi capi di Stato e di governo. Tra loro, ospiti di Emmanuel Macron, il presidente USA eletto Donald Trump con la moglie Melania ed il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alla cerimonia saranno presenti anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni. Sempre stando alle indiscrezioni, Joe Biden sarà rappresentato da sua moglie Jill. Prima del via alla cerimonia alle 19, il presidente Macron avrà un colloquio con Donald Trump alle 16 e poi subito dopo alle 17 con Volodymyr Zelensky .
Dopo le immagini scioccanti del rogo, trasmesse in tutto il mondo, il presidente Emmanuel Macron promise ai francesi una Notre Dame “ancora più bella entro cinque anni” e la promessa è stata mantenuta a suon di numeri da capogiro. Macron, durante il suo discorso del 29 novembre, ha riconosciuto la “sfida folle” di un rinnovamento in cinque anni. Il presidente ha parlato di uno “shock da riapertura” che dovrebbe essere “forte come quello dell’incendio, ma che sarà comunque uno shock di speranza”.
I protagonisti del restauro della cattedrale
Il costo della ristrutturazione ammonta a 700 milioni di euro ed erano stati raccolti da donatori privati 846 milioni. La legge che disciplina l’opera, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel 2019, prevede comunque che tutte le donazioni siano destinate al progetto, quindi i 146 milioni di euro in più serviranno per ristrutturare l’esterno dell’edificio. Anche il numero dei partecipanti alla “rinascita” della cattedrale è impressionate: 340.000 donatori. Tra questi, ci sono ricchissime famiglie francesi, come gli Arnault e il gruppo LVMH, o i Bettencourt-Meyers e L’Ore’al, che hanno versato 200 milioni ciascuna. La famiglia Pinault e il gruppo Total hanno pagato 100 milioni di euro. Nell’elenco dei grandi donatori non mancano i Bouygues o JC Decaux, Societe’ Generale, BPCE, Axa e Sanofi.
Secondo la Fondazione Notre-Dame, una delle quattro organizzazioni autorizzate a ricevere donazioni, i privati hanno contribuito in media con 236 euro per un totale di 350 milioni di euro ed anche grazie a loro la Cattedrale gotica è pronta a riaprire anche al pubblico che potrà partecipare alla prima messa, domenica 8 dicembre. Uno “spirito di fraternità unico” per un “progetto senza precedenti” ha detto Macron ricordando anche il generale Jean-Louis Georgelin, nominato capo dei restauri nel 2019 e morto nel 2023, prima della riapertura.
Cerimonia all’interno
Le celebrazioni inizieranno stasera alle 19. L’Eliseo e la Diocesi di Parigi hanno annunciato che l’intera cerimonia di riapertura di Notre-Dame si svolgerà “all’interno della cattedrale” a causa delle sfavorevoli condizioni meteorologiche. “Le condizioni meteorologiche molto sfavorevoli previste da Météo France (raffiche di vento tra i 65 e gli 80 km/h) per sabato 7 dicembre nella regione dell’Ile-de-France ci hanno costretto a riorganizzare il nostro dispositivo”, hanno spiegato in un comunicato stampa congiunto alla vigilia dell’evento.
6mila agenti di polizia e gendarmi saranno mobilitati per garantire la sicurezza dell’evento, in prevenzione di un contesto di “altissimo livello di minaccia terroristica”, secondo la Prefettura parigina di polizia.
I leader alla cerimonia
Macron prenderà la parola davanti a decine di capi di Stato e personalità, tra cui il presidente Mattarella, Trump, la first lady americana Jill Biden, il re belga Philippe, il principe inglese William, la presidente greca Katerina Sakellaropoulou, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il presidente polacco Andrzej Duda, Milos Vucevic, presidente serbo, Zoran Milanovic, presidente croato, e Roumen Radev, presidente bulgaro, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Attesi anche il principe Alberto II di Monaco, Philippe e Mathilde del Belgio, Maometto VI e Abdallah II, i re di Marocco e Giordania.
Al cantiere, durato un totale di 2.063 giorni di lavoro (5 anni, sette mesi e 22 giorni), hanno partecipato 2.000 artigiani. “Eravate gli alchimisti del sito e avete trasformato il carbone in arte”, ha dichiarato Macron davanti ai 1.300 contributori presenti sul posto durante l’ultima visita prima della riapertura. Hanno lavorato artigiani del legno, del metallo e della pietra, ponteggi e conciatetti, campanisti, doratori, scultori e persino architetti. Durante i lavori è stato necessario montare e smontare diverse impalcature man mano che il cantiere avanzava, costruendo più di 1.200 tonnellate di impalcature interne.
La prima messa
La prima messa nella cattedrale restaurata avrà luogo domani, domenica mattina, alle 10.30, presieduta da Laurent Ulrich. Vi parteciperanno Macron, oltre ai capi di Stato e di governo stranieri. Secondo la diocesi di Parigi, saranno presenti 170 vescovi e sacerdoti delle 106 parrocchie parigine, oltre a un sacerdote per ognuna delle sette chiese cattoliche di rito orientale, accompagnati da fedeli di ciascuna di queste comunità.
Domani alle 18.30 si terrà anche la prima messa aperta al pubblico dopo il completamento dei lavori di restauro. Si prevede che circa 2.500 persone partecipino a questo evento, per il quale era richiesta la registrazione preventiva. La messa sarà trasmessa da France Télévisions.
Le messe e le cerimonie religiose potranno poi riprendere nell’edificio. La cattedrale di Notre-Dame sarà addirittura aperta “fino alle 22″ durante la prima settimana, dall’8 al 14 dicembre, secondo quanto freso noto dal rettore della cattedrale, Olivier Ribadeau Dumas.