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22 Dicembre 2024 05:53

Olimpiadi Parigi 2024, Martinenghi nei 100 rana conquista la prima medaglia d’oro per l’ Italia

Il nuotatore azzurro trionfa davanti al britannico Peaty e all'americano Fink: "L'oro olimpico è la ciliegina". La nuotatrice tarantina Benedetta Pilato è in finale nei 100 rana con il settimo crono.
di Silvia Signore

Nicolò Martinenghi 24 anni di Varese, vince la medaglia d’oro nei 100 rana alle Olimpiadi di Parigi 2024 e conquista il primo oro dell’Italia ai Giochi. L’azzurro, 24 anni, trionfa in finale con il tempo di 59”03, grazie ad una seconda vasca straordinaria. Martinenghi vira dopo i primi 50 metri in 27″34, nella vasca di ritorno nuota in 31″69 rimontando dal terzo al primo posto. Medaglia d’argento ex aequo per il britannico Adam Peaty e per lo statunitense Nic Fink, che toccano in 59”05. L’impresa di Martinenghi regala all’Italia la sesta medaglia ai Giochi, la prima del metallo più pregiato. Nelle acque de ‘La Defense Arena’ di Parigi, l’azzurro e’ stato autore di una prestazione eccezionale con una rimonta da vero fenomeno. Al tocco dopo 100 metri, ‘Tete‘ come viene soprannominato, è stato il primo di tutti e si é lasciato alle spalle altri due grandi campioni come Peaty e Fink.

Il campione di Varese è il secondo nuotatore azzurro a conquistare la medaglia d’oro nei 100 rana dopo Domenico Fioravanti, oro a Sydney 2000. Martinenghi, dopo la conquista del bronzo a Tokyo 2020, arriva a conquistare due medaglie individuali in due edizioni diverse dei Giochi olimpici. Niccolò Martinenghi, portacolori del Circolo Canottieri Aniene di Roma, sarà ricordato per aver conquistato la prima medaglia d’oro dell’Italia Team ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

“Ero al posto giusto al momento giusto”

“Non so cosa dire, sono senza parole”, dice Martinenghi a Rai Sport. “Sarà una delle prime interviste che farò a scena muta… Il tempo non è dei migliori, ma conta il risultato: conta farsi trovare pronti, bisogna farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Mi immagino ora sul podio, io non canto l’inno non per menefreghismo ma per scaramanzia. Questa vittoria è per la mia famiglia, la mia fidanzata, i miei tifosi, ai miei amici, ai miei compagni di squadra. Non so cosa dire: l’oro olimpico è la ciliegina sulla torta, mancava dopo l’oro europeo e l’oro mondiale… Durante la gara non nego di aver chiuso gli occhi: stavo bene, lo sapevo…

“Viviamo per questi momenti”

“Viviamo per questi momenti, per quello che sto vivendo da 5 minuti a questa parte”. ha aggiunto Nicolò Martinenghi dopo av er conquistato l’oro olimpico nei 100 rana. “Ce lo meritiamo, non ho parole per esprimere l’emozione che provo in questo momento. Avrei tante cose da dire ma un sorriso a volte racchiude le parole che non si possono raccontare. Oggi c’era chi ci credeva piu’ di me, il mio allenatore più di tutti credeva in quello che potevo fare e lo ringrazio. Abbiamo passato tantissime cose insieme, arrivare alla fine di un anno difficile con un oro olimpico è un’emozione indescrivibile

Dopo la premiazione, con la medaglia al collo, Martinenghi fatica a capacitarsi dell’impresa: “Un sorriso racchiude tutte le emozioni che a parole non si riescono a raccontare. E’ bello vedere tanta gioia intorno a me, anche a casa staranno festeggiando. E’ stato un anno difficile, è splendido chiuderlo con un oro olimpico”, dice. Il primo agosto, Martinenghi compie 25 anni: “Sarà una festa doppia“.

Una medaglia attesa 24 anni

L’Italia con Nicolò Martinenghi dopo 24 anni è ritornata a vincere i 100 rana alle Olimpiadi. Era il 17 settembre del 2000 quando Domenico Fioravanti vinceva al ‘Sydney International Aquatic Centre‘ il primo oro olimpico di sempre del nuoto italiano al maschile e lo faceva proprio nei 100 rana. Martinenghi vincendo questa sera si è aggiunto alla ristretta cerchia di azzurri campioni olimpici che hanno vinto almeno tre medaglie. La prima, la pioniera, in questi giorni a Parigi nel ruolo di giornalista, Novella Calligaris (Monaco di Baviera 1972, un argento e due bronzi), Massimiliano Rosolino (Sydney 2000, un oro, un argento e un bronzo; Atene 2004, un bronzo), Alessandro Miressi (Tokyo 2020, un argento e un bronzo, Parigi 2024, un bronzo – tutti in staffetta) e Thomas Ceccon (Tokyo 2020, un argento e un bronzo, Parigi 2024, un bronzo – tutti in staffetta)

La nuotatrice tarantina Benedetta Pilato

Gli altri azzurri in gara

Alberto Razzetti chiude al quinto posto nella finale dei 400 misti, nuotando in 4’09″38 nella gara dominata dal francese Leon Marchand. Thomas Ceccon si qualifica per la finale dei 100 dorso con il secondo tempo assoluto. La nuotatrice tarantina Benedetta Pilato è in finale nei 100 rana con il settimo crono. A Tokyo era stata squalificata durante le batterie, ma essere in finale a Parigi alle Olimpiadi, tra le migliori otto nuotatrici del mondo nei 100 rana, è sicuramente un successo ed un passo avanti nella sua maturazione . Nel 2022, a Budapest, la nuotatrice tarantina ha vinto un mondiale nei 100 . Sarà difficile, oggi, ma proverà a portare a casa una medaglia. Con l’esempio di Martineghi ben impressa negli occhi e nella testa.

Benny si commuove davanti alle telecamere Rai, dove appare con gli occhi lucidi.Non so in che universo sarò dopo la finale, quindi voglio dire un paio di cose. In quest’ultimo anno sono cambiata tanto, sto benissimo adesso“. E il riferimento è al trasferimento dalla sua Taranto, dove è cresciuta e si è formata con l’allenatore e amico di sempre, Vito D’Onghia, grazie al quale ha vinto europei e mondiali, allenandosi ultimamente a Torino sotto la guida di Antonio Satta.

“Le persone che ho avuto attorno mi hanno dato tanto, mi hanno dato tutto quello che potevano, ho incontrato della gente che mi riempie il cuore di gioia ogni giorno. Oltre al mio allenatore, vorrei ringraziare gli altri tecnici, Paolo e Marco, che sono sempre con noi e che fanno tanto“. Benedetta ha gli occhi lucidi e non li nasconde: “Sono commossa perché in questi mesi ho capito che il nostro futuro dipende dalle persone che abbiamo attorno e mi sono circondata di persone che mi vogliono molto bene. E neppure possono immaginare quanto ne voglio io a loro”.

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