di REDAZIONE POLITICA
Lunedì mattina, 1° febbraio alle ore 10.30, gli onorevoli Marcello Gemmato responsabile nazionale Dipartimento Sanità e coordinatore pugliese di Fratelli d’Italia insieme a Raffaele Fitto co-presidente del gruppo ECR-Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo , e i sei consiglieri regionali Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo effettueranno un sopralluogo nel padiglione che ospita la struttura sanitaria d’emergenza.
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia hanno presentato una serie di quesiti, chiedendo di sapere per quanti mesi verrà pagato alla Fiera del Levante l’affitto da 110mila euro ; il motivo per il quale è stata attivata la procedura d’emergenza ( che ha evitato la gara pubblica) allorquando era chiaro e prevedibile sin dalla scorsa primavera che la Puglia necessitava di realizzare ulteriori posti dedicati alla terapia intensiva; come si pensa di poter rendere i posti letto strutturali ( ovvero definitivi) così come è stato chiesto con la circolare ministeriale.
Al termine del sopralluogo è prevista una conferenza stampa alle ore 12 nel piazzale Vittorio Triggiani (lungomare Starita) antistante alla Fiera del Levante.
Servizi igienici insufficienti, le stanze per i medici non previste e con ulteriori lavori da fare, oltre ai costi iniziali raddoppiati, il tutto con una pesante incognita sul futuro di una struttura nata sull’onda dell’emergenza sanitaria. L’ospedale da 160 posti costruito a tempo di record nella Fiera del Levante, presenta molti punti poco chiari sulla vicenda. A Bari per il momento si lavora per completare il presidio e consentirne l’utilizzo dal mese di febbraio, mentre in altre regioni più di qualche denuncia è arrivata alle Procure della Repubblica o alla Corte dei conti competenti, come è accaduto in Lombardia, dove la Guardia di Finanza sta indagando sulla costruzione dell’ospedale alla Fiera di Milano.
I costi aggiuntivi erano già lievitati di 9 milioni, salendo dagli 8,5 del progetto iniziale ai 17 dell’opera ultimata, con la solita cerimonia inaugurale del 16 gennaio. Il raddoppio dei costi è conseguito a ben cinque ulteriori ordini di servizio firmati dal dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario, il quale durante la cerimonia inaugurale ne ha illustrato i contenuti: “A far aumentare i costi c’è stato per esempio, l’acquisto dei letti sospesi con un sistema tale da garantirne la multifuzionalità; la realizzazione del reparto operatorio con due sale; l’inserimento di una tac; l’installazione di un sistema che consenta il contatto dei familiari con i pazienti; i lavori di adeguamento e messa in sicurezza di altri padiglioni fieristici“.
Tutte voci mancanti nell’idea iniziale dell’ospedale “pensato” dalla Regione. che si aggiungono a quelle necessarie per ottemperare alle prescrizioni del Policlinico, che non prenderà possesso nella struttura prima di tutti gli adeguamenti.
Fino a quando questo ospedale resterà operativo nessuno lo sa e tantomeno lo dice, grazie al fatto che essendo la sua realizzazione direttamente collegata all’emergenza sanitaria, grazie alle deroghe alle norme, che ne hanno consentito la realizzazione senza alcuna autorizzazione. Appena l’emergenza sanitaria cesserà, la struttura sarà di fatto totalmente irregolare, in quanto la norma che lo ha fatto realizzare in deroga all’iter ordinario (il decreto legge 18 del 2020) non ne consentirà la sopravvivenza, per la quale bisognerà ottenere tutte le autorizzazioni che grazie all’ emergenza sono state saltate. Tutti motivi questi per i quali sono in molti a ritenere che i circa 20 milioni sinora spesi potrebbero risultare in parte sprecati.
A partire dai titoli edilizi e finendo all’agibilità, senza dimenticare la circostanza che la zona è a destinazione fieristica e che dal Piano regolatore comunale non è prevista la presenza dell’ospedale. E qualora fosse possibile ottenere tutti i permessi necessari per non sprecare quanto realizzato , è inevitabile che i tempi burocratici saranno lunghi ed è utopistico ipotizzare che alla fine dell’emergenza il presidio ospedaliero in Fiera possa operare in continuità .
Sulla gestione della struttura in Fiera e dell’intero Policlinico, il commissario Vitangelo Dattoli fa programmi a lungo termine ragionando più che da commissario, come futuro direttore anche se sulla sua nomina pesa l’incognita delle scelte di Giovanni Migliore, il direttore generale sospeso dalla magistratura, la cui interdizione terminerà il prossimo10 marzo data in cui è presumibile che vorrà rientrare al proprio posto.