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5 Novembre 2024 17:20

Olimpiadi Milano-Cortina, tre indagati accusati di corruzione e turbativa d’asta

Indagato l'ex ad della Fondazione Vincenzo Novari ed altri due manager per corruzione e turbata libertà d'incanto. Le Fiamme Gialle sono state incaricate di effettuare perquisizioni, ordini di esibizione e ispezioni di sistemi informatici.

Da questa mattina sono in corso, perquisizioni del Nucleo Pef (Polizia economico-finanziaria) del comando provinciale di Milano della Guardia di Finanza presso le sedi della Fondazione Milano-Cortina 2026 e di una società, la Quibyt (ex Vetrya spa) di Orvieto a cui sono stati assegnati i servizi digitali per l’evento, con ipotesi di reato per corruzione e turbativa d’asta. L’operazione è stata estesa anche agli uffici di Deloitte, subentrata all’azienda umbra. La Fondazione è controllata dal Coni (il cui numero uno Giovanni Malagò la presiede), dalle Regioni Lombardia e Veneto e dal Comune di Milano e dal Comune di Cortina d’ Ampezzo. Successivamente è entrata nella Fondazione la Presidenza del Consiglio insieme alle province di Trento e Bolzano attraverso la riforma del decreto Aiuti-bis nell’estate 2022 coincisa con l’uscita di Novari sostituito da Andrea Varnier).

L’indagine è coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e condotta dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis della procura di Milano . Al momento sono tre le persone iscritte nel registro degli indagatati: Vincenzo Novari ex Amministratore delegato della Fondazione Milano- Cortina , Massimiliano Zuco un altro ex dirigente della Fondazione,  e Luca Tomassini, rappresentante legale della società Quibyt di Orvieto. Le Fiamme Gialle sono state incaricate di effettuare perquisizioni, ordini di esibizione e ispezioni di sistemi informatici.

Nel decreto di perquisizione si parla di “contesto di opacità”. La Guardia di Finanza ha scoperto come, durante il mandato di Novari alla guida della Fondazione, “sia stato assunto personale dipendente che appare come una cerchia di soggetti conosciuti da Novari nell’ambito dei suoi precedenti incarichi dirigenziali”. 

Il ministro Abodi: “La GdF ha tutto il nostro sostegno”

Ne siamo stati informati come voi, aspettiamo di capire. La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha tutto il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell’indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione”. ha dichiarato il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi. “La Fondazione deve essere ed è una casa di vetro – ha aggiunto -. E chiunque voglia guardarci dentro deve trovare le risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali“.

Chi è Vincenzo Novari ex ad Fondazione Milano-Cortina

Novari è stato amministratore delegato di 3 Italia dal 2001 al 2016, fino alla fusione con Wind. Nell’ottobre 2016 ha fondato SoftYou, una startup nel campo del business. Sempre nello stesso anno è stato Special Advisor Italia per CK Hutchinson. All’epoca del governo guidato da Matteo Renzi, il suo nome era circolato tra i “papabili” per la direzione Rai.

E’ noto alle cronache rosa per essere legato sentimentalmente con l’ ex Miss Italia Daniela Ferolla  (40 anni) con cui ha una relazione da diciannove anni e sta per sposarsi in seconde nozze . L’annuncio ufficiale è arrivato lo scorso 18 aprile durante una puntata di “È sempre mezzogiorno”, il programma di cucina di Rai1 condotto da Antonella Clerici. L’ex miss Italia e conduttrice di UnoMattina ha parlato di Novari, 25 anni più grande di lei, e delle loro nozze in programma: “Lui è una persona veramente speciale. Ci stiamo lavorando, l’abito l’ho scelto con le mie sorelle che sono venute a Roma. Si sono emozionate, soprattutto quando è arrivato quello giusto”. E sul menù: “Sarà un po’ cilentano e un po’ genovese”.

Il manager era approdato alla Fondazione in “quota” Movimento 5 stelle secondo quanto riportato nel decreto di ispezione, è accusato di corruzione insieme a Zuco, per avere compiuto “atti contrari ai doveri d’ufficio” tra il 2020 e il 2021, cioè avere favorito “l’affidamento delle gare di Fondazione per l’ecosistema digitale” alla società di Quibyt di Orvieto. In particolare gli indagati avrebbero ricevuto “denaro e altre utilità (quale l’auto Smart per Zuco, pagata direttamente da Tommasini tramite la società Vetrya)” e comunque ne avrebbero accettato “la promessa, con successive aggiudicazioni” delle gare, oltre a “emissioni di fatture da parte di Vetrya e di Quibyt (entrambe amministrate da Tommasini) nei confronti della Fondazioni, per importi non inferiori a 18.95346,60 euro“.

Luca Tomassini, classe 1965, anche lui indagato nell’inchiesta, è un imprenditore, dirigente di azienda e accademico italiano. Come riporta la sua biografia sul suo sito internet, nel 2015 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e nel 2019 Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. È presidente e partner di Commodore Digital, che rappresenta la continuità dell’iconico marchio Commodore, originariamente fondato in America nel 1954 da Jack Tramiel.

Secondo gli inquirenti Tomassini avrebbe favorito la nomina di Zuco a “digital director” e “Cto” della Fondazione Milano-Cortina approfittando dei propri “pregressi rapporti” con l’Amministratore delegato della Fondazione , Vincenzo Novari, procurandogli un incarico da 857.732 euro in due anni (dal 2020 al 2022). L’ imprenditore Tommasini in una chat avrebbe ringraziato Zuco, che a seguito della nomina conferitagli da Novari era stato legittimato a “stipulare contratti” e conferire “affidamenti” in ambito tecnologico/digitale per le olimpiadi invernali, grazie alle “cortesie” fatte “ultimamente“. Tommasini avrebbe anche mostrato lo “screenshot” di una sua conversazione intrattenuta con Novari per dimostrare a Zuco di “essere intervenuto” per favorire la sua nomina.

La procura: “Almeno tre appalti con criticità”

La Guardia di finanza nel corso dei suoi accertamenti hanno ricostruito i rapporti economici tra la società Vetrya e la Fondazione ed evidenziatoprofili di criticità quantomeno in relazione a tre affidamenti a Vetrya di servizi relativi al cosiddetto ecosistema digitale” operati da “Fondazione tra il marzo 2020 e il gennaio 2021 (e successivamente gestiti da Quibyt, dopo la messa in liquidazione di Vetrya), con Zuco sempre attivo in interlocuzioni con Tommasini in palese violazione degli elementari criteri di trasparenza ed imparzialità nella aggiudicazione di gare pubbliche”.

Ma non solo. E’ emerso anche il presunto tentativo di pilotare il televoto per la scelta del logo di Milano-Cortina 2026 e nella gestione degli appalti dei servizi di digitalizzazione per l’evento. Sotto i fari delle Fiamme Gialle sono finite anche alcune “interlocuzioni” affinché uno dei due loghi relativi all’evento “oggetto di ‘televoto’ pubblico (…) avesse la meglio sull’altro”. La Procura di Milano con una nota ha reso noto che “Gli accertamenti in corso hanno ad oggetto anche le procedure adottate per la scelta dei fornitori e degli sponsor tecnologici nonché per l’assunzione di dipendenti della Fondazione: in proposito è stata disposta l’acquisizione dei relativi atti e documenti nonché l’audizione di alcuni dipendenti della Fondazione nella qualità di persone informate sui fatti. Nessun dirigente e/o dipendente attuale della Fondazione è ad oggi indagato. Le attività di polizia giudiziaria sono in corso, anche con il supporto del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, nelle province di Milano, Roma, Parma e Terni”

Lo scorso anno un’inchiesta di Altreconomia a seguito di un accesso civico generalizzato, aveva evidenziato e contestato la presunta mancanza di trasparenza sull’affidamento dei servizi tecnologici alla Deloitte colosso della revisione e della consulenza da parte della Fondazione Milano-Cortina per 176 milioni di dollari. Le società coinvolte nel progetto globale “Pisa” (Particularised services agreement) di Deloitte sono Deloitte Consulting e Deloitte & Touche. Dalle indagini degli investigatori emerge poi come il sito di “Milano Cortina 2026” non abbia più dal 29 aprile 2024 “alcun legame tecnologico” con Quibyt: e da quel giorno è apparso il riferimento alla società Deloitte come sponsor tecnico per i servizi digitali. L’azienda di Orvieto aveva sviluppato in passato servizi e piattaforme innovative anche per un’altra importante manifestazione internazionale, il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020.

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