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4 Novembre 2024 23:35

Omicidio Saman Abbas, il padre estradato è arrivato in Italia

L'aereo dell'Aeronautica militare con a bordo l'uomo, estradato dal Pakistan perché accusato di aver ucciso la figlia, è atterrato nella notte a Ciampino

E’ atterrato nella notte nell’ aeroporto militare di Ciampino a Roma un Falcon 900 dell’Aeronautica militare che ha trasportato in Italia Shabbar Abbas, il padre di Saman, estradato dal Pakistan perché accusato dell’omicidio della figlia avvenuto nel 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Dallo scalo aeroportuale, espletate le formalità di rito, è stato preso in consegna dalla Polizia Penitenziaria e tradotto nella Casa Circondariale di Roma in attesa della definitiva traduzione presso un carcere emiliano a disposizione dell’autorità giudiziaria di Reggio Emilia.

Personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale insieme ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, si sono recati ieri in Pakistan, dove hanno preso in consegna l’uomo ritenuto responsabile, insieme alla moglie Nazia Shaeen, al fratello Hasnain Danish, ai nipoti Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikram, dell’omicidio della figlia.

Subito dopo il delitto Shabbar e sua moglie Nazia avevano fatto rientro in Pakistan. Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia e del Nor della Compagnia di Guastalla, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, hanno permesso di acquisire elementi a sostegno delle presunte responsabilità penali dei soggetti, a carico dei quali il 20 e 28 maggio 2021 è stata emessa dal Gip un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere.

Nell’informativa dei Carabinieri agli atti dell’indagine, Shabbar Abbas, viene definito, sulla base alle intercettazioni, come “un tipo litigioso, facile all’ira, dedito all’alcol”. Un ritratto analogo è stato fatto di lui all’indomani del ritrovamento del corpo senza vita di Saman anche dai media pakistani. Nel capo d’accusa, la Procura lo delinea come “determinatore” del delitto della figlia assieme alla moglie. Il movente sarebbe da ricercarsi nella volontà di punire Samanperché la ragazza non viveva secondo i dettami culturali musulmani e pakistani, era scappata di casa, si era rivolta ai servizi sociali che l’avevano collocata in una comunità protetta e aveva intrapreso una relazione con un ragazzo pakistano in Italia, rifiutandosi di sposare il fidanzato scelto dai genitori in Pakistan così disonorando la famiglia“.

Nell’avviso di chiusura delle indagini si legge che la notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, dopo che Saman (allontanata dalla famiglia su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Bologna il 12 novembre 2020) aveva fatto ritorno nella sua abitazione per recuperare i documenti e andarsene definitivamente di casa, “i genitori, affidandola, e gli altri indagati, prendendola in consegna, con violenze e minacce la privavano della libertà personale” per poi ucciderla e seppellirla in una buca dove è stata ritrovata un anno e mezzo dopo. Secondo l’autopsia, la ragazza sarebbe stata “strangolata o strozzata”. La prossima udienza del processo, dedicato finora all’ascolto dei testimoni, e’ fissata per l’8 dicembre prossimo.

Le ricerche svolte dai Carabinieri supportati dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale hanno permesso di confermare la presenza del padre della vittima in Pakistan dove, il 15 novembre dello scorso anno, è stato arrestato. Le Autorità di Polizia pachistane, grazie all’attività espletata dall’Esperto per l’Immigrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia ad Islamabad, hanno dato esecuzione alla Red Notice- Interpol (richiesta d’arresto ai fini estradizionali) inserita dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione Interpol successivamente alla commissione dei fatti.

Al termine di un lungo procedimento giudiziario l’ Alta Corte Pakistana lo scorso 4 luglio ha giudicato applicabile la procedura di estradizione a carico di Shabbar Abbas. Sulla scorta del giudizio dell’Alta Corte il Governo Pakistano martedì ha dato l’assenso per l’estradizione dell’arrestato.

Saman Abbas

“Un passo in avanti affinchédopo un atroce delitto – la giustizia possa compiere fino in fondo il suo percorso: il padre di Saman Abbas è stato estradato dal Pakistan ed è ora in viaggio verso l’Italia. Dopo mesi di richieste e attese, il governo di Islamabad ha accolto la richiesta del Ministero della Giustizia per l’estradizione in Italia di Shabbar Abbas, imputato a Reggio Emilia per la barbara uccisione della figlia Saman, sparita da Novellara nella notte del 30 aprile 2021“. ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“La consegna all’Italia dell’uomo rappresenta un importantissimo risultato, frutto di una intensa e proficua collaborazione del Ministero della Giustizia – attraverso in particolare il Dipartimento degli Affari di giustizia – con gli uffici giudiziari di Reggio Emilia, con il Ministero dell’Interno e con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Un traguardo quasi insperato, per una procedura estremamente complessa e delicata, dal valore fortemente anche simbolico e dal significato ancor maggiore in assenza di accordi bilaterali di estradizione tra Italia e Pakistan. Voglio per questo ringraziare le autorità pakistane, per aver compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze“. ha aggiunto il ministro guardasigilli..

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ringraziato telefonicamente per la collaborazione nella procedura di estradizione di Shabbar Abbas il Procuratore capo di Reggio Emilia, Gaetano Paci, e i Ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

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