Israele ha il diritto di rispondere all’attacco di Hamas e quindi di avviare un’ “offensiva totale” nella Striscia di Gaza . L’operazione prende forma e ottiene il sostanziale via libera di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, che nel messaggio dalla Casa Bianca scandisce: “Siamo con Israele, siamo con Israele“. Mentre atterra il primo aereo con munizioni fornite da Washington, i numeri delle vittime tra l’attacco e la reazione sono impressionanti.
E’ salito ad almeno 1.200 morti e oltre 2.700 feriti il bilancio delle vittime in Israele dell’attacco lanciato sabato scorso da Hamas. Lo ha confermato il portavoce delle forze israeliane (Idf), Jonathan Conricus, parlando di un bilancio “impressionante” e “inimmaginabile“. La “stragrande maggioranza” delle vittime erano civili, ha sottolineato. “Purtroppo – ha aggiunto – qualcosa mi dice che questi numeri non sono definitivi“.
Biden: “Israele ha diritto di difendersi”
Israele incassa il sostanziale via libera all’operazione contro Gaza nella telefonata tra il premier Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che prende la parola per un messaggio dalla Casa Bianca, annunciando la morte accertata di 14 cittadini Usa. Altri 20 sono dispersi. “Come ogni nazione nel mondo, Israele ha il diritto di rispondere. Senza dubbio, ha il dovere di rispondere a questi attacchi feroci”, dice il presidente americano, paragonando l’attacco di Hamas “ai peggiori atti dello Stato Islamico. Noi stiamo con Israele, noi stiamo con Israele“.
“Non abbiamo mai visto tanta ferocia nella storia di questo stato” o dai “tempi dell’Olocausto“, le parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu nella sua telefonata con Biden, secondo quanto riferisce Times of Israel. “Hanno preso decine di bambini, li hanno legati, bruciati e giustiziati. Hanno decapitato soldati“, dice Netanyahu, paragonando poi il massacro di ragazzi al rave nel deserto con il massacro nazista di Babyn Yar in Ucraina. “Sono peggio dell’Isis e vanno trattati di conseguenza”, aggiunge, d’accordo con Biden.
Israele: “Gaza non sarà mai più come prima”
Le forze armate israeliane, dopo la mobilitazione di 300mila riservisti, si preparano all’offensiva contro la Striscia dopo aver neutralizzato i terroristi sul proprio territorio: sarebbero 1500 i miliziani uccisi e ora, con la neutralizzazione dell’allarme interno, si passa alla fase successiva. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, citato dall’emittente Channel 12, ha spiegato di aver ”allentato tutte le restrizioni e abbiamo ripreso il controllo dell’area’‘.
Gallant aggiunge che verrà “cambiata la realtà” della Striscia di Gaza, dove si vedrà “il prezzo che sarà pagato” per i crimini commessi da Hamas contro la popolazione israeliana. ”Hamas voleva un cambiamento a Gaza’‘ e questa ‘‘cambierà di 180 gradi rispetto a quanto pensava. Hamas si pentirà, Gaza non tornerà più quella di prima. Chiunque venga a decapitare, uccidere donne, sopravvissuti all’Olocausto, lo elimineremo con tutte le nostre forze e senza compromessi”, ha concluso Gallant in una giornata in cui Hamas ha bersagliato Ashkelon con centinaia di razzi dalla Striscia. Da Nord, Israele ha dovuto fare i conti con i raid di Hezbollah. In serata, razzi lanciati anche dal territorio della Siria.
Come sarà l’offensiva di Israele
La campagna di Gaza, secondo il Times of Israel, potrebbe durare mesi , in base alle informazioni fornite da una fonte egiziana. Israele avrebbe rifiutato la proposta dell’Egitto, che si è proposto per provare a mediare e favorire una de-escalation.
In un dedalo come Gaza, le strategie di Israele andrebbero adeguate ad un ambiente diverso. Le Idf, le forze armate israeliane, sono abituate a muoversi rapidamente e controllare più territorio possibile evitando lo scontro strada per strada e casa per casa. A Gaza, invece, si prospetta proprio questo scenario. Hamas, d’altra parte, all’interno della Striscia sarebbe solo uno dei nemici. Sono presenti altre formazioni, a cominciare dalla jihad islamica, che non hanno risorse e armi paragonabili a quelle di Hamas ma possono opporre una resistenza rilevante.
L’attacco condotto sabato da Hamas, inoltre, dimostra che i nemici di Israele hanno un livello di preparazione forse mai raggiunto. Lo scontro nel ristretto territorio di Gaza, dove sono tenuti in ostaggio tra i 100 e i 200 israeliani, rischia di provocare un elevatissimo numero di vittime, con i civili inevitabilmente coinvolti in caso di perdurante chiusura del valico con l’Egitto.