Nicola Zanframundo è un maresciallo della Marina Militare, consigliere comunale uscente (UdC) di Massafra, e da accertamenti in corso della Compagnia Carabinieri di Taranto presso il comando della Marina Militare , su delega della Procura, sarebbero emerse delle irregolarità collegate al suo incarico politico ed il suo lavoro presso la Marina, per il quale i militari dell’ Arma hanno richiesto agli uffici del Comune di Massafra tutti i documenti inerenti agli impegni istituzionali (consiglio comunale, sedute di commissione ecc.) , che secondo voci ricorrenti molto spesso contrasterebbero con quanto risultante alla Marina Militare.
Secondo voci interne, infatti, vi sarebbero persino delle registrazioni effettuate in cui il Zanframundo avrebbe fornito delle spiegazioni poco chiare, ma sopratutto molto poco legali ad un suo superiore che avrebbe richiesto ed attivato l’intervento dell’ Arma.
In vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, il partito di Zanframundo , cioè l’UDC-Unione di Centro ha aderito alla lista civica Strada Maggiore che vede delle alleanze a dir poco incredibili accanto ad “Ambiente e Sinistra Massafra” (gruppo Sel-Vendola-Dario Stefano) ed Area Popolare per Massafra” .
In occasione della presentazione di questo insolito raggruppamento politico , Maurizio Baccaro, il coordinatore di ‘Ambiente e Sinistra Massafra’ dichiarò “Serve una svolta per la città In questi 10 anni, l’unica certezza avuta per i massafresi è stato l’aumento delle tasse e dei debiti provenienti dalla gestione dei rifiuti mentre paradossalmente si continuava a dare pareri favorevoli a raddoppiare impianti esistenti o a realizzarne di nuovi, e a importare rifiuti da altri territori. Servono trasparenza e investimenti in progetti che ridistribuiscano risorse e protagonismo verso tutti gli attori economici e sociali della Città di Massafra. Per farlo servono idee chiare, competenze, determinazione e ricambio generazionale”.
Ma forse Baccaro ha la memoria “corta” ed ha dimenticato il rinvio a giudizio di Nichi Vendola per il processo Ambiente Svenduto, e la vicinanza in altri affari del “massafrese” Fabrizio Nardoni all’imprenditore Mario Petrelli che gestiva la discarica “Vergine” di Lizzano, messa sotto sequestro dal Noe il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Lecce guidati dal Tenente colonnello Nicola Candido, sotto il coordinamento dei pubblici ministeri Lanfranco Marazia ed Alessio Coccioli, guadagni ottenuti grazie a questa omissione ammonterebbero a oltre 6milioni di euro. Denaro che danneggiando la salute e la qualità della vita dei cittadini di Lizzano è finito così nelle casse aziendali. che a seguito di un decreto di sequestro per equivalente ha bloccato le risorse finanziarie, azioni e beni delle società che in questi anni hanno gestito l’impianto per un ammontare complessivo di poco superiore ai 6milioni.
Sentire parlare di “idee chiare, competenze, determinazione e ricambio generazionale” da chi proviene da certi gruppi e gruppetti è a dir poco esilerante !