di Paolo Campanelli
Il concetto di retrogaming è nato nel corso degli ultimi dieci anni, tuttavia l’atto di recuperare giochi di una “certa età” e semplicemente farci delle partite è sempre esistito. Il metodo più semplice è quello di recuperare una vecchia consolle, un disco o una cartuccia del gioco desiderato, e attaccare il tutto ad un televisore.
Ovviamente, per una marea di possibili motivi, non tutti hanno accesso a suddette consolle. Certo, spesso i giochi più famosi sono stati rimasterizzati (o in alcuni casi, ricostruiti completamente da zero in tutto tranne la storia) per consolle molto più recenti o computer, ma molti, moltissimi titoli molto apprezzati sono irraggiungibili per persone nate più recentemente dei primi anni ottanta. Per questo, gruppi di persone dalle simili idee, uniti grazie ad internet, si sono attivati per creare degli emulatori, programmi in grado di far girare su computer (e talvolta altri sistemi come tablet o alcune consolle portatili). Ovviamente, vi sono leggi sul Copyright che valgono tanto sui videogiochi quanto su film, musica ecc.
Quindi, quando emulare un videogioco è legale e quando non lo è? Di base, emulare un videogioco, ad eccezione di quelli più anziani degli anni ‘50-’60 sarebbe illegale a priori, ma, date le grandi differenze fra leggi locali, leggi internazionali, e la loro applicazione sulla rete, non è presente una norma, ma vi è una regola d’oro che viene considerata la base dell’abbandonware videoludico. La consolle per cui il gioco è originariamente pubblicato deve essere fuori produzione da dieci anni o più.
A cui si aggiungono una serie di norme non scritte: Il possesso di copie non autentiche giochi più recenti è consentito per 24 ore, come sorta di “periodo di prova” e vanno cancellate al termine del suddetto periodo, se l’azienda che possiede i diritti continua ad utilizzarli (per esempio pubblicando un dato gioco su una consolle più recente, o un remake), l’emulazione è considerata al pari di una copia pirata e va cancellata, se l’azienda originale non esiste più, e i possessori attuali dei diritti non sono interessati ad esercitare alcun diritto, l’emulazione è considerata “ok”, l’emulazione è considerata ok se il gioco emulato non è ottenibile in altra maniera, come per esempio per le esclusive giapponesi, che anche nel caso si possieda il disco/la cartuccia, non sarebbero in grado di funzionare su consolle del resto del mondo nel caso i possessori dei diritti facciano esplicita richiesta di non utilizzare il loro materiale, le copie sono considerate pirata e vanno cancellate.
Oltre alle copie reperibili on line sotto forma di ISO (il file senza la cartuccia), da dover utilizzare con gli appositi emulatori, esistono alcuni siti on-line che vendono vecchie consolle e giochi, ma, come tutti gli acquisti sulla rete, possono rivelarsi delle farse, prodotti danneggiati durante il trasporto, o dai costi proibitivi, e molti dei siti italiani dove cercare sono completamente abbandonati, mentre altri sono estremamente dispersivi, o dalla scelta limitata; i posti migliori dove andare alla ricerca delle cartucce è indubbiamente alle fiere, più o meno specializzate che siano, e sperare nel colpo di fortuna
È da notare che alcune cartucce, per vari motivi, possono avere un valore elevatissimo, con l’apoteosi nella famosa cartuccia dorata di Nintendo World Championships, di cui dei 27 esemplari rilasciati solo di 9 se ne consce l’attuale posizione, è arrivata ad un valore di 15.000 dollari. In definitiva, l’obbiettivo del retrogaming è quello di Riportare alla funzionalità ed alla fruibilità giochi che sono interdetti, solo in virtù di scelte commerciali fintamente innovative, costituisce una sfida, anche tecnica, alle regole di mercato, in nome della passione, e ha quindi una funzione del tutto rivoluzionaria, perché distrugge il rapporto tra sfruttamento commerciale ed evoluzione del mezzo.
Grazie alle possibilità messe a disposizione da internet e da programmi come Flash e Java, sin dal 1995 programmatori si lanciano in voli pindarici sotto forma di semplici giochi, giochi che furono la base di quelli attuali per tablet. Normalmente i giochi in flash sono semplici, talvolta richiedendo un paio di bottoni e nulla più, altre volte si tratta di piccole gemme che muovono i primi passi verso un più grande successo (Castle Crasher e TheBindingOfIsaac ne sono due esempi). Nel corso dei suoi vent’anni di esistenza, internet è stato inondato di giochi in flash di varia fattura, arrivando in tempi relativamente recenti ad avere alcuni esemplari persino all’interno dei social network, per cui il successo di Farmville sul sito Facebook è l’esempio più clamoroso
È impossibile creare delle delimitazioni per i giochi in flash, poiché la relativa semplicità di produzione, unita alla tanta immaginazione, ha permesso di creare giochi di ogni tipo, da copie spudorate di giochi più classici a giochi mai visti prima, da giochi ben conosciuti rielaborati per introdurci personaggi famosi al loro interno a pure stupidaggini che però mantengono il giocatore attaccato allo schermo, da giochi grigi e statici ad esplosioni di colore privi di senso, la scelta è così estesa e differente da caso a caso da rendere vano qualsiasi tentativo di analisi a grandi linee.
Come già detto, è possibile trovare questi giochi praticamente ovunque, con siti appositamente specializzati nel raccogliere questi giochi, ma il sito al contempo più esteso e più sicuro dove cercare è indubbiamente è www.newgrounds.com. Newgrounds un sito che raccoglie oltre il 70% di tutti i giochi e animazioni in flash prodotti fino ad oggi, ed è stato la pedana di lancio per molti giochi ora famosi (tra cui I già citati Castle Crasher, The Binding of Isaac e altri come Alien Hominid) e alcuni famosi e ormai “storici” video meme di internet come “NumaNuma Dance”, “all of your base are belong to us” e “ultimate showdown of ultimate destiny”, oltre ad una grande libreria musicale di brani prodotti anch’essi dagli utenti.
In conclusione, i giochi in flash sono un metodo rapido, efficacie e gratuito per poter rilassarsi con una partita senza dover perdere tempo a preparare nulla e quando non si ha voglia di roba troppo complicata