Dopo oltre tre ore di riunione il Consiglio dei ministri, ha approvato la legge di bilancio per il 2023, che secondo quanto si apprende, vale circa 35 miliardi. L’esame del provvedimento è stato preceduto da un vertice pomeridiano alla Camera fra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (che terrà martedì 22 alle 10 una conferenza stampa a palazzo Chigi), i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e quello del Lavoro, Marina Elvira Calderone. La prima manovra del governo Meloni riscrive il sostegno a chi non ha un lavoro, puntando su una stretta dal 2024 mentre la misura a favore delle buste paga si amplia per le fasce più deboli. Si va dalla razionalizzazione dei bonus edilizi passando per la tassazione delle cripto-valute. Saltato l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte.
Vi è la certezza è che circa 21 miliardi in deficit, cioè due terzi delle risorse, verranno destinati a tutelare le famiglie e le imprese dal caro-energia. Con un mix di aiuti che va dai crediti di imposta per le imprese allo sconto benzina. Per il resto ci sono tante misure, su cui spingono i partiti , ma che devono fare i conti con una coperta molto corta.
Con il trascorrere delle ore il pacchetto di misure previdenziali contenuto nella manovra è diventato più robusto. Il pilastro è rappresentato dalla possibilità per il 2023 dell’uscita anticipata con ’quota 103’, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età. Prevista anche una correzione del meccanismo di indicizzazione dei trattamenti al caro vita. La rivalutazione piena del 7,3% sarà garantita a gennaio, come previsto, agli assegni fino a quattro volte il minimo. Oltre questa soglia (intorno ai 2.100 euro), l’adeguamento dovrebbe scattare con percentuali ridotte rispetto a quelle attuali. Cambiano anche i requisiti per accedere a “Opzione donna“, ovvero al pensionamento anticipato delle lavoratrici con il ricalcolo contributivo dell’assegno. A quanto si apprende da fonti di governo a consiglio dei ministri in corso, l’ opzione donna viene prorogata di un anno, ma anche legata al numero di figli: si esce a 58 anni con 2 o più figli, a 59 se si ha un solo figlio.
Le pensioni minime salgono a 570 euro
La maggioranza ha raggiunto un accordo per far salire fino a 570 euro mensili i trattamenti pensionistici più bassi. Dovrebbe lievitare l’importo di qualche decina di euro, la soglia delle pensioni minime che aumenterà anche grazie alla rivalutazione del 7,3% prevista dal decreto già emanato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Dimezzato lo sconto sui carburanti
Dal primo dicembre lo ’sconto’ sul prezzo dei carburanti si riduce, quasi dimezzandosi. Si passa dall’attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva a dicembre vorrà dire 18,3 centesimi in meno. Fonti di governo spiegano che la riduzione degli sconti sulla benzina a dicembre, prevista dalla bozza di decreto insieme alla legge di bilancio, non riguarda gli autotrasportatori che hanno altri regimi.
Manovra: taglio cuneo tutto a favore dei lavoratori
Il beneficio del taglio del cuneo fiscale previsto in manovra andrà interamente ai lavoratori. Lo si apprende da fonti di governo, che spiegano che questo è l’orientamento che sarebbe stato preso in vista della manovra. Il taglio prospettato dovrebbe essere di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, mentre salirebbe a 3 punti per quelli fino a 20mila euro.
Stop al Reddito di cittadinanza per occupabili nel 2024: con un “cuscinetto” di un anno
Si cambia sul Reddito di cittadinanza . “Il Reddito di cittadinanza verrà riformato così come avevamo annunciato, c’è un anno transitorio nel quale comunque tutte le persone in difficoltà saranno tutelate, chi non è in grado di lavorare avrà piena tutela e chi è in grado di lavorare invece avrà una riduzione dei mesi di sostegno, si porterà da 12 a 8 mesi“. Lo rende noto il sottosegretario per l’attuazione del programma Fazzolari che aggiunge: “Dal 2024 rivedremo l’intero sistema, lavorandoci su per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi è in grado di lavorare“.
Per i 660mila “occupabili” lo stop al RdC arriverà dopo agosto 2023, scartando l’ipotesi più dura di giugno. E’ stata accantonata l’idea della cancellazione immediata del beneficio già dall’1 gennaio 2023, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi.
Si interviene in tema di lavoro anche sui premi di produttività: la cedolare secca passa dal 10 al 5% fino a 3mila euro di premio (per redditi fino a 80mila), e scende al 3% per redditi fino a 20mila euro. Anche in questo caso l’obiettivo reale è quello di aumentare i salari. In legge di Bilancio entra anche la proroga della decontribuzione totale per le assunzioni di under36 (contratti stabili o conversioni di rapporti a termine).
Assegno unico maggiorato anche per primo figlio
Arriva una maggiorazione dell’assegno unico anche per chi ha il primo figlio: secondo quanto si apprende oltre al raddoppio della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei numerosi a partire dal terzo figlio (che passerebbe quindi da 100 a 200 euro) e al bonus speciale di 100 euro per i gemelli fino ai 3 anni di vita, arriverà un sostegno rafforzato anche per il primo figlio. Si tratta, viene spiegato, di un pacchetto “sostanzioso” per la famiglia e la natalità.
Più aiuti alle famiglie numerose
Approda nella manovra il restyling dell’assegno unico per le famiglie numerose.L’intervento consisterà in un aumento del 100% della maggiorazione forfettaria riconosciuta, Ma non è chiaro se riguarderà i nuclei dal terzo o dal quarto figlio. dal primo gennaio 2023. Dal 1° gennaio 2023 dunque le famiglie numerose “incasseranno” 200 euro a fronte dei 100 spettanti nel 2022. Tutto invariato per il resto della platea dei nuclei familiari, comprese le maggiorazioni per figli disabili che sono confermate, mentre per i gemelli il governo ha studiato un bonus speciale di 100 euro fino ai 3 anni di vita.
Flat Tax
Nel testo della legge di bilancio esaminata ieri sera dal consiglio dei ministri entra l’aumento da 65mila a 85mila euro del limite annuo di ricavi e compensi che permette alle partite Iva di accedere alla tassa piatta del 15%. Viene introdotta una misura aggiuntiva per chi supera nel corso dell’anno i 100mila euro: in questo caso sarà previsto il ritorno immediato alla tassazione ordinaria e al regime completo di obblighi fiscali. Sul tavolo anche la Flat Tax incrementale riservata agli aumenti di reddito per chi dichiara al massimo 40mila euro l’anno.
Nuova tassa sugli extra-profitti
Arriva la tassa-bis sugli extraprofitti delle imprese della filiera dell’energia. La nuova versione del contributo straordinario sarà collegata agli utili, come previsto dal regolamento europeo approvato il 6 ottobre scorso che fissa anche un livello minimo di aliquota al 33%. La tassa sarà versata in due rate, in scadenza al 30 giugno 2023 e al 30 giugno 2024.
Saldo e stralcio per i debiti con il Fisco dal 2000 al 30 giugno 2022
La tregua fiscale è a due vie. Per i debiti fino a mille euro affidati all’Agente della riscossione entro il 2015 viene previsto lo stralcio, come già accaduto nel decreto fiscale 2018 per le stesse cartelle fino al 2010. Quando l’importo è superiore, invece, si potrà chiudere la pratica versando l’intera imposta dovuta e una maggiorazione del 5% che sostituisce gli interessi e le sanzioni ordinarie. La misura, secondo le bozze, dovrebbe riguardare i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2022.
Allo studio misura per fermare aumenti delle multe stradali
Nella manovra potrebbe entrare una norma per bloccare l’automatismo previsto dal Codice della strada che da gennaio 2023 farebbe scattare un aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali. Su questa misura negli ultimi giorni ha spinto in particolare il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini.
Iva al 5% per prodotti infanzia e assorbenti
Tra le altre misure che impatteranno sulle famiglie dovrebbe essere in manovra anche la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i pannolini e per gli assorbenti (cosiddetta Tampon Tax).
Salta taglio Iva su latte, pane e pasta
Non ci sarà in manovra l’azzeramento dell’Iva su beni di prima necessità (pane, pasta e latte). Secondo quanto si apprende, nelle intenzioni del governo sono previste invece misure di supporto messe a disposizione dai comuni per le fasce della popolazione meno abbienti.
Assegno unico maggiorato anche per primo figlio
Arriva una maggiorazione dell’assegno unico anche per chi ha il primo figlio: secondo quanto si apprende oltre al raddoppio della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei numerosi a partire dal terzo figlio (che passerebbe quindi da 100 a 200 euro) e al bonus speciale di 100 euro per i gemelli fino ai 3 anni di vita, arriverà un sostegno rafforzato anche per il primo figlio. Si tratta, viene spiegato, di un pacchetto “sostanzioso” per la famiglia e la natalità
Maggiori aiuti alle famiglie numerose
Il restyling dell’assegno unico per le famiglie numerose approda nella manovra.L’intervento consisterà in un aumento del 100% della maggiorazione forfettaria riconosciuta, Ma non è chiaro se riguarderà i nuclei dal terzo o dal quarto figlio. dal primo gennaio 2023. Dal 1° gennaio 2023 dunque le famiglie numerose “incasseranno” 200 euro a fronte dei 100 spettanti nel 2022. Tutto invariato per il resto della platea dei nuclei familiari, comprese le maggiorazioni per figli disabili che sono confermate, mentre per i gemelli il governo ha studiato un bonus speciale di 100 euro fino ai 3 anni di vita.
Iva al 5% per prodotti infanzia e assorbenti
Tra le altre misure che impatteranno sulle famiglie dovrebbe essere in manovra anche la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i pannolini e per gli assorbenti (cosiddetta “Tampon Tax“).