Il Consiglio dei ministri è stato convocato per oggi 9 marzo 2023 alle ore 15.45, nella sede del Municipio di Cutro. Dopo il naufragio costato la vita a 72 persone, tra cui molti bambini, davanti alle coste calabresi, Palazzo Chigi vuole chiudere con le polemiche e dare un segnale forte che metta la parola fine alle stragi di migranti in mare. All’ordine del giorno un decreto su ‘Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare“.
Da una parte pugno di ferro contro i trafficanti di uomini ed espulsioni più efficaci, dall’altra semplificazione delle procedure per chi vuole entrare legalmente in Italia ed estensione del decreto flussi. È un pacchetto ‘double face’ quello che il Governo varerà nel Cdm a Cutro rigore nel contrasto degli arrivi irregolari e accoglienza verso la migrazione attraverso canali legali, che saranno potenziati
Sulla strada che conduce a Cutro, dove si terrà il Cdm, sono comparse diverse scritte. In una c’è “+72” con una croce e a seguire “Cutro e la Calabria come Siria e Pakistan abbandonati a se stessi”. E poi ancora, “Il Governo arriva, i morti rimangono“, “Benvenuti in Italia”, “Anche Cutro è un comune italiano” e “La loro speranza è uguale alla nostra”
Nel mirino del governo finiranno gli scafisti, con un duro inasprimento delle pene attualmente fissate da 1 a 5 anni, con multe che arrivano a 15mila euro. Fonti qualificate spiegano all’ agenzia Adnkronos che si starebbe addirittura valutando di raddoppiarle a 10 anni, introducendo anche un aggravante ad hoc per chi provoca la morte di chi, per fuggire dal proprio Paese, si affida a scafisti sperando di raggiungere l’Europa. Nel decreto potrebbe trovare spazio anche uno snellimento delle procedure per chi vuole entrare in Italia regolarmente, nonché un intervento normativo e burocratico per accelerare le richieste.
Nell’informativa alle Camere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha attribuito agli scafisti ed ai trafficanti le responsabilità del naufragio. Al momento i fermati devono rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa di 15mila euro per ogni persona trasportata. Sono soltanto poche migliaia i rimpatri fatti ogni anno degli immigrati irregolari. Un dato che i vari titolari del Viminale non sono mai riusciti a scalfire e che sconta lo scoglio del necessario accordo del Paese di provenienza delle persone da allontanare.
Attualmente, se uno straniero viene rintracciato in uno status di irregolarità, nella maggior parte dei casi gli si consegna un foglio di via con l’invito a lasciare il territorio nazionale. Il Governo punta a rendere effettive le espulsioni, con l’ok dei Paesi di origine, fermo restando che questi ultimi devono essere ‘sicuri’: chi viene rimpatriato non deve cioè finire in una zona di guerra o rischiare trattamenti disumani.
L’esecutivo intende intervenire con lo strumento del decreto flussi, che sarà allargato e reso pluriennale. Con l’ultimo sono stati già programmati circa 83mila ingressi regolari per motivi di lavoro. Ci saranno ora numeri più alti per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo. Ci sarà anche una semplificazione normativa e degli adempimenti burocratici necessari per chi chiede di entrare legalmente in Italia. Potrebbero essere mobilitati gli uffici diplomatici per l’esame del domande in loco, con la collaborazione dei Paesi, in particolare quelli del Nordafrica, con cui Roma ha già accordi
Nel Dl ci sarebbe anche una norma per introdurre maggiori controlli sul fronte accoglienza, per evitare speculazioni e raggiri sulla pelle dei migranti. C’è inoltre sul tavolo l’ipotesi di un intervento sui centri di accoglienza che non funzionano, per migliorare la qualità di vita di chi, in fuga dal suo Paese, arriva in un hotspot, un Cas, uno Sprar, ecc. Si lavora per assicurare una accoglienza migliore, rafforzare i corridoi umanitari e aumentare i flussi, anche valutandone un’estensione temporale. Resta al momento inevasa la richiesta della Lega di ripristinare alcune norme contenute nei decreti sicurezza del governo ‘gialloverde’, quindi non ci sarà nessuna stretta sui permessi di soggiorno.
A livello tecnico gli interventi dell’esecutivo riguarderanno il Dl su “Attuazione della direttiva (UE) 2020/1828 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2020, relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e che abroga la direttiva 2009/22/CE – esame definitivo” (affari europei, sud, politiche coesione e pnrr — imprese e made in italy — giustizia). Il decreto su “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione” – esame definitivo (affari europei, sud, politiche di coesione e pnrr — giustizia)“
Il decreto su “Attuazione della direttiva (UE) 2021/338 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2021, che modifica la direttiva 2014/65/UE per quanto riguarda gli obblighi di informazione, la governance del prodotto e i limiti di posizione, e le direttive 2013/36/UE e (UE) 2019/878 per quanto riguarda la loro applicazione alle imprese di investimento, per sostenere la ripresa dalla crisi COVID-19″ – Esame definitivo (affari europei, sud, politiche coesione e pnrr — economia e finanze”
Il decreto su “Attuazione della direttiva (UE) 2021/2261 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2021, che modifica la direttiva 2009/65/CE per quanto riguarda l’uso dei documenti contenenti le informazioni chiave da parte delle società di gestione di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm)” – esame definitivo (affari europei, sud, politiche coesione e pnrr – economia e finanze). Il decreto su “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2020/1503 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, relativo ai fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese, e che modifica il regolamento (UE) 2017/1129 e la direttiva (UE) 2019/1937”- Esame definitivo (affari europei, sud, politiche di coesione e pnrr – economia e finanze)“.
Il Governo punta inoltre a dare un’accelerata ai corridoi umanitari. Dal suo insediamento, sono già 617 le persone arrivate in Italia attraverso questo canale, “un numero mai registrato in un così breve lasso di tempo”, ha sottolineato il ministro Piantedosi. “E nel primo semestre dell’anno c’è un impegno – in collaborazione con la Commissione europea – ad accogliere altre 1.481 persone”.” Disponibilità anche ad aderire alle evacuazioni umanitarie e ai programmi di reinsediamento.