I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto comandato dal Col. Gianfranco Lucignano, su decreto del G.I.P. del Tribunale di Taranto, hanno tratto in arresto tre fratelli di origini campane residenti a Ginosa (TA), V.B., V.A. e V.R., rispettivamente di 46, 43 e 38 anni, titolari di una società con sede a Massafra (TA), operante nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi.
Altre 12 persone, fra dipendenti e procacciatori di affari della società interessata, sono state denunziate a piede libero, a vario titolo, per i reati sopra specificati. In tale contesto i militari della Compagnia di Martina Franca hanno eseguito altresì il sequestro preventivo “per equivalente” in applicazione dell’ex-art. 321 del codice di procedura penale, disposto nell’ambito del decreto di sequestro disposto dalla magistratura, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie facenti capo alla società e a tutte le predette persone inquisite, fino alla concorrenza dell’importo di circa 2 milioni di euro, corrispondente al totale delle imposte evase.
Gli arresti sono stati effettuati a seguito delle approfondite e dettagliate indagini sul conto della predetta società svolte dai finanzieri della Compagnia di Martina Franca su delega della Procura della Repubblica, ed in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Taranto. La società massafrese dalla seconda metà del 2013 a tutto il 2014, aveva effettuato delle false comunicazioni di commercializzazioni di gasolio in regime fiscale agevolato destinato all’agricoltura, indicando all’ Ufficio doganale come destinatari del prodotto, degli operatori del settore agricolo fornendo delle partite IVA errate o addirittura inesistenti.
In realtà il gasolio venivano illegalmente venduto a persone che esercitano la loro attività lavorativa nel settore degli autotrasporti e quindi non legittimate a beneficiare del particolare regime fiscale previsto per l’agricoltura. Infatti dalle indagini è risultato che, nel periodo accertato dai finanzieri, la società in argomento aveva venduto illecitamente gasolio agricolo per complessivi circa 2 milioni e 700 mila litri, con conseguente evasione di imposte (I.V.A. e accise sugli oli minerali) per circa 2 milioni di euro. I tre responsabili sono stati perciò tratti in arresto e ristretti presso la Casa Circondariale di Taranto, per i reati di associazione per delinquere, truffa, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture e documentazioni per operazioni inesistenti e per sottrazione di prodotti petroliferi all’accertamento e al pagamento dell’accisa sugli oli minerali.