ROMA – E’ in corso da questa mattina una vasta operazione antidroga denominata “Fiori di primavera” condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce guidato dal Colonnello Luigi Carbone con arresti in Italia e in Albania contro quattro distinti gruppi criminali italo albanesi responsabili a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla produzione ed al traffico internazionale di sostanze stupefacenti .
Sono oltre 100 i finanzieri impegnati del Comando provinciale di Lecce con l’ausilio dello S.C.I.C.O il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, che stanno notificando una ordinanza di custodia cautelare richiesta dai magistrati di Lecce ed emessa dal gip dr. Michele Toriello del Tribunale di Lecce, a carico di 27 persone (di cui 21 albanesi e 6 italiani) anche in Albania grazie alla collaborazione della Polizia locale.
Le indagini durate quasi due anni, hanno reso possibile identificare ed arrestare gli appartenenti a quattro distinti gruppi criminali italo albanesi, con basi operative nella provincia di Lecce e ramificazioni in altre regioni italiane (Calabria, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardia), tutti ritenuti responsabili di traffico internazionale di stupefacenti, detenzione ed introduzione nel territorio nazionale di armi e munizioni da guerra.
I militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Lecce anche con la collaborazione dei mezzi aerei e delle motovedette del R.O.A.N. Reparto Operativo Aeronavale di Bari, grazie anche alle alte dotazioni tecnologiche a loro disposizione, sono riusciti ad “intercettare” le spedizioni in mare, mappandoli e consentendo di intervenire sui “punti di sbarco” lungo il litorale pugliese, compiendo ben 26 distinti interventi operativi nel corso delle indagini ed arrestando in flagranza 31 persone responsabili, insieme ad altre 90 denunciate a piede libero, dell’importazione ripetuta in Italia di 8 tonnellate e mezzo di marijuana e quasi 10 chilogrammi di eroina e cocaina oltre che di armi e munizioni.
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di un incontro con la stampa svoltosi a Lecce questa mattina presso gli uffici della Procura Generale , alla presenza del Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, del procuratore capo della Repubblica di Lecce, del Comandante regionale Puglia Generale Vito Augelli e del Generale Alessandro Barbera Comandante del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza. Per il dr. Cafiero de Raho il risultato dell’ operazione odierna “si tratta di un’operazione di grande importanza perché abbiamo operato in stretta collaborazione con la polizia albanese. L’organizzazione si fondeva con elementi della criminalità italiana e riusciva ad immettere marijuana eroina e cocaina sul mercato europeo: questo ci dà la misura di quanto pericolosa sia la criminalità albanese”.
Importante ed efficiente è stata anche la collaborazione internazionale che ha visto cooperare al meglio il Ministero della Giustizia e dell’Interno, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.), l’Interpol ed il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP – Ufficio dell’esperto per la sicurezza in Albania) grazie ai quali i Finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce e dello S.C.I.C.O il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma della Guardia di Finanza, sono riusciti – in sinergia con la Polizia nazionale albanese – a rintracciare all’alba di oggi i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere , che nel frattempo si erano rifugiati in Albania.
I capi dell’organizzazione e gli scafisti erano albanesi mentre gli italiani si occupavano della fase logistica dello smistamento , a partire dallo stoccaggio alla successiva commercializzazione delle partite di droga sul territorio italiano. Gli scafisti venivano reclutati in Albania ed avevano il compito di trasportare, tonnellate di marijuana, oltre che cocaina ed eroina stipati su potenti gommoni supermotorizzati, dalle coste albanesi a quelle salentine. La fase logistica in Italia, ossia il temporaneo stoccaggio e la commercializzazione, veniva affidata a complici italiani.
Alcuni traffici di droga avvenivano anche sulle coste della litoreanea jonica, con dei carichi provenienti dall’ Albania che venivano scaricati a Torre Colimena (Manduria) in provincia di Taranto. Nel capoluogo jonico infatti è stati arrestato un “corriere” Michele Marini durante il viaggio di ritorno dalla Calabria. Altri tre trafficanti, Francesco Delle Grottaglie e Gaetano Intranova nativo di Manduria e residente a Maruggio (TA) e l’ albanese Gerard Lamaj sono indagati nell’inchiesta per aver acquistato e trasportato 70 pacchi di marijuana dall’ Albania sino alla costa tarantina, in località Campomarino di Maruggio (Manduria, Taranto) . Un albanese Kujtim Elmazi veniva fermato sulla SS Brindisi-Taranto all’altezza dello svincolo per Taranto Tamburi alla guida di una Panda con cui trasportava 31 kg.di marijuana e tratto in arresto.
GdG Lecce _mafia copiaDall’inchiesta è emerso che i gruppi criminali di spessore anche mafioso, presenti in Sicilia ed in altre città italiane, si sono ripetutamente rivolti agli albanesi arrestati oggi dalla Guardia di Finanza, per approvvigionare i rispettivi mercati di ingenti quantitativi di stupefacente pagato in anticipo e in contanti come dimostrano i numerosi sequestri di banconote, producendo un vorticoso flusso di denaro verso il Salento e l’Albania sulle cui tracce si sono posti gli inquirenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza.
“La giornata di oggi corona un lavoro portato avanti negli ultimi anni – ha aggiunto il comandante regionale della Guardia di Finanza Generale Vito Augelli– arresti, denunce, sequestri e investigazioni sono un patrimonio importante che assesta un colpo duro alla criminalità nella nostra regione”.
Gli arrestati pugliesi sono: Donato Carlucci 35enne di Brindisi, Gianfranco Contestabile, 51enne di Brindisi; Giancarlo De Simone 52enne di Oria; Salvatore Santoro, 51enne di Brindisi; Francesco Tarantini, 62enne di Brindisi ; Giuseppe Vantaggiato, 41enne di Brindisi.
I nomi degli arrestati
Il gruppo degli albanesi:
Altin Avdurami, 46 anni, residente a Castro (Lecce);
Arben Pazi, 42 anni;
Arbnor Hoxhaj, 34 anni;
Artur Malo, 35 anni;
Bernanrd Tahiarj, 35 anni,
Bilbil Kabello, 34 anni;
Denis Pashaj, 33 anni;
Dino Abazi, 37 anni;
Dorian Alikaj, 35 anni;
Dorjan Pashaj, 34 anni;
Eduart Sallaku, 50 anni;
Elvin Xamo, 40 anni;
Erjon Xhelili, 36 anni;
Fatmir Xhelili, 38 ani;
Klaudio Fani, 34 anni;
Kristian Nuredinaj, 36 anni;
Kujtim Elmazi, 58 anni;
Luka Beqiraj, 32 anni;
Nertil Gerra, 31 anni;
Raul Zenunaj, 40 anni;
Ajet Cepaj, 50 anni.
Il gruppo degli italiani:
Giancarlo De Simone, 52 anni, di Oria (Brindisi)
Ai domiciliari:
Donato Carlucci, 35 anni, di Brindisi;
Gianfranco Contestabile, 51 anni, di Brindisi;
Salvatore Santoro, 51 anni, di Brindisi;
Giuseppe Vantaggiato, 41 anni, di Brindisi;
Francesco Tarantini, 62 anni, di Brindisi.
(notizia in aggiornamento)