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22 Novembre 2024 13:35

Operazione “Alter Ego”. Arrestata banda di truffatori a Taranto

Scoperti finanziamenti illecitamente percepiti per oltre 100.000 euro Le indagini effettuate tra l’autunno del 2015 ed i primi mesi del 2016 hanno riguardato il monitoraggio di quello che si è rivelato essere un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla truffa, alla falsità materiale ed alla sostituzione di persona finalizzati al percepimento illecito di finanziamenti.

CdG pm AnastasiaQuesta mattina all’alba di oggi i Carabinieri del reparto Radiomobile della Compagnia di Taranto hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare,  emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto dott. Giuseppe Tommasino, che scaturisce da una complessa e articolata attività d’indagine coordinata dai pubblici ministeri  dr. Lelio Festa e dr.ssa Maria Grazia Anastasia, e svolta dai militari  nei confronti di tre soggetti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla falsità materiale commessa da privato, uso di atto falso, sostituzione di persona e truffa.   I tre arrestati a seguito della brillante operazione dell’ Arma, sono Giovanni Capozza, classe 1951, Pierluigi Quarto, classe 1960 e Michele Gatto, classe 1947, tutti tarantini e con precedenti specifici, sottoposti agli arresti domiciliari, durante l’operazione che prende il nome dalla prassi consolidata da parte degli indagati di sostituirsi ad altri soggetti, presentandosi nelle filiali bancarie e presso le agenzie di credito con nomi falsi e muniti di documenti d’identità e certificati di reddito contraffatti.

CdG carabinieri tarantoLe indagini effettuate tra l’autunno del 2015 ed i primi mesi del 2016   hanno riguardato il monitoraggio di quello che si è rivelato essere un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla truffa, alla falsità materiale ed alla sostituzione di persona finalizzati al percepimento illecito di finanziamenti. L’attività investigativa ha tratto spunto da un quotidiano ed usuale intervento effettuato in una filiale bancaria di Taranto da un equipaggio del  Radiomobile il quale, su segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa del Comando Provinciale, ha constatato nella circostanza la presenza di un uomo – successivamente identificato in Giovanni Capozza,   – il quale presentatosi in filiale e successivamente ai militari con altro nome e con un documento palesemente contraffatto, aveva appena tentato di commettere una truffa ai danni di quell’istituto di credito presso il quale, proprio con il documento falso aveva appena acceso un conto corrente sul quale i funzionari di banca avevano appurato fosse già pervenuto un bonifico di ben 27.000 euro circa da parte di una nota agenzia di credito.

 

Le capacità investigative  dei Carabinieri intervenuti in banca , hanno consentito che quell’intervento non rimanesse isolato: infatti a seguito dell’identificazione del truffatore nella cui disponibilità a seguito di perquisizione è stato rinvenuto il documento falso e delle denunce sporte dai funzionari di banca, grazie alle quali i militari hanno ricostruito in maniera certosina tutte le operazioni svolte dall’individuo e da coloro che lo hanno supportato in quel periodo.

CdG CC radiomobile 112 bn

Le investigazioni, effettuate tramite servizi di osservazione controllo e pedinamento, esecuzione di perquisizioni, sequestri di numerosi atti documentali nonché con l’analisi accurata di una corposa documentazione bancaria, hanno focalizzato l’attenzione sulla reiterata attività delittuosa degli indagati, a carico dei quali è stata documentata la sussistenza di un vero e proprio sodalizio criminoso allo scopo di conseguire, con le modalità truffaldine, il ricavato di operazioni illecite di finanziamenti erogati da società di credito ignare e vittime delle loro condotte. L’attività criminosa del sodalizio è stata poi interrotta proprio dai Carabinieri a seguito dell’intervento e del controllo effettuato a carico di Giovanni Capozza  sorpreso dai militari come detto presso la filiale bancaria.

Tuttavia le accurate indagini espletate hanno consentito di appurare altri episodi pregressi analoghi. Dall’analisi del modus operandi dei malfattori, sono stati infatti individuati ed accertati i  ripetuti colloqui ed incontri con filiali bancarie ed agenzie di credito presentandosi con nomi altrui e con documenti d’identità contraffatti, così come l’attivazione di numerose utenze telefoniche a nome altrui, l’apertura di diversi conti correnti su cui fare confluire il profitto delle truffe di volta in volta consumate e l’approntamento dei falsi documenti di identità e certificativi del reddito contraffatti da esibire presso gli istituti di credito, attività queste che hanno configurato, per quanto riguarda il reato associativo, una netta e sistematica suddivisione dei ruoli all’interno della “banda”.


Il Capozza nelle vesti di indiscusso “protagonista”
il quale richiedeva in prima persona i finanziamenti interloquendo con filiali bancarie ed agenzie di credito, mentre il Quarto era  solito spacciarsi quale futuro genero del Capozza di cui era autentica “spalla” , il ed il Gatto era il destinatario di alcuni bonifici con il compito non indifferente di rendere ardua e complicata l’individuazione del denaro illecitamente acquisito.

L’attività investigativa svolta ha permesso di certificare e documentare il percepimento illecito di ben quattro finanziamenti riscossi dagli indagati per un totale di circa 111.150 euro ottenuti da agenzie di finanziamento tramite l’uso di documenti falsi, artifizi e raggiri constatando altresì che gli arrestati, dopo aver acceso innumerevoli conti correnti ne hanno rapidamente riscosso il denaro non lasciandone traccia.

Durante l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, è stata rivenuta nella disponibilità degli indagati nel corso delle perquisizioni, una ampia documentazione bancaria e copie di atti e documenti contraffatti dai quali si è scoperto ulteriore riscontro dell’attività illecita espletata dalla banda di truffatori. Quanto rinvenuto, è stato chiaramente sottoposto a sequestro, e sarà oggetto di approfondita analisi al fine di risalire ad eventuali altre condotte delittuose. In attesa dell’interrogatorio di garanzia dli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni .

Ecco come gli altri giornali hanno dato la notizia. Come sempre senza nomi.

Per loro basta il comunicato stampa.  Giornalismo o fotocopie ?

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