La Guardia di Finanza ha eseguito oggi su delega della Procura di Roma, una serie di perquisizioni ed acquisizioni documentali di atti presso la Link University di Roma fondata dall’ex ministro democristiano dell’Interno Vincenzo Scotti nell’ambito di un’indagine che vede indagati a vario titolo 14 persone che avevano rapporti diretti e indiretti con l’ateneo universitario.
L’indagine ha origine da una serie di informative del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze e Roma e dell’Agenzia delle Entrate. I finanzieri hanno acquisito documenti contabili ed extracontabili, computer, server, agende, documenti bancari, registrazioni di videoconferenze alla Link University. Documentazioni che saranno necessarie per poter ricostruire le modalità e i soggetti coinvolti nei progetti di ricerca e sviluppo avviati congiuntamente dalla Link e dal Consortium.
Dall’inchiesta in corso sembrerebbe che la Link insieme al ‘Consortium for research on intelligence and security services‘ avrebbero simulato l’esecuzione di progetti di ricerca e sviluppo che avrebbero loro consentito di godere di crediti fiscali.
Diverse sono le figure di vertice indagate dell’università tra le quali il rettore Claudio Roveda, il presidente della società di gestione Vanna Fadini, il membro del Consiglio d’amministrazione Carlo Maria Medaglia presidente della scuola per le attività Undergraduate e Graduate , il direttore generale Pasquale Russo.
La Link University ed il Consortium avrebbero maturato simulando l’esecuzione di progetti di ricerca e sviluppo – secondo quanto riportato nel decreto di perquisizione – inesistenti crediti di imposta per un totale di circa 15 milioni di euro in seguito utilizzati in compensazione in occasione del versamento delle imposte da loro dovute. Le società avevano poi ottenuto indietro parte del denaro versato alle società commissionarie attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con conseguenti movimenti finanziari di rientro delle somme originariamente versate.