MENU
23 Dicembre 2024 15:45

OPERAZIONE “IL LIBANESE”. 4 ARRESTI PER FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE

La brillante conclusione dell' operazione odierna della Guardia di Finanza che ha puntato all’individuazione dei flussi di denaro destinati ad alimentare azioni di cellule terroristiche ha evidenziato la fondamentale importanza della cooperazione giudiziaria internazionale nonché il determinante contributo investigativo rinveniente dall’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette. ALL'INTERNO IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

di REDAZIONE CRONACHE

Dalle prime luci dell’alba, al termine di un’articolata attività investigativa nel settore del contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale condotta dal pm dr. Ettore Cardinali della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, 50 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza , con il supporto di personale dello SCICO il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, stanno dando esecuzione ad Andria, a un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere a carico di 4 persone, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari. Nei confronti di questi ultimi sono, altresì, in corso perquisizioni locali e personali, con l’ausilio di personale specializzato e di unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Bari.

Destinatari della misura cautelare in carcere sono Walter Lopertuso (cl. 1991), Pasquale Petruzzelli (cl. 1979), Vincenzo Terlizzi (cl. 1992) e Gianmario Valente (cl. 1989), ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di “Finanziamento di condotte con finalità di terrorismo”, in quanto hanno erogato denaro destinato a sostenere l’attività delle organizzazioni combattenti antigovernative in Siria e, nello specifico, diretto a finanziare gli jihadisti appartenenti e affiliati all’autoproclamatosi Stato islamico, trasferendo i fondi utilizzando un centro “money transfer” di Andria in provincia di Bari.

La complessa e delicata indagine è stata avviata a seguito di una specifica attivazione di Eurojust che ha inoltrato per il tramite della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo alla D.D.A di Bari una segnalazione dell’Autorità giudiziaria francese, compendiante talune evidenze di interesse investigativo concernenti possibili operazioni di finanziamento del terrorismo internazionale. La brillante conclusione dell’ operazione odierna che ha puntato all’individuazione dei flussi di denaro destinati ad alimentare azioni di cellule terroristiche ha evidenziato la fondamentale importanza della cooperazione giudiziaria internazionale nonché il determinante contributo investigativo rinveniente dall’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette.

L’ Autorità giudiziaria d’oltralpe aveva accertato che lo scorso 10 gennaio 2017, due persone residenti ad Andria, avevano effettuato, presso un’agenzia di “money transfer” a quella sede, due trasferimenti di denaro entrambi dell’importo di euro 950,00 – avvenuti a soli 3 minuti di distanza – in favore di un cittadino libanese (Marc Hadid cl. 1984), considerato un “collettore” di denaro a disposizione dei cosiddetti “foreign terrorist fighters”.

La successiva attività di indagine (convenzionalmente denominata “IL LIBANESE”) delegata al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ha consentito, quindi, di disvelare l’operatività di uno strutturato gruppo criminale, con base operativa ad Andria (BT), dedito al finanziamento di attività terroristiche di matrice internazionale. In particolare, le investigazioni sono state effettuate attraverso l’intercettazione di conversazioni telefoniche, l’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, indagini finanziarie nonché mediante perquisizioni e la successiva disamina della documentazione sequestrata.

Gli approfondimenti svolti hanno, pertanto, permesso di accertare che le 2 persone segnalate Walter Lopertuso e Pasquale Petruzzelli) – impiegando il circuito finanziario “money transfer operators” avevano effettuato presso la stessa agenzia di Andria ulteriori operazioni di invio di denaro contante in favore di altri soggetti stranieri collocati in diversi Stati a rischio terrorismo, tra cui Serbia, Turchia, Germania, Emirati Arabi, Albania, Russia, Ungheria, Giordania e Tailandia. Peraltro, è stato rilevato che i “collettori” stranieri così individuati – ben 42 – avevano ricevuto similari finanziamenti (tramite la medesima agenzia “money transfer” e nel medesimo periodo temporale) anche da parte di Vincenzo Terlizzi e Gianmarco Valente entrambi residenti ad Andria, oggi colpiti dalla misura cautelare personale, in stretto collegamento con i concittadini Lopertuso e Petruzzelli.

Le transazioni finanziarie oggetto di approfondimento sono risultate avere quasi tutte le medesime caratteristiche (importi artatamente frazionati; date di espletamento; beneficiari; agenzie di money transfer di effettuazione delle operazioni; ricorso a prestanome) ed essere volte a raggirare i presidi imposti dalla normativa antiriciclaggio e, di conseguenza, a evitare il rischio di segnalazione di operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. Ulteriori accertamenti hanno consentito, infine, di far emergere un ancor più inquietante quadro comprendente oltre 1000 operazioni di invio di denaro – poste in essere, mediante il circuito dei money transfer, in 49 Paesi (anche estero su estero) nel periodo 2015-2020 – aventi quali beneficiari i suddetti “collettori” stranieri, per un valore di oltre 1 milione di euro.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Processo "Open Arms". Matteo Salvini assolto: "il fatto non sussiste"
Salvini aspetta la sentenza del processo Open Arms, passeggiando da turista con la fidanzata
Santanchè indagata per bancarotta di Ki Group
Fondazione Open, Renzi ed altri 10 indagati prosciolti: nessun illecito
La Ladisa sotto inchiesta a Milano: cinque indagati. Frode dell’olio a danno della Polizia ed Esercito.
La DIA esegue 53 misure cautelari a carico di affiliati al clan camorristico Amato Pagano
Cerca
Archivi
Moda di lusso: può il lusso riconquistare il fascino perduto?
Il generale Figliuolo nuovo vicedirettore dell'Aise. Le manovre interne ai "servizi".
Germania: auto su folla al mercatino di Natale a Magdeburgo."5 morti e 205 feriti, nessun italiano coinvolto"
Bonifici istantanei, commissioni più basse. Arrivano le nuove regole, ecco cosa cambia
Processo "Open Arms". Matteo Salvini assolto: "il fatto non sussiste"

Cerca nel sito