La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni emesso da quel Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, e sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica – D.D.A., nei confronti di Michele Serra 49enne di Reggio Calabria, imprenditore molto noto nel settore del commercio di prodotti casalinghi ed alimentari.
Lo stesso è stato coinvolto a maggio 2016, nell’ operazione “FATA MORGANA”, che ha portato all’esecuzione di 7 provvedimenti di fermo nei confronti di professionisti ed imprenditori collusi con la ‘ndrangheta, nonché al sequestro di varie aziende, tra le quali una (operante nel commercio ortofrutticolo) risultata nella sua disponibilità (misura confermata dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria con ordinanza del giugno 2016). Nella circostanza, al Serra fu contestato il reato di intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare gli interessi della cosca ‘ndranghetista reggina “Tegano” nella grande e media distribuzione alimentare.
Per la formalizzazione del provvedimento, la citata Sezione Misure di Prevenzione, presieduta dalla dott.ssa Pastore, ha tenuto conto anche delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Enrico De Rosa e dalla testimone di giustizia Brunella Latella , che hanno fatto luce sui rapporti di “stretta vicinanza” del Serra con la cosca “Labate”, attiva nella zona sud della città di Reggio Calabria.
Il sequestro trae origine da indagini svolte dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia sull’intero patrimonio dell’imprenditore e hanno consentito di acclarare una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati dallo stesso. L’ingente patrimonio consiste in:8 aziende, di cui 7 società di capitali ed una ditta individuale, tutte con sede a Reggio Calabria ed operanti nei settori della vendita al minuto e all’ingrosso di prodotti alimentari, di giocattoli e casalinghi, nonché della ristorazione, dei giochi e delle scommesse e del ramo immobiliare. In particolare, sono stati sequestrati 4 supermercati di rilevanti dimensioni (con marchio CENTER STOCK e CASH &CARRY) e magazzini per oltre 3.000 mq di estensione, 7 immobili aziendali e personali e disponibilità finanziarie. Il valore complessivo, che è ancora in corso di quantificazione, supera i 25 milioni di euro.
Le aziende sequestrate proseguiranno la loro attività con amministratori giudiziari designati dal locale Tribunale.