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22 Dicembre 2024 17:21

Orientarsi nel mondo dei venditori di videogiochi | 1a puntata

di Paolo Campanelli

Un tempo, per acquistare un videogioco, bastava recarsi al negozio con il nome del gioco stesso e quello della consolle per cui lo si cercava (e sperare che il commerciante facesse il collegamento perché il nome era sbagliato o in un’ altra lingua). Ora la situazione è nettamente più complicata. Nella prima parte parleremo delle consolle, il metodo più semplice ed efficacie per poter giocare ai videogiochi. Inizialmente, complice il limite tecnologico, le consolle erano limitate a uno o due giocatori, iconicamente seduti su di un divano l’uno accanto all’altro a poco meno della distanza massima permessa dal cavo dei controller; alcuni giochi permettevano fino a 4 giocatori, ma erano casi rari e richiedevano spesso pezzi supplementari.

In tempi più recenti, per l’esattezza dalla “era PlayStation2”, la connessione internet ha permesso ai giocatori delle consolle di giocare on-line in gruppo, e ad oggi, grazie a screenshot, istantanee della scremata, a classifiche internazionali aggiornate ogni manciata di minuti, alla possibilità dello streaming, e, ovviamente, a set di cuffie con microfono e microcamere, il videogioco è spesso la condivisione della partita con chiunque sia interessato tanto quanto la partita stessa. Il grande numero di consolle dal nome simile, multiple versioni dello stesso gioco, l’ampia scelta dei negozi on-line, il contenuto scaricabile extra, e, nel caso dei computer, le mod create dai fan, rendono anche solo pianificare i propri acquisti un impresa degna di un team di burocrati esperti.

La questione delle consolle è in realtà un problema presente sin dagli anni ’70: Atari Jaguar, Sega Megadrive, Intellivision, Sega MasterSistem, Commodore 64… la forma si è raffinata, ma la sostanza rimane la stessa. Ogni grande azienda utilizza un codice differente con cui dare i nomi alle proprie consolle, comprendere questo codice può rendere più semplice capire a quale consolle si è interessati: la Sony ha creato la Playstation, e segue un semplice odine numerico (l’originale soprannominata One,2,3,4) e ha chiamato la consolle portatile Psp (PlayStationPortable); la versione più avanzata di quest’ultima è chiamata Psp Vita, e la maggior differenza visibile è che possiede 2 stick analogici, mentre il modello originale ne possedeva solo uno.

La Microsoft si è lanciata nel mondo delle consolle con l’ Xbox. La loro seconda e terza consolle, Xbox360 e XboxOne fanno riferimento agli interi matematici (360 gradi è un circolo completo, one significa uno in inglese). È da notare come la quasi totalità delle attrezzature delle consolle e dei computer è intercambiabile, e quindi potrebbe convenire acquistare una cuffia per la consolle da usare sul computer invece di altre cuffie più costose dalla simile qualità.

La Nintendo, nel corso degli anni, ha sempre cercato di infondere un senso di “questo lo abbiamo fatto per te” e “questo è tecnologico” utilizzando sigle o coppie di parole: fra I sistemi meno recenti ricordiamo il NES (Nintendo Entertainment Sistem) e la sua versione più avazata, il SuperNintendo (ufficialmente chiamato SNES), lo sfortunato VisualBoy, primo tentativo di creare una consolle portatile tridimensionale, il Gameboy (e le sue versioni più avanzate GameboyColor e GameboyAdvance)e il Nintendo64. Più recentemente, la Nintendo ha premuto sulla “accessibilità per tutti” delle proprie consolle, con il Nintendo DS e la Nintendo Wii; le nuove versioni, infatti, sono la Nintendo WiiU (gioco di parole tra l’inglese we, noi, e you, tu/voi) e il Nintendo3DS, in possesso della tridimensionalità già cercata in passato, ma questa volta con successo.

Il Nintendo3DS però richiede delle precisazioni, poiché vi sono più versioni sul mercato: la versione base, con il TouchScreen, una connessione wi-fi e una personale tra consolle lo Streetpass, la versione XL, in possesso di un processore leggermente più potente e di uno schermo più grande(a discapito però della portabilità della consolle, troppo grossa per la maggior parte delle tasche), il Nintendo2DS, variante più economica che rinuncia al 3D e alla chiusura tipica, risultando più semplice da operare da parte dei bambini, e il NewNintendo3DS (presente anche in versione XL), che possiede una potenza di calcolo nettamente superiore alla versione base (che significa caricamenti più veloci) e di un piccolo stick analogico supplementare, è inoltre in grado di interfacciarsi con (leggi: attivare le funzioni) gli Amiibo, le statuette dei personaggi Nintendo che unite a determinati giochi sbloccano funzioni supplementari. Le funzioni aggiuntive del New3DS sono replicabili tramite piccole aggiunte che verranno vendute nei negozi insieme a determinati giochi.

Il che ci porta al punto successivo, le differenti versioni dello stesso videogioco. La differenza tra versione base e Collector’s edition è evidente: la Collector’s edition ha più “roba” all’interno, principalmente libretti con illustrazioni o dischi con la colonna sonora, talvolta dei “pupazzetti” o simili chincaglierie ispirate dal gioco; i contenuti cambiano tra gioco e gioco, ma la costante è la stessa: roba che non influisce sull’esperienza di gioco ma che il fan desidera ardentemente possedere.

Talvolta la Collector’s edition è in seguito venduta in versione “ridotta”, contenete solo una parte del materiale supplementare, ma a un prezzo molto più accessibile. Esempio principale è il gioco di Ghostbusters, che in tutte le sue principali edizioni è stato venduto con il dvd contente i due film.

Se per il gioco viene reso disponibile del contenuto scaricabile successivo all’uscita del gioco stesso, è frequente che il gioco venga venduto nuovamente in un pacchetto contenente le espansioni e i bonus del preacquisto(contenuto del gioco ottenibile da chi ha acquistato il gioco anticipatamente, solitamente differente a seconda se il gioco è stato preso da determinate catene di negozi). Normalmente il gioco viene sottotitolato “edizione gioco dell’anno\Game of the Year Edition” nel caso il gioco abbia vinto qualche premio, “Complete Edition” (talvolta usato per le raccolte di più giochi) o utilizza dei termini significativi per il gioco stesso (ad esempio un gioco automobilistico può avere riferimenti al campionato automobilistico, a pezzi dei motori o famose case automobilistiche).

Ultimamente molte case produttrici di videogiochi rilasciano alcuni dei giochi più famosi creati per consolle “vecchie” dopo avene aggiornato la grafica e risolto alcuni dei vecchi problemi, e a volte in raccolte di 2 o più giochi in un unico pacchetto, oltre a trattasi quasi sempre di ottime offerte a priori, questo permette ai giocatori più giovani di poter provare giochi datati senza dover lanciarsi nel complicato mondo del retrogaming (di cui verrà parlato in un altra occasione). Normalmente queste riedizioni vengono chiamate “HD Collection” e in alcuni casi “Complete Edition”; nel caso il disco contenga 3 giochi, spesso si usa il termine “Trilogy”

Talvolta, i giochi vengono venduti con del contenuto in più, o hanno bisogno di parti supplementari; il gioco più famoso che ha cominciato questo trend è stato Spyro: Skylander. Suddetto gioco, oltre al disco, richiedeva le statuette di personaggi della serie (o creati ad hoc) per poter giocarci, in quanto ogni statuetta aveva caratteristiche differenti e modificava nettamente il gioco. Nel caso il gioco fosse stato comprato nella sue versione per PC, le “statuette” possono essere acquistate nel negozio digitale.

Tutte le consolle attuali dispongono di un sistema per acquistare giochi direttamente on line e scaricarli sulla consolle come se si possedesse il disco: PlayStationNetwork, chiamato anche PSN, XboxLive e NintendoNetwork. Le loro funzionalità sono simili a i programmi per pc di cui si parlerà nella seconda parte, ma semplificati in modo da risultare meno ostici agli utenti; tutti questi “negozi” accettano le maggiori carte di credito, ed è possibile acquistare dai negozi di videogiochi delle carte prepagate con cui fare acquisti una volta tornati a casa

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