ROMA – L ‘allarme arriva per voce di Giovanni Migliore direttore generale del Policlinico di Bari, : “Le scorte di mascherine, camici e tute bastano solo per oggi“. Domani i malati potrebbero non ricevere più le cure necessarie. Al Policlinico di Bari è una battaglia quotidiana contro il tempo per potersi approvvigionare dei dispositivi di protezione individuale. “La difficoltà quotidiana ad assicurare Dpi, che arrivano in quantità contingentate e non sufficienti, si somma alla criticità derivante da forniture di Dpi approvati dalla Protezione civile ma senza certificazione standard. È il caso delle tute monouso prive di certificazione sul rischio biologico“. aggiunge Migliore.
Nei giorni scorsi, il governatore Michele Emiliano aveva criticato il modello di distribuzione dei Dpi da parte della Protezione civile, dimenticando che la Regione Puglia ha fatto un bando per acquistare mascherine per un milione di euro soltanto il 20 marzo. Cioè un mese dopo l’esplosione del CoronaVirus in tutt’ Italia. Ed è proprio Emiliano il principale responsabile della disastrosa situazione della sanità pubblica in Puglia.
“Servono forniture tempestive, regolari e adeguate -continua Migliore – che consentano ai nostri professionisti di essere adeguatamente protetti per affrontare in maniera più serena possibile l’emergenza ci troviamo a dover combattere contro il Covid19 con le armi spuntate. Mancano i Dpi e manca anche il personale. Dobbiamo fronteggiare l’elevato numero di assenze in corsia, il rifiuto dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa predisposti per l’emergenza Covid19. Ecco perché ritengo necessario un intervento legislativo per adeguare il decreto legislativo 81/08 alla situazione emergenziale e per assicurare la possibilità di contrattualizzare gli specializzandi a tempo determinato“.
Il testo unico 81/08 sulla salute e sicurezza sul lavoro, pone in capo al datore di lavoro gli obblighi di valutare di tutti i rischi connessi all’attività lavorativa, elaborando un documento di valutazione dei rischi ed attuando quanto previsto agli articoli 17 e 18. “Nel caso dell’emergenza Covid tali disposizioni possono contrastare con la gestione dell’emergenza che il Governo ha voluto correttamente centralizzare“, conclude Migliore.