A nulla sono servite le denunce, il divieto di avvicinamento imposto dal giudice, le raccomandazioni con i vicini e le urla: Alessandra Matteuzzi, 56 anni, detta Sandra, è stata uccisa ieri sera a martellate dal suo stalker ed ex fidanzato Giovanni Padovani. Si erano frequentati per lo più a distanza per un annetto, visto che lui faceva il calciatore in Sicilia. Da gennaio era scattata l’ossessione per Alessandra e lei lo aveva denunciato per stalking. Lui 26 anni, di Senigallia è un calciatore dilettante ed aspirante fotomodello: l’ha attesa sotto casa in via dell’Arcoveggio, nella prima periferia di Bologna. È arrivato alle 19, è rimasto appostato sino alle 21 quando la donna è rincasata: prima l’ha strattonata urlando, poi l’ha colpita a martellate nella notte tra martedì e mercoledì, fino a renderla in fin di vita, accasciata sul marciapiede dopo averla colpita senza pietà e senza lasciarle scampo.
“Era al telefono con me. E’ scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare: no Giovanni, no, ti prego, aiuto. Io ero al telefono, ho chiamato immediatamente i carabinieri che sono arrivati subito. Io abito a 30 chilometri. Alla fine l’ha massacrata di botte” ha raccontato al Tg3 Emilia-Romagna la sorella della vittima.
L’uomo si è costituito all’arrivo delle forze dell’ordine, ed è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario. Alessandra Matteuzzi è stata soccorsa, ma è morta poco dopo l’arrivo in ospedale. Nel pomeriggio Padovani verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.
Il calciatore e modello diventato assassino
Nato a Cesano di Senigallia (Ancona) Padovani ha alle spalle una breve e mediocre carriera calcistica in Serie D, dove ha giocato per il Troina Calcio, il Giarre, e ora la siciliana Sancataldese. L’approdo per la prossima stagione alla Santacataldese è durato poco, visto che 8 giorni fa è stato messo “fuori rosa a causa del suo ingiustificato allontanamento”.
A descrivere il comportamento degli ultimi giorni di Padovani è l’avvocato Salvatore Pirrello, dirigente e legale della Sancataldese, squadra di calcio di Serie D: “Giovanni Padovani era arrivato alla Sancataldese circa 10 giorni fa. Sebbene nei giorni trascorsi in albergo per il ritiro con i compagni avesse avuto un comportamento normale, e con loro aveva anche instaurato un buon rapporto, sembrava un ragazzo un po’ solitario. Avevamo intuito – aggiunge – che avesse dei problemi e che non era sereno. Spesso si isolava, tant’è che sabato aveva lasciato improvvisamente il ritiro dicendo all’allenatore che per problemi personali doveva andare via. Lunedì ci aveva ricontattato per chiedere di rientrare in squadra. Ma il fatto che fosse andato via senza nessuna spiegazione la sera prima della partita di domenica, contro il Catania – ricostruisce l’avvocato Pirrello – per noi era un fatto grave e quindi non lo abbiamo più reintegrato in squadra comunicandogli che per quanto ci riguardava poteva cercare una nuova società. Certo nessuno poteva aspettarsi fatti simili. La notizia ci ha sconvolti”.
Circa un anno fa era iniziata la relazione con la Matteuzzi, ma i due si vedevano poco, proprio a causa del fatto che il giovane giocava in Sicilia. La breve convivenza non era andata bene. «Lui aveva rotto piatti, staccato la luce dell’appartamento dal quadro generale», ha spiegato al Resto del Carlino la sorella della vittima. A gennaio erano iniziati gli atti persecutori e Alessandra l’aveva denunciato per stalking ai carabinieri. Padovani era arrivato ieri a Bologna in aereo dalla Sicilia, per poi andare ad attendere la donna sotto casa.
La donna per lui era diventata una vera ossessione. “Non vedo mai la mia fidanzata Alessandra e questo un po’ mi dà fastidio”, aveva sottolineato persino in un’intervista rilasciata il 14 dicembre scorso a Mondocalcionews.it, uno dei siti di riferimento per gli appassionati di calcio.
A dare l’allarme, ieri sera, è stato un residente nella stessa palazzina, che ha sentito le urla disperate della donna. Sarebbe arrivato in aereo dalla Sicilia per aggredire la ex. “Sandra mi aveva detto: se suona quel ragazzo, per favore non gli apra – racconta la vicina di casa – Quando ieri sera l’ho visto qui sotto sono entrata e ho chiuso la porta perché non entrasse. Ultimamente era diventato molto insistente“. Quando sono arrivati i soccorsi la donna era riversa a terra, ferita alla testa, incosciente. Trasportata in ospedale, è morta poco dopo.
Da gennaio 77 femminicidi
Sono 77 i femminicidi, di cui 67 donne uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, 40 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Rispetto allo scorso anno, l’incremento è del 5% circa. E’ quanto emerge dal confronto con il report settimanale del Viminale (22 agosto), in relazione all’ultimo femminicidio avvenuto ieri a Bologna. “I dati diffusi dal Viminale riportano un aumento dei femminicidi. Non pochi commessi da soggetti gravati dal divieto di avvicinamento alla vittima. Questa blanda misura non funziona da anni. Non serve a frenare chi è accecato da sentimenti di possesso, rancore o rivalsa. Da sempre penso che la misura minima da applicare dovrebbero essere gli arresti domiciliari con automatica conversione in custodia carceraria al primo accenno di ulteriori attenzioni verso la vittima” dice Valter Giovannini, magistrato in pensione, ex coordinatore reati a sfondo sessuale della Procura di Bologna.
L’allarme dei vicini di casa
Questa mattina, i vicini di casa di Sandra hanno raccontato, al diffondersi della notizia e di fronte a un selciato che ancora portava le tracce del delitto, che Padovani aveva avuto una relazione con la Matteuzzi: una volta terminata, ripetutamente respinto da lei, aveva cominciato a perseguitarla, al punto che Alessandra lo aveva denunciato, ottenendo un decreto di restrizione nei suoi confronti.
La vittima e il suo profilo social
L’ultima foto di Alessandra postata tre giorni fa su Instagram è quella di uno specchio in cui si legge “Fuck normal, I want magic”. La 57enne, piuttosto attiva sul social network dedicato alla fotografia, contava su Instagram oltre mille follower: sul suo profilo, a poche ore dalla morte, ora compaiono tanti messaggi di cordoglio e incredulità per la sua scomparsa. La stessa cosa accade sul suo profilo Facebook, dove l’ultimo post della 57enne, pubblicato il 20 agosto, la ritrae in costume. Diverse le immagini di vita quotidiana pubblicate dalla donna, nel tempo, insieme alla madre. Tra gli amici, compare anche Padovani.