La Polizia di Stato ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, smantellando un’organizzazione criminale operante principalmente nelle Regioni della Campania e del Lazio, costituita col fine di aggredire le polizze assicurative del Ramo Vita di Poste Italiane S.p.A., ottenendone la riscossione fraudolenta al posto dei legittimi titolari.
6 gli arresti in esecuzione della misura cautelare, 3 gli arresti in flagranza di reato relativamente ad alcuni degli associati – operativi soprattutto in territorio laziale – avvenuti durante le operazioni di illecita riscossione delle polizze, 48 le perquisizioni complessivamente eseguite nel corso delle indagini e 39 le persone indagate.
L’operazione denominata “INSIDER” giunge a conclusione di una complessa e articolata attività di indagine, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale Lazio, coordinato dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, e diretta dai pm Ciro Capasso e Claudio Orazio Onorati con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli della Procura della Repubblica di Napoli.
L’indagine trae origine da alcune denunce sporte da ignari titolari di polizze del Ramo Vita di Poste Italiane S.p.A., vistisi defraudati dei loro risparmi ed ha visto la collaborazione dell’ufficio Fraud Management di quest’ultima società, impegnato nelle indagini ispettive interne. Infatti, le attività investigative hanno consentito di documentare l’avvenuta riscossione fraudolenta di polizze per un totale di 1,5 milioni di euro, mentre la collaborazione con l’ufficio prevenzioni frodi di Poste Italiane S.p.A. ha permesso inoltre di sventare numerosi tentativi di riscossione fraudolenta per un importo di 3,5 milioni di euro, che l’organizzazione criminale stava pianificando ed attuando.
La Polizia Postale, attraverso classiche attività di investigazione, quali pedinamenti ed appostamenti, con attività di intercettazione telefonica condotte per oltre 7 mesi, nonché mediante l’uso di strumenti tecnologici all’avanguardia, per l’analisi dei contenuti dei dispositivi informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni, è riuscita ad individuare il capo dell’organizzazione criminale, un pregiudicato napoletano che supervisionava tutta l’attività delittuosa, dall’aggressione iniziale dei titoli assicurativi di PosteVita S.p.A. al riciclaggio dei proventi illeciti.
Nel frattempo, gli investigatori hanno accertato l’esistenza di numerosi altri componenti del sodalizio criminale, consentendo di delineare i differenti ruoli e compiti dei singoli soggetti coinvolti, dalla compartecipazione alla riscossione fraudolenta delle polizze, anche presentandosi personalmente presso sportelli degli uffici postali campani e laziali, alla divisione dei proventi fra i vari correi, con acquisto di beni e di valori di provenienza illecita. A capo della banda c’era un pregiudicato napoletano che si occupava anche del riciclaggio dei fondi sottratti ai titolari delle polizze. All’interno dell’organizzazione ognuno aveva un ruolo definito, dalla riscossione dei soldi allo sportello alla divisione del denaro fra i complici fino all’acquisto di beni di provenienza illecita.
Determinante è risultato il coinvolgimento di 4 dipendenti infedeli di Poste Italiane, c.d. insider i quali, accedendo abusivamente agli archivi aziendali, fornivano informazioni sui clienti intestatari delle polizze, sulle somme sulle stesse giacenti nonché sulle modalità più idonee per riscuoterle in danno degli ignari correntisti, informazioni che si sono rivelate determinanti per il perfezionamento delle frodi.
L’operazione odierna ha visto il coinvolgimento dei Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica di Roma, Bologna, Napoli, Reggio di Calabria e Torino, coordinati dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari. Contestualmente sono state eseguite 15 perquisizioni e denunciati in stato di libertà altri 39 partecipanti all’organizzazione criminale, di fatto smantellandola, nonché mettendo in sicurezza circa 3,5 milioni di euro dei risparmiatori.